
A Mondovì (CN) sabato 29 marzo rivive la musica dell’eclettico compositore casalese Luigi Hugues.
Molti continuano a credere che nell’Ottocento l’Italia sia stata la patria indiscussa del melodramma, un genere che monopolizzò il panorama musicale del nostro paese, grazie ai numerosi capolavori di Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi e Puccini che continuano a essere rappresentati con grande successo nei teatri di tutto il mondo.
Questa affermazione è sicuramente vera, ma tende spesso a oscurare il merito indiscutibili dei molti compositori di opere cameristiche che si affermarono in quel periodo.
Per rendere omaggio a questo repertorio tuttora poco conosciuto, sabato 29 marzo alle ore 17.30 il flautista Paolo Dalmoro e il pianista Maurizio Fornero eseguiranno nell’intima cornice della Sala Pugnani di Mondovì un’attraente silloge di brani del casalese Luigi Hugues, solista e compositore di notevole talento, la cui memoria poggia oggi soprattutto sul suo celebre metodo: La scuola del flauto op. 51.
In realtà, Hugues fu un intellettuale molto eclettico, che oltre che di musica si dedicò anche ad altre discipline, come la geografia, materia di cui ottenne la cattedra all’Università di Torino e alla quale dedicò diversi libri di testo per le scuole di ogni ordine e grado.
Sotto l’aspetto musicale, Hugues compose oltre 200 opere di gran pregio, che gli valsero il titolo di accademico onorario del Regio Istituto Musicale “Luigi Cherubini” di Firenze e l’alta onorificenza di commendatore del Regno d’Italia.
Poco più di 20 anni fa Hugues ha conosciuto una meritata riscoperta, grazie soprattutto al musicologo Claudio Paradiso, che ha firmato la prima biografia del compositore casalese, pubblicata nel 2001 dall’Assessorato alla Cultura della Città di Casale Monferrato.
Alla valorizzazione di questo autore Dalmoro e Fornero hanno contribuito con un disco di grande interesse pubblicato dall’etichetta bolognese Tactus, che sarà presentato in anteprima nel corso della serata e del quale sarà possibile ascoltare cinque dei sette lavori in programma.
Si tratta di opere caratterizzate da un raffinato stile romantico e pervase da una brillante vena melodica che rappresentano pienamente il loro tempo, come le pagine più belle dei coevi italiani Giulio Briccialdi, Ernesto Köhler, Emanuele Krakamp e Giuseppe Rabboni.
Per finire, va sottolineato il fatto che Paolo Dalmoro suonerà un flauto traversiere a otto chiavi dal suono molto vicino a quello degli strumenti su cui Hugues fece eseguire le sue opere, una scelta che consentirà al pubblico di rivivere l’incanto discreto dei salotti di fine Ottocento.
Sabato 29 marzo 2025 – ore 17.30
Sala Pugnani
Via Francesco Gallo – Mondovì
L’OPERA PER FLAUTO E PIANOFORTE DI LUIGI HUGUES
PRESENTAZIONE DEL DISCO TACTUS
Luigi Hugues (1836-1913)
Sonata Fantastica per flauto e pianoforte op. 100
Capriccio per flauto e pianoforte “Le Silfidi” op. 29 n. 2
Serenata in re minore per flauto e pianoforte op. 3
Sonata Romantica per flauto e pianoforte op. 57
Sonata in do maggiore per flauto e pianoforte op. 119
Paolo Dal Moro, flauto traversiere romantico a otto chiavi (Couesnon Paris 1880 ca)
Maurizio Fornero, pianoforte
CURRICULA
Paolo Dalmoro
Paolo Dalmoro consegue il diploma in flauto nel 1987 con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino sotto la guida di Mario Bricarello, perfezionandosi poi con Renate Greiss. Inizia molto presto l’attività professionale collaborando, anche come primo flauto, con il Teatro Regio di Torino. Dal 1987 al 2007 ha insegnato in Istituti Musicali e Conservatori (Torino, Benevento, Scuola di Alto perfezionamento di Saluzzo, Academia Montis Regalis, Vercelli). Come solista si è esibito in festival e rassegne in Italia, Francia, Germania, Bulgaria, Etiopia, Kenya, Stati Uniti. Sempre come solista, ha inciso sei CD dedicati al repertorio inedito per flauto dell’Ottocento, editi dalle etichette Niccolò, Tactus, Da Vinci Osaka, dedicati all’opera di autori quali Jules Demersseman, Giulio Briccialdi, Raffaele Galli, Marco Enrico Bossi, Jean-Louis Tulou, Eugène Walckiers, Luigi Hugues conseguendo sempre ampi consensi di critica. Dal 2000 svolge attività di ricerca relativamente alla prassi esecutiva, su strumenti storici del repertorio del XIX secolo e tiene regolarmente seminari e masterclass. Come esperto del flauto traversiere a chiavi ottocentesco, nel 2015 è stato nominato “Joan C. Edwards Distinguished Professor in the Arts” alla J. Marshall University – Huntington WV (USA) dove ha tenuto un corso sulla prassi esecutiva del repertorio romantico con strumenti storici. Per le sue ricerche nel campo dell’esecuzione e la didattica su strumenti a chiave del XIX secolo, è stato invitato a esibirsi, unico italiano nell’ambito del flauto storico, alla Convention annuale della National Flute Association a Washington D.C. Nel novembre del 2022 è stato invitato a tenere una masterclass presso il conservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugia. Ha inoltre collaborato, per la Regione Valle d’Aosta, al restauro dell’automa flautista di Innocenzo Manzetti.
È stato per 25 anni responsabile delle attività educative e culturali dell’Opera Munifica Istruzione di Torino, dove si è occupato di progetti di ricerca, educazione e divulgazione musicale.
Maurizio Fornero
Maurizio Fornero si è diplomato in Organo e Composizione Organistica, Pianoforte e Clavicembalo presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e ha conseguito la laurea specialistica con lode in clavicembalo e tastiere storiche al Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria. Fin dalla più giovane età, si avvale di numerose esperienze artistiche nazionali e internazionali che lo vedono tra l’altro, come unico rappresentante italiano, giungere alle finali dell’European Organ Festival di Bolton (GB). Perfezionandosi nell’esecuzione filologica del repertorio antico, svolge da anni un’intensa attività concertistica come solista nonché in formazioni cameristiche che lo ha portato a esibirsi in prestigiose sale da concerto e festival nazionali e internazionali di musica antica e barocca tra cui “Via stellae” di Santiago di Compostela (Spagna), Mafestival di Bruges (Belgio), Festival Internazionale dell’Aia e di Utrecht (Olanda), “L’altro suono-Unione Musicale” di Torino,” Festival Monteverdiano” di Cremona, Festival Mito, Bologna Festival, Froville, Elbphilarmonie Amburgo, Musikfestspiele Dresda, Philharmonie di Berlino, Salle Gaveau di Parigi, Concert Hall Forbidden City di Pechino, Qintai Concert Hall Wuhan. Collabora in qualità di clavicembalista da diversi anni con la violinista Amandine Beyer e Gli Incogniti, il soprano Simone Kermes, il violinista Enrico Casazza con La Magnifica Comunità e i Musici di Santa Pelagia con i quali ha realizzato numerosi concerti in festival internazionali europei e asiatici, distinguendosi nelle sue raffinate interpretazioni di solista e continuista come lo riconoscono i molteplici apprezzamenti della critica che lo ha anche definito “eclettico ed elegante interprete della musica barocca”. Ha partecipato a numerose esecuzioni in diretta radiofonica su radio nazionali (Rai Radio Tre, Rai filodiffusione) ed europee (Radio 3 Nazionale Belgio, Radio Classica Spagna). Collabora come organista e cembalista con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e il Teatro Regio di Torino. Grazie all’esperienza maturata nell’ente lirico torinese con i Maestri Bruno Casoni e Claudio Marino Moretti, ha fondato il coro delle voci bianche di Mondovì, con il quale ha intrapreso un proficua attività concertistica in Italia e all’estero. Ha inciso per le case discografiche Stradivarius, Opus 111, Niccolò, Syrius, Elegia, Urania, Passacaille, CPO, Sony international numerosi CD di musiche di compositori del XVI, XVII e XVIII secolo. Fondatore dell’ensemble strumentale I Musici di Santa Pelagia, ha realizzato in coproduzione con l’ensemble vocale Festina Lente di Roma, la Messa per il SS. Natale di Alessandro Scarlatti, l’Oratorio Santa Pelagia di Alessandro Stradella (Stradivarius), le composizioni organistiche di Georg Friedrich Haendel (Elegia Classics) e i concerti per violoncello e orchestra e le sonate per violoncello e clavicembalo di Carlo Graziani (Urania e Passacaille), ottenendo ampi consensi di pubblico e critica per l’originalità della riscoperta di musiche e autori inediti di grande pregio artistico. Le sue interpretazioni sono state evidenziate su riviste specifiche di musica classica (Orfeo, Amadeus, Classic Voice) e su quotidiani nazionali ed esteri di rilevata tiratura (La Stampa, La Repubblica, Corriere della Sera, Frankfurter Allgemeine Zeitung). È docente presso il Conservatorio “Giorgio Federico Ghedini” di Cuneo di pratica della Lettura vocale pianistica e direttore artistico della Fondazione Academia Montis Regalis.