
Yume edizioni ripropone il testo del padre dell’antropologia criminale, apparso postumo nel 1909
Negli ultimi anni della sua vita, lo scienziato positivista Cesare Lombroso intraprende studi relativi alla medianità e ai fenomeni d’ipnosi e spiritismo. Studioso che gode fama di sperimentatore rigoroso, Lombroso intende verificare in prima persona, partecipa alle sedute spiritiche – al tempo in gran voga – e concentra le sue ricerche in questo ambito.
Le sue vissute osservazioni confluiscono nel testo che appare col titolo “Ricerche sui fenomeni ipnotici e spiritici” nel 1909, dopo la morte dello scienziato: una sorta di diario che relaziona i suoi studi e la percezione dell’epoca nei confronti dell’aldilà e dell’utilizzo della mente per la guarigione e per scandagliare l’invisibile.
Sono queste le tematiche considerate in questo libro, che la casa editrice Yume di Torino ha pubblicato quest’anno col titolo “Ipnotismo e Spiritismo”, a oltre un secolo di distanza dalla prima pubblicazione.
Aspetto notevole di questa iniziativa editoriale è la Prefazione scritta da una discendente, Massimo Lombroso, il cui bisnonno era cugino dello scienziato: «In famiglia, avendo noi sempre parlato della nostra parentela e dell’uomo dietro allo scienziato, in più riprese, durante la vita, sono stato affascinato e attirato dalle sue ricerche». Massimo Lombroso esprime questa valutazione dell’approccio dell’antenato ai fenomeni dello spiritismo: «il suo comportamento sembra del tutto coerente con il suo passato positivistico.
Lo scienziato che era in lui si è impegnato in una raccolta sistematica e appassionata di fatti, anzi, in una continua constatazione dei fatti che di per sé garantiscono la tangibilità nel campo della fenomenologia cui appartengono.
L’interesse per i fenomeni delle “scienze psichiche” o spiritistiche non significava per lui un qualche abbandono delle posizioni materialistiche, anzi era un tentativo per concretare ciò che sembrava essere in contrasto più di ogni altro fenomeno con la materia e con le sue (almeno apparentemente) ben note leggi e proprietà».
Cesare Lombroso, nei lunghi anni trascorsi a Torino, ha elaborato i suoi studi, per i quali è indicato come padre dell’antropologia criminale: in vita è stato giudicato uno scienziato di fama mondiale, mentre oggi appare come un discusso ricercatore.
I temi inerenti all’ipnotismo e allo spiritismo appaiono distanti dai suoi studi criminologici: leggere il suo corposo trattato può concorrere a una più approfondita valutazione del suo pensiero scientifico.
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