
Il libro di Flavio Camusso permette di scoprire un personaggio alladiese travisato e misconosciuto del ‘900: eclettico ed estroso poeta, giornalista, politico, oratore, scrittore, artista, commediografo
Nella sala consiliare di Agliè (Torino), il 30 marzo 2025 Adolfo Camusso ha presentato il suo libro “Flavio Razetti, canavesano” (I Luoghi e la Storia, Ivrea, 2025), dedicato a un personaggio che emerge come eclettico ed estroso poeta, giornalista, politico, oratore, scrittore, artista, commediografo.

È stata una iniziativa lodevole, realizzata grazie alla collaborazione tra Amministrazione comunale, Pro loco e Biblioteca “Ilo Vignono” di Azeglio, premiata dalla grande partecipazione di pubblico, che ha permesso di scoprire un personaggio alladiese del ‘900 travisato e misconosciuto.
Flavio Razetti (1877 – 1947), scrive Fabrizio Dassano nella sua prefazione al libro, ha animato la cultura canavesana con una personalissima visione del suo mondo che si manifestava con un vero e proprio «culto del territorio» iniziato nel tardo Ottocento e proseguito con vigore e capillarità nel corso del Novecento.
Razetti incarna meravigliosamente e drammaticamente l’uomo della prima metà del secolo XX che ha visto due guerre mondiali e fra queste, l’ascesa delle dittature in Europa. Ha vissuto per la cultura e per l’arte, secondo un percorso che oggi lo fa apparire cosmopolita, anche se si è pensato di circoscriverlo come un singolare «caso canavesano».
Di Razetti occorre rammentare l’handicap fisico e la vita familiare travagliata. Lo ricorda lui stesso, in un manoscritto conservato presso l’Archivio Scavini di Rivarolo: «Io nacqui in seguito ad uno spavento avuto da mia madre che cadde dall’asinello che cavalcava, spaventato da un gruppo di paperi e di oche starnazzanti. Quindi fu facile trarre il mio oroscopo: settimino, proclamato dai do di petto equini e dagli applausi generali della platea paperesca; il mio destino era già stato scritto: oratore e commediografo».

Dopo un periodo di emigrazione in Sudamerica, Razetti torna in Piemonte, abbandona le idee socialiste per aderire al fascismo primigenio. Ne riceverà una delusione quando il nuovo ordine smembra l’amato Canavese con la creazione della provincia di Aosta.
Dopo aver assistito al crollo della monarchia, il nostro, ormai povero, avverte la lunga amicizia dei duchi di Genova che lo aiutano con la dimora di Agliè. Viene epurato dall’ordine dei giornalisti e si rifiuta di richiedere di nuovo la tessera. «Morì proprio alla chiusura di quel capitolo della nostra storia, – così conclude Fabrizio Dassano – capitolo che Adolfo Camusso ha meritoriamente riaperto per offrire una nuova vita a questo straordinario personaggio».
Una nuova presentazione del libro, con l’autore Adolfo Camusso, si terrà presso l’associazione “Giovane Montagna” giovedì 10 aprile 2025, alle ore 21, in via Sant’Arborio Varmondo, 7 a Ivrea (Torino).
Adolfo Camusso
Flavio Razetti, canavesano
I Quaderni de «L’Escalina», n. 4
Associazione Culturale «I Luoghi e la Storia» – Ivrea 2025
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