
Pensieri portati dal vento…
Non smettiamo mai di stupirci, la nostra mente racconta una vita a noi sconosciuta, a volte estranea, come se appartenesse a qualcun altro.
Di colpo proviamo un’illuminazione, un misterioso stupore che ci obbliga a fermare i pensieri e la mente si raffredda come nel cervello di un morto.
E qui nascerà l’Idea che cambierà il mondo, il nostro e il vostro mondo. La poesia ci sveglia con un tonfo ghiacciato e lo stupore diventa pervasivo… nulla sarà uguale a prima…
Corrono i pensieri come uccelli che si librano in cielo, volano tra le onde del vento e quelle del mare, gettandosi tra gli elementi impietosi che non regalano nemmeno un respiro.
Affondano nel blu di schiuma bianca e ritornano sazi di pesci e piccole prede. Guardo ammirato quelle evoluzioni senza comprendere le cause che le alimentano, siamo piccoli, più piccoli di qualunque essere vivente che domina i cieli e i mari. Eppure ci sentiamo padroni, padroni di quel nulla che non riusciamo neppure a vedere con gli occhi della mente.
I pensieri volano sempre più in alto, fino a raggiungere i cieli, poi oltre, oltre le nuvole, oltre il Sistema Solare, oltre la Galassia e oltre qualsiasi cosa conosciuta. Mentre una lacrima scende sulla guancia per ricordare la nostra piccolezza e i nostri limiti impossibili da trascendere.
L’infelicità si trasforma in ansia, in frustrazione. Ancorati a questa carne maledetta che pesa di ossa e di arti, restiamo agganciati al nostro pianeta senza la possibilità di volare neppure una volta.
Non abbiamo ali, né penne e siamo solo invidiosi per la leggerezza di quelle creature che si librano in aria, più veloci dei nostri pensieri.
Il mare ci ricorda la vita, le nostre vite passate. Passate a sperimentare frammenti di esistenza che tentano di farci comprendere il vero motivo della nostra continua presenza sulla Terra.
Siamo piccole gocce di consapevolezza che si sciolgono nell’oceano di un Io collettivo che annulla la personalità e la nostra stessa esistenza.
Voliamo, voliamo come farfalle impazzite che desiderano vivere un giorno che è tutta la loro vita. Senza saperlo siamo artefici di un’esistenza che non si cura di noi e che ci obbliga a seguire programmi decisi prima di nascere.
Sappiamo di non sapere e guardiamo le nostre mani e i nostri piedi per comprendere se siamo svegli o immersi nell’oblio di una vita dalla quale vorremmo svegliarci.
Il nostro fantasma si dilegua con il nostro sospiro, diventando etere fluido e vitreo, trasparente come il vuoto che non sa di essere un nulla in perpetua vibrazione.
Atomi impazziti che rispondono a regole incomprensibili, campi quantistici immersi nello spazio e nel tempo che giocano tra loro per farci credere di essere vivi.
Il mare ricorda tutte le nostre vite, le nostre azioni e i nostri pensieri. Il mare è la memoria del mondo che ci racconta attraverso la vita i miliardi di anni che hanno creato ogni espressione di madre Natura.
Rivedo nei colori di quegli esseri ancestrali il desiderio di essere e di esistere, nonostante tutto.
Esseri microscopici che volavano tra le onde per crescere la vita, per donarci la possibilità di manifestare ciò che di più prezioso abbiamo e che fingiamo di non conoscere: la Coscienza.
Coscienza che ha creato la Forma, le Idee e gli Esseri che partecipano alla Vita. La Coscienza che ha scelto di Essere e di creare continuamente ciò che l’Uno ha voluto sperimentare inventando la Dualità.
Noi siamo trasportati con i nostri pensieri che volano sempre più in alto: atti poetici che vincono una razionalità prigioniera delle regole da lei stessa inventate.
Regole inutili a contenere la forza propulsiva verso quello Spirito che solo gli esseri puri sembrano percepire.
La farfalla si posa sul palmo della mano scambiandolo per un fiore, i gabbiani tendono il petto verso il Libeccio, fermi a giocare con le onde di vento, mentre una irresistibile nostalgia mi ricorda che tutto deve tornare all’Uno per spegnere la relatività di mille esistenze e di mille gocce di rugiada salata che ora mi stanno bagnando le gote.
Un afflato mistico, pieno di pathos, una vulcanica esplosione di coscienza Grazie mille
..parole al vento… che qualcuno, se lo desidera, può raccogliere…
molto poetico!