Nonostante le assicurazioni e le buone intenzioni siamo una massa di bugiardi seriali, cronici, strutturali, intenzionali e paranoici.
Nel migliore dei casi conosciamo una parte infinitesima di tutto ciò che esiste, funziona, interagisce e cambia costantemente. Neppure una roccia è permanente e sempre uguale. Panta rei, tutto scorre, perciò è in continuo cambiamento, dicevano gli antichi.
Tutto ciò che è in continuo cambiamento non può essere conosciuto e controllato da alcuno. Il principio scientifico di indeterminazione dice la stessa cosa: se conosci la posizione di un oggetto in movimento, non puoi conoscerne la velocità di spostamento nell’istante in cui lo osservi e, al contrario, se conosci la velocità con cui esso si sposta non puoi stabilirne con certezza dove si trovi nel momento in cui lo osservi. Ciò vale anche per i corpi celesti che osserviamo attraverso la luce che emanano e giunge a noi anche se al momento della nostra osservazione sono già scomparsi. Infatti poiché per giungere a noi essa impiega “anni luce” e quindi ci arriva in un tempo differito da quando essa è stata emessa. E vale anche per gli esseri umani le cui cellule, comprese quelle del cervello, mutano costantemente e producono idee di sé stessi continuamente diverse (a meno di patologie incurabili).
Tutti i giorni diciamo: “è sorto il sole”, ma il sole non sorge mai, il sole è sempre presente; è la terra che gli gira intorno e gira su sé stessa provocando l’alternarsi di quelle condizioni di luce che chiamiamo giorno e notte, che pure non esistono se non in quel luogo, in quel momento, per quell’osservatore, per poi nuovamente svanire e ricomparire apparentemente uguali, ma sempre e certamente diverse per tempo, durata e contenuti.
Allo stesso modo tutti noi, non importa se scienziati, medici, politici, preti o non diversamente da essi identificati come umani senza etichette, diciamo continuamente cose che si smentiscono da sole un istante dopo che le abbiamo esternate, al punto che noi stessi affermiamo tutto e il contrario di tutto, senza alcun pudore e con la presunzione di dire sempre la verità, che, se fosse così davvero, sarebbe la prova incontestabile che non c’è una verità fissa ed immutabile, perché ogni volta ne sentenziamo una diversa.
A qualunque titolo siano evocate le ragioni per cui portiamo la pace con le armi in un luogo e contesto di cui non conosciamo realmente niente di vero, o per cui imponiamo oppure rifiutiamo questa o quella situazione a chi è diverso e la pensa diversamente da noi per questioni politiche, religione, economiche, culturali, tutto ciò che diciamo è sempre falso e tendenzioso, ovvero non rispetta la realtà (che non conosciamo) né la libertà (di essere diversi e pensare diversamente da noi) né la dignità e la sincerità (poiché nasconde sempre un secondo fine, a volte inconfessabile) né la decenza (sono spesso bugie evidenti anche al meno smaliziato degli esseri).
Perché è chiaro come la luce del sole che ciò che ci muove è un mix di desideri, di possesso, di dominio, di apparenza, di aspirazione alla gloria, che ci rende supponenti e ridicoli come dei disadattati mentali sguinzagliati in un parco giochi sgangherato e autoassemblato su idee sconclusionate, distorte e malsane, e autorizzati a manifestare ogni sorta di presunto giusto diritto alla propria libera espressione (o al bene comune) senza curarsi delle conseguenze.
E come chiunque di noi, lo sono anche coloro che ci governano, poiché provenienti dalla stessa matrice e delegati a rappresentarci proprio perché simili a noi (anche quando diciamo di non condividerne idee e operato e proprio per questo confermando il fatto).
Incredibile! Siamo potenzialmente il fior fiore del creato e ci comportiamo come autolesionisti patologici, deficienti cronici, ignoranti strutturali relegati in gironi infernali danteschi.
È proprio vero (ops!) ciò che diceva un antico testo cinese:
quando si volle cominciare a governare gli uomini, gli uomini divennero ingovernabili!
grafica e testo
pietro cartella
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