Orbàn con la sua missione di pace
La Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea dal primo luglio di quest’anno tocca all’Ungheria. L’alta carica è a rotazione, spetta a ciascuno dei 27 Paesi di questo partenariato economico e politico e prescinde da ogni criterio di valutazione dei potenziali comparativi degli stessi, tanto di bilancio che di gestione governativa.
Senza alcuna preventiva consultazione con gli altri Stati, preoccupati per certe posizioni lontane dai principi di governo UE assunte di recente dall’Ungheria e per alcune sue estemporanee dichiarazioni ante insediamento, Viktor Orbàn, Primo Ministro di quello Stato, ha festeggiato l’incarico con una missione di pace, come egli ha detto, andando, oltre che a Kiev, anche in Russia, in Cina e in America: è stato lì per fornicazioni deplorevoli, riporta La Stampa del 12 luglio scorso, suscitando in alcuni qualche perplessità.
Domenico Quirico, nell’articolo d’apertura di quella prima pagina, al calvinista Orbàn, padre di ben cinque figli messi al mondo tutti con la stessa consorte, non ha dato affatto del puttaniere: termine schietto, questo, non necessariamente offensivo e anzi di apprezzamento, talvolta, negli olezzi d’angiporto tra un bicchiere e l’altro, senza un sinonimo che ne temperi il significato assoluto e che induce i più educati a inventar giochi di parole con le quali il nostro fornicateur, come dicono in Francia dove pure è termine senza sinonimi, diventa persona che frequenta abitualmente escort, grazie all’aiuto dell’inglese per ingentilire, pare, l’epiteto di chi pratica la più vecchia arte del mondo.
Domenico Quirico ha scritto fornicazioni attingendo al ricchissimo vocabolario espositivo che gli è proprio, stuzzicando in qualche modo anche curiosità genericamente urticanti su questo personaggio spesso agli onori delle cronache in Italia per propensioni politiche verso di lui da parte di Giorgia Meloni.
Fornicare riporta i più al sesto comandamento del Catechismo di santa romana Chiesa, il quale ne vieta l’atto e per tanti questa proibizione ha avuto comprensibile concetto con la formula non commettere atti impuri. Nei vocabolari, significa avere rapporti sessuali con persona che non sia il coniuge, ma significa anche avere segrete intese con qualcuno e Orbàn non è andato a impattare postriboli lontano da casa sua ma a incontrar Putin, Xi Jinping e Trump, poco prima che questi scampasse al recente attentato proditorio, del quale certo approfitterà nel corso della sua vulcanica campagna elettorale, tesa al rinnovo della sua passata presidenza USA. E’ andato in quelle loro splendide magioni, dove non hanno trovato accoglienza personalità di ben più elevato profilo dopo la operazione straordinaria di attacco all’Ucraina da parte dei militari sovietici. Uno zaretto il primo, per la pungente penna di Quirico, ma pur sempre grande capo di un ben grande Stato ; potentissimo Segretario generale del Partito Comunista Cinese il secondo; prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America il terzo, a suo dire e per tanti, vista la più volte manifesta recente senescenza di Biden, di cui meglio conoscono la ingravescenza le persone a lui più vicine, che lo consigliano anche amichevolmente a ritirarsi: ha detto che solo il Signore Onnipotente potrebbe dirgli di mettersi da parte e l’attentato, nel quale Trump ha dribblata la morte in un tackle plateale, che lo ha visto cadere nello scontro e prontamente rialzarsi ancor più determinato, col pugno destro ben serrato in alto, deciso e minaccioso, nella santocchieria di ampli ceti sociali del Paese potrebbe essere letto come il segno di Dio, che ha voluto l’una cosa perché vuole l’altra.
Ecco, dunque, le fornicazioni deplorevoli di Orbàn – incontri riservati deplorevoli politicamente per il contesto. Da rappresentante pro-tempore dell’Unione Europea, è andato in giro già troppo, e troppo resto, per un certo mondo, con una valigia diplomatica che nessuno Stato UE ha controllato, piena di antieuropeismo, tanto da rinfocolare ipotesi, non recenti, contrarie al passaggio all’Ungheria della Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea e da indurre, oggi, personalità politiche di spicco, a chiedersi come si possa detronizzarlo, prima che continui a far danni.
Forse, però, ormai la frittata è fatta, dicono certi analisti, e bisognava pensarci prima a non mettere nella dispensa dell’UE le uova malsane di certe galline dalla razza molto incerta. L’Ungheria entrò nella Unione Europea con la grande infornata del 2004, a braccetto di Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Cipro e Malta e forse allora non si andò tanto per il sottile: la quantità prevalse sulla qualità.
Si vales, vàleo.
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Non condivido nulla don questo articolo di questa Europa supina alla NATO e.spero che la von der Layen venga trombata.. Di quale Europa parlate? Di quella che si è fatta ridurre alla fame dalle sanzioni imposte dagli USA. O siete sciocchi o tenete famiglia.