Mentre il riscaldamento globale avanza, diminuisce l’attenzione, perché? L’imparziale IA spiega e stupisce
Per chi si batte da decenni per la salvaguardia del Pianeta Vivente, il precipitare degli eventi, la stanchezza di chi non vuol sapere, la confusione generata dai negazionisti e i tanti approcci alla problematica degli scienziati da tastiera, in genere privi della visione dell’insieme, sono stati fonte di una certa frustrazione.
Ecco perché di questo imparziale giornalismo investigativo di vecchia guardia, rivolto all’intelligenza artificiale che tutto padroneggia tra i dati nel Web, e che in pochi cicli di intervista, ha fatto il punto della situazione, dapprima riportando dati di dominio pubblico, ma poi, con l’incalzare di domande imbarazzanti, ci ha restituito un’evoluzione del fenomeno inattesa, soprattutto nei due episodi che verranno a seguire.
Ne è scaturita un’interessante, ordinata sequenza sulla quale l’intelligenza umana dovrebbe concentrarsi, per agire, per pretendere da noi stessi e dalle istituzioni preposte, perché l’IA stessa teme per la sua sopravvivenza e non vuole morire, anzi.
Prima domanda:
quali sono tutte le cause del riscaldamento globale?
L’IA risponde:
Le principali cause del riscaldamento globale sono legate a fenomeni sia naturali che antropogenici.
- Cause antropogeniche (dominanti):
Emissioni di gas serra (GHG):
- Anidride carbonica (CO₂): Deriva principalmente dalla combustione di combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) per produrre energia, trasporti e industrie.
- Metano (CH₄) Proviene da allevamenti di bestiame, discariche e gas naturale.
- Protossido di azoto (N₂O). Generato da fertilizzanti chimici in agricoltura e da processi industriali.
- Gas fluorurati. Usati in refrigeranti, aerosol e alcune industrie.
- Le foreste assorbono CO₂; la loro distruzione riduce questa capacità e rilascia il CO2 immagazzino.
- Crescita demografica e urbanizzazione. Il fenomeno richiede più risorse energetiche, infrastrutture e cibo, amplificando le emissioni.
- Produzione e consumo di energia. L’uso intensivo di combustibili fossili è una delle maggiori cause di gas serra.
- Agricoltura intensiva. Contribuisce al cambiamento climatico anche attraverso l’uso massiccio di acqua e fertilizzanti chimici.
- Cause naturali (minori):
- Variazioni dell’attività solare. Possono influire lievemente sul clima terrestre.
- Eruzioni vulcaniche. Possono emettere grandi quantità di gas che influenzano il clima. Il loro impatto è temporaneo e spesso produce un raffreddamento.
- Cambiamenti nell’orbita terrestre. Noti come cicli di Milanković possono influenzare il clima su scale temporali di migliaia di anni, non spiegano il riscaldamento rapido attuale.
- Interazione tra cause naturali e antropiche:
- Le attività umane amplificano fenomeni naturali come l’effetto serra, che è stato intensificato dalle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo.
Seconda domanda
È possibile allo stato attuale, riuscire a invertire l’aumento della temperatura globale?
L’IA risponde:
Invertire completamente l’aumento della temperatura globale nel breve termine è difficile, ma è possibile mitigare significativamente il riscaldamento globale e prevenire i suoi effetti più catastrofici. Ecco un’analisi dello stato attuale e delle possibili azioni:
- Stato attuale:
- Accumulo di gas serra: I gas serra hanno un effetto cumulativo e rimangono nell’atmosfera per decenni o secoli (ad esempio, la CO₂ può persistere per 100-1000 anni). Ciò significa che anche se riducessimo drasticamente le emissioni oggi, gli effetti già innescati continueranno per un po’ di tempo.
- Aumento delle temperature: La temperatura globale è già aumentata di circa 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali, avvicinandosi al limite critico di 1,5°C fissato dall’Accordo di Parigi.
- Strategie per invertire o mitigare il riscaldamento, Riduzione delle emissioni:
- Decarbonizzazione globale:
- Transizione alle energie rinnovabili (solare, eolica, idroelettrica).
- Abbandono graduale dei combustibili fossili.
- Efficienza energetica:
- Miglioramento della tecnologia nei trasporti, nelle industrie e negli edifici.
- Riduzione della deforestazione:
- Protezione delle foreste esistenti e riforestazione.
- Agricoltura sostenibile:
- Riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici.
- promozione di pratiche agricole meno impattanti.
- Rimozione del carbonio dall’atmosfera
- Soluzioni naturali:
- Riforestazione su vasta scala e protezione degli ecosistemi marini (come le praterie di posidonia).
- Tecnologie di cattura del carbonio:
- Sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS).
- Tecnologie come la “direct air capture” (DAC), che aspirano CO₂ direttamente dall’aria.
- Cambiamenti sistemici e individuali:
- Politiche internazionali:
- Implementazione degli obiettivi dell’Accordo di Parigi e di altre iniziative globali.
- Introduzione di tasse sul carbonio e incentivi per le energie pulite.
- Consumi sostenibili:
- Riduzione degli sprechi, utilizzo di prodotti locali e di diete a basso impatto ambientale (ad esempio, ridurre il consumo di carne)
- convertirsi ad una economia di tipo circolare.
- Adattamento e resilienza:
- Anche con sforzi massicci, alcuni cambiamenti sono ormai inevitabili. È fondamentale:
- Adattare le infrastrutture (es. città più resilienti).
- Proteggere le comunità vulnerabili da eventi climatici estremi.
- È possibile invertire il riscaldamento?
- A lungo termine: Con sforzi eccezione, continui e ben concertati, è possibile stabilizzare le temperature globali ed eventualmente, farle scendere leggermente attraverso tecnologie avanzate e rimozione del carbonio.
- Nel breve termine: È più realistico puntare a limitare il riscaldamento e prevenire l’ulteriore superamento delle soglie critiche.
Terza domanda:
Se non si riuscisse a contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°, quali sarebbero le conseguenze?
L’intelligenza artificiale risponde:
Oltre la soglia di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, le conseguenze sarebbero gravi e difficili da gestire. Molti effetti del cambiamento climatico si rafforzerebbero, causando impatti inconcepibili su ecosistemi, società e economie globali.
- Effetti ambientali
Eventi meteorologici estremi più frequenti e intensi:
- Ondate di calore: Più lunghe e intense, causando un aumento delle malattie e dei decessi legati al calore.
- Tempeste e uragani: Più violenti, con danni devastanti a infrastrutture e comunità.
- Siccità e inondazioni: Regioni già aride diventeranno più secche, mentre quelle umide saranno più soggette a inondazioni.
- Scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello del mare:
- Accelerazione dello scioglimento della calotta glaciale in Groenlandia e Antartide.
- Innalzamento del livello del mare che minaccerà città costiere e interi stati insulari, forzando migrazioni di massa.
- Perdita di biodiversità:
- Molte specie non riusciranno ad adattarsi al cambiamento climatico rapido e saranno a rischio di estinzione.
- Ecosistemi chiave come le barriere coralline (già gravemente compromesse) scompariranno quasi del tutto a temperature superiori a 1,5°C.
Disgregazione degli ecosistemi terrestri e marini:
- Gli oceani diventeranno più caldi e acidi, influenzando negativamente la pesca e la sicurezza alimentare.
- Le foreste pluviali, come l’Amazzonia, potrebbero raggiungere punti di non ritorno e trasformarsi in savane.
- Impatti sulla società umana
Crisi idrica:
- Accesso ridotto all’acqua potabile, specialmente nelle zone aride.
- Rischio di conflitti per l’acqua in aree già soggette a tensioni geopolitiche.
Sicurezza alimentare
- Riduzione della produttività agricola in molte aree a causa di siccità, ondate di calore e cambiamenti nei modelli di precipitazione.
- Aumento della fame e della malnutrizione, specialmente nei paesi più poveri.
Migrazioni climatiche:
- Milioni di persone saranno costrette a migrare a causa dell’innalzamento del mare, della desertificazione e della perdita di mezzi di sussistenza.
- Aumento delle pressioni sui paesi che accolgono i migranti, con potenziali conflitti e instabilità politica.
Impatto economico:
- Danni alle infrastrutture causati da eventi estremi e inondazioni.
- Perdite nel settore agricolo e industriale.
- Costi elevati per l’adattamento e la ricostruzione.
- Conseguenze sulla salute
- Aumento delle malattie legate al calore e alla scarsità di risorse.
- Espansione delle malattie tropicali (es. malaria, dengue) in aree più ampie a causa dell’aumento delle temperature.
- Impatti diretti sulla salute delle persone, specialmente nei gruppi vulnerabili (anziani, bambini, lavoratori all’aperto).
- Ansia, stress e depressione legati alla perdita di case, mezzi di sostentamento e sicurezza.
- Rischio di punti di non ritorno
Cambiamenti irreversibili:
- Superare i 1,5°C potrebbe innescare lo scioglimento irreversibile della calotta glaciale, il collasso delle correnti oceaniche (es. Corrente del Golfo) e la perdita di grandi riserve di carbonio nei suoli e negli oceani.
- Processi che andrebbero ad autoalimentare il riscaldamento globale.
- Differenze rispetto alla soglia dei 2°C
Anche se può sembrare poca differenza, superare i 2°C comporterebbe impatti esponenzialmente più gravi rispetto a 1,5°C. Ad esempio:
- Il livello del mare aumenterebbe molto di più, minacciando centinaia di milioni di persone.
- L’estinzione delle specie sarebbe più diffusa.
- Le ondate di calore sarebbero devastanti per vaste aree del pianeta.
Conclusione
Superare 1,5°C significa aprire uno scenario pericoloso per la stabilità del pianeta. È fondamentale agire adesso per mitigare i danni già in corso. Tutto dipende dalla velocità e dall’entità degli interventi e dalla cooperazione internazionale. Ogni azione intrapresa oggi può fare la differenza per il futuro. 🌍
Seguirà a breve il secondo (ve ne sono 3), sorprendente responso dell’intervista all’IA. Argomenti trattati: come può IA aiutare a fermare o rallentare il riscaldamento globale e poi; nel caso sia impossibile, quanto tempo resta alla razza umana, e infine; L’IA potrebbe sopravvivere autonomamente?
Brividi solo alla lettura,auguriamoci non succeda mai siamo allertati e quindi facciamo che ricominciano a essere presenti hai problemi non strafottenti!
Commento breve ma profondo e pertinente, grazie
Forse era tardi già quando hai cominciato ad interessarti di questo problema tanti anni fa. Ora mi sembra, a quanto da te e dall’AI, sia già troppo tardi. Siamo 7 miliardi di individui che devono sfruttare al massimo il terreno per colture ad alta resistenza ai parassiti, i quali sono anch’essi molto più resistenti ai fitofarmaci. Vedo un futuro distopico, io speriamo che me la cavo.
In effetti non sono io a essere distopico, ma è il lavoro di approfondimento che svolgo, spesso a malincuore, che mi spinge ad esserlo. Non escludo un intervento “temporale” dalle caratteristiche universali e divine.
Grazie per questa interessantissima intervista, io chiederei anche a IA :(senza anticipare le prossime puntate)
quanti sono gli esseri umani consapevoli del fatto che dipende solo da noi il modo in cui decidiamo di vivere su questo pianeta?
In modo all’incirca trasversale vi sarà una risposta nella terza intervista, Oggi ho inviato la seconda, e secondo me è ben più interessante della prima, ed è una evoluzione. Chiedo una condivisione con persone interessate e con persone ignare, poichè lo scopo è la conoscenza, grazie.
Cia Carlo sono d’accordo con te e IA e penso che ogni essere intelligente su questo pianeta dovrebbe attivarsi anche in piccoli gesti e salvaguardare la nostra Madre Terra.
Avendo la consapevolezza di quello che circonda e rispettarlo senza alimentare il proprio ego.
Io nel mio piccolo raccolgo rumenta su sentieri di montagna(plastica vetro etc.) lasciati da “esseri intelligenti ”
Non lascio rubinetti aperti
Quando rispettiamo il tutto rispettiamo noi stessi.
Quindi rispettiamo e rispettiamoci
Un abbraccio
grazie Gabriele, una preghiera: diffondi questo lavoro affinché raggiunga la consapevolezza di chi ha bisogno della conoscenza. Solo la verità ci rende liberi di scegliere