
Domenica 16 aprile alle ore 16 l’Academia Montis Regalis presenta Humanità e Lucifero sotto la direzione di Chiara Cattani
Nel 2025 il mondo della musica celebra il ricordo di diversi compositori di primo piano, tra cui il “Re del Valzer” Johann Strauss (nato nel 1825), Giovanni Pierluigi da Palestrina (nato nel 1525), massimo esponente del Rinascimento italiano, e Alessandro Scarlatti (scomparso nel 1725), tra gli esponenti più carismatici della Scuola Napoletana che dominò il gusto europeo per oltre un secolo.
Per celebrare questo grande compositore – che purtroppo continua a essere considerato molto al di sotto dei suoi oggettivi meriti – l’Academia Montis Regalis ha deciso di fare le cose davvero in grande, proponendo domenica 6 aprile alle ore 16 nella splendida cornice di Sala Ghislieri il raro oratorio Humanità e Lucifero nell’interpretazione del soprano italo-austriaco Anita Rosati e del tenore sloveno Copi Ziga, che saranno accompagnati dall’orchestra barocca dei Giovani dell’Academia Montis Regalis diretta da Chiara Cattani.
Basato su un libretto di buona qualità di autore anonimo, l’oratorio in due parti fu eseguito per la prima volta nel Collegio Nazareno di Roma l’8 settembre del 1704, in occasione della festa della Natività della Beata Vergine Maria.
La sua durata piuttosto ridotta trova spiegazione nel fatto che la sua esecuzione fu accompagnata dalla lettura di testi poetici in onore della Vergine scritti per l’occasione e da una serie di brani strumentali, che secondo alcuni studiosi avrebbero visto protagonista nientemeno che Arcangelo Corelli, il grande virtuoso e compositore che aveva raggiunto una vastissima fama in tutta Europa.
Sotto l’aspetto espressivo, il testo spazia da toni improntati a una fede semplice e sincera a spunti dal carattere quasi operistico, che il compositore palermitano rende con una scrittura ricca di contrasti e una struttura che alterna sapientemente sinfonie di notevole impatto, recitativi accompagnati, arie in concerto grosso e arie in unisono, con passaggi brillantemente virtuosistici.
Nella prima parte l’Humanità (soprano) esprime il giubilo dei popoli di tutto il mondo per la nascita della Vergine – descritta come «del suo parto figlia», riecheggiando il verso dantesco «Vergine Madre, figlio del tuo figlio» – che viene però ben presto rintuzzato da Lucifero (tenore), la cui sfida baldanzosa viene espressa in maniera molto efficace dalla tromba. Sotto l’aspetto letterario, i versi con cui «il nudo Re d’Averno» si presenta potrebbero essere tratti dal libretto di un’opera seria di quegli anni, con l’evocazione inconfondibilmente metastasiana delle «stelle a me rubelle» e la volontà di combattere per impossessarsi del regno del mondo espressa in maniera molto efficace dall’immagine del «lampo del mio brando».
A questa sortita e alla prevedibile sfida al Cielo, fa seguito il dialogo tra i due protagonisti, un topos molto utilizzato in epoca barocca per sottolineare le ragioni contrapposte. Per respingere l’improntitudine del principe infernale, l’Humanità non esita a rispondere per le rime, con un’aria vivace anch’essa ispirata ad atmosfere guerresche, nella quale balena felicemente il «lampo del ciglio di santa guerriera».
Di fronte a questa inattesa reazione, Lucifero risponde prima con sprezzante ironia e poi con la vigorosa aria con tromba obbligata «Fin ch’arene havrà Cocito», che però costituisce il suo ultimo attacco, prima di essere definitivamente vinto nel duetto «Comincia pure a piangere», con la furia infernale che viene progressivamente ma inesorabilmente placata della suprema grazia della Vergine.
Dopo una energica introduzione strumentale, la seconda parte celebra la vittoria definitiva delle schiere celesti, con i toni danzanti dell’aria di Humanità «Se fanciulla sempre in culla» che celebrano la nascita della Vergine seguiti dalla ammissione della sconfitta di Lucifero «Pianga pure al duol ch’io sento», un’aria pervasa da un’invincibile stanchezza, che vede lo scorno di Lucifero sottolineato non più dalla tromba, ma dal più morbido connubio del violino e del flauto dolce.
A questo punto per Lucifero non resta che tornare «ai regni dell’orrido Averno ma […] né prence né re», mentre l’Humanità proclama con ineffabile giubilo i meriti di Maria, l’artefice della salvezza promessa da Dio ai progenitori Adamo ed Eva all’alba dei tempi.
Domenica 6 aprile 2025 – ore 17
Sala Ghislieri
Via Francesco Gallo – Mondovì
HUMANITÀ E LUCIFERO
Alessandro Scarlatti (1660-1725)
Humanità e Lucifero, oratorio per soprano, tenore, tromba, archi e basso continuo
Anita Rosati, soprano
Copi Ziga, tenore
Orchestra barocca dell’Academia Montis Regalis, Chiara Cattani, direttrice
CURRICULA
Anita Rosati
Il soprano italo-austriaco Anita Giovanna Rosati ha completato la sua formazione presso l’Università di Musica e Arte di Vienna con il massimo dei voti.
Nel 2015 è stata membro dell’Opera Studio della Turingia e ha debuttato nei ruoli di Papagena a Weimar, di Brigitta in Iolanta di Ciaikovsky e di Minerva ne Il ritorno d’Ulisse in patria di Monteverdi al Teatro di Erfurt.
Nel 2018 ha debuttato al Theater an der Wien cantando nel Guillaume Tell di Rossini diretto da Diego Matheuz con la regia di Thorsten Fischer. In seguito ha lavorato con direttori come Marc Albrecht, Stefan Solyom, Peter Leipold, Diego Matheuz, Samuel Bächli, Hannah Eisendle, Bas Wiegers, Alessandro de Marchi, Jörg Halubek e Laurent Wagner.
Dal 2023 al 2025 ha fatto parte dell’ensemble del Teatro statale di Salisburgo, dove cantato nell’Aida, nel Lucio Silla, nella prima austriaca di Anthropocene di MacRae, ne Il viaggio a Reims e in Hänsel e Gretel. A breve esordirà nel ruolo di Colonnella ne Il mondo alla rovescia di Salieri e nel ruolo di Fantasca in un adattamento dell’operetta Indigo und die 40 Räuber*innen nel Festival per il giubileo di Johann Strauss a Vienna.
Žiga Čopi
Žiga Čopi è un tenore sloveno noto per il suo timbro raffinato e l’espressività vocale. Nel 2023 ha debuttato come Eurimaco ne Il ritorno d’Ulisse in patria di Monteverdi e Spirito in Dido and Aeneas di Purcell al Teatro Alighieri di Ravenna, collaborando con Accademia Bizantina sotto la direzione di Ottavio Dantone e la regia di Pier Luigi Pizzi. Ha inoltre interpretato in Finlandia La Resurrezione di Händel. In seguito ha eseguito la Johannes-Passion di Bach e un concerto di arie mozartiane diretto da Topi Lehtipuu. Prossimamente debutterà all’Innsbruck Festival of Early Music con Accademia Bizantina. Si è formato con la Prof.ssa Edita Garčević Koželj al Conservatorio di Lubiana e ha partecipato al Talent Pathway Program della Mascarade Opera di Firenze. Ha vinto numerosi premi in concorsi nazionali e internazionali ed è stato insignito del Premio Škerjanec.
Anche compositore, le sue opere sono state eseguite dall’Airborne Extended e dall’Ensemble Modern. Studia composizione con Vito Žuraj all’Accademia di Musica di Lubiana. Fa parte della rete ENOA e continua la collaborazione con l’Operosa Opera Festival.
Academia Montis Regalis
La Fondazione Academia Montis Regalis è nata per promuovere la musica antica. Nel 1994 ha costituito a Mondovì un’orchestra barocca e classica per eseguire musica del XVII e XVIII secolo in modo filologicamente corretto utilizzando strumenti originali. L’ensemble si è esibito sotto la direzione di eminenti specialisti nella musica antica ed è presente in festival internazionali. Dal 2010 al 2018 l’Academia Montis Regalis è stato il gruppo residente presso il Festival Innsbrucker Festwochen, eseguendo ogni anno un’opera barocca e realizzando svariati progetti cameristici. Guidato da Alessandro De Marchi, l’ensemble ha registrato per Naïve Records, Hyperion e Sony Classical, ricevendo numerosi premi di grande rilievo, tra cui il prestigioso Premio Abbiati. Direttore artistico dalla fondazione al 2018 è stato Giorgio Tabacco a cui è succeduto Gastón Fournier Facio e attualmente Maurizio Fornero, che ricopre anche il ruolo di direttore gestionale. Dal 2019 al 2023 la direzione musicale è stata affidata ad Enrico Onofri, dopo il quale l’Academia Montis Regalis ha scelto di puntare su Chiara Cattani, cembalista e direttrice giovane e in vertiginosa ascesa.
Chiara Cattani
Chiara Cattani, diplomata con lode in pianoforte, clavicembalo (menzione d’onore), direzione di coro e composizione, musica da camera e fortepiano, ha infine ottenuto il Diploma di PostGraduate presso l’Università Mozarteum di Salisburgo. È stata allieva per il pianoforte di Denis Zardi, Pier Narciso Masi e Konstantin Bogino, per il clavicembalo di Silvia Rambaldi, Luigi Ferdinando Tagliavini e Florian Birsak e per il fortepiano di Stefano Fiuzzi. Premiata in svariati concorsi internazionali, svolge un’intensa attività artistica che la vede interprete di concerti come solista e in formazioni da camera. Ha inciso più di venti CD per Tactus, Sony, Dynamic, CPO, Glossa, Concerto Classics, Movimento Classical, Brilliant. Di particolare importanza è l’attività artistica che svolge in duo con il violinista Roberto Noferini dal 2009. Ha lavorato per svariati anni come assistente alla direzione, maestro collaboratore e continuista nella Festwochen Innsbrucker Orchestra e collabora con Accademia Bizantina, Freiburger Baroque Orchestra, Academia Montis Regalis, e con le orchestre di importanti teatri europei, quali Hamburg and Berlin Staatsoper, Odense Symphony Orchestra, Theater Basel, Semperoper Dresden, esibendosi per prestigiosi festival.
Ha debuttato nell’agosto 2022 sul palco internazionale delle Festwochen der Alten Musik di Innsbruck dirigendo il concerto dei finalisti del Concorso di canto “Cesti” e nel 2023 ha diretto per lo stesso festival La fida Ninfa di Vivaldi, ricevendo commenti entusiastici dalla critica. È docente di Clavicembalo e tastiere storiche al Conservatorio di Cosenza nonché al Conservatorio di Bologna e accompagnatrice dei dipartimenti barocchi dei Conservatori di Bolzano e di Bologna.
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