Consigli per le vacanze…
Il divario qualitativo delle immagini ottenute con le fotocamere reflex a pellicola e le fotocamere digitali, è sempre meno ampio. Negli ultimi anni i nomi più noti del mercato fotografico hanno investito moltissime risorse per proporre apparecchiature sempre più evolute e altamente tecnologiche, per permettere all’utente di immortalare scene, ritratti e paesaggi.
Successivamente, negli ultimi decenni, sono comparsi gli smartphone, ovvero i telefonini cellulari muniti di fotocamera di livello sempre crescente.
Il fatto curioso è definirli ancora telefoni, visto che il loro utilizzo come apparecchi di comunicazione verbale è quantomeno sporadico, se non occasionale.
Le varie funzioni come messaggi, WhatsApp, navigatori satellitari, centraline meteorologiche, registratori e altre applicazioni hanno modificato se non la forma degli smartphone almeno il loro utilizzo.
Ma la funzione più sfruttata è sicuramente quella di macchina fotografica.
Tornando indietro con la memoria non possiamo fare a meno di pensare ai rullini fotografici, alle pellicole e alle diapositive, ai costi d’acquisto, a quelli dello sviluppo e della stampe fotografiche.
Partire per una lunga vacanza comportava dedicare una parte non indifferente del budget ai costi della attrezzatura e soprattutto a quelli dei materiali fotosensibili.
Senza contare il volume e il peso che ci accompagnavano, senza contare il fatto che non potevamo perdere d’occhio la mitica borsa delle attrezzature, pena un tanto prevedibile quanto inevitabile furto.
Ovviamente il cellulare tascabile comporta una serie immensa di vantaggi, non ultimo quello di poter inviare in “tempo reale” le immagini appena scattate, dopo averle eventualmente ritoccate con un prudente utilizzo dei filtri in dotazione al telefonino.
Proprio questi accessori, non ancora ben compresi nella loro profonda tecnologia, sono il magico folletto che potrebbe trasformare la fotografia di un banalissimo tramonto sul mare in una immagine ricca di fascino e di suggestione.
La tecnologia e i filtri, tuttavia, non riusciranno mai a rendere accettabili delle immagini scattate senza una meticolosa cura dell’inquadratura o del soggetto.
Qualche grammo d’istinto per cogliere l’attimo, qualche doverosa attesa per scegliere lo sfondo migliore, un minimo d’impegno per valutare l’inquadratura… e una buona manciata di fortuna, che non dovrebbe mai mancare, sono gli ingredienti indispensabili per ottenere risultati decorosi.
Ci stiamo avvicinando alle agognate ferie, e vorrei ricordare agli aspiranti fotografi di porre assoluta, grandissima e totale attenzione alla linea dell’orizzonte che incontra il mare.
Fotografie accettabili della bella fidanzata che gioca festosa tra i flutti, possono venir rovinate irrimediabilmente da una linea d’orizzonte che sembra inclinata come una pericolosa scarpata.
Fortunatamente, ma non tutti lo sanno, le fotocamere di moderni smartphone sono provviste di una “messa a bolla” che garantisce il perfetto allineamento dell’orizzonte.
L’uso dei filtri è sempre di più oggetto di discussione. I puristi sostengono che le fotografie dovrebbero essere naturali come un bicchier d’acqua non gassata, mentre altri prendono in considerazione il fatto che l’occhio umano è sensibile solo ad una limitatissima gamma di frequenze elettromagnetiche che vanno dal rosso al violetto.
Le fotografie astronomiche eseguite dalle sonde spaziali, ad esempio, utilizzano rilevatori di frequenze invisibili all’occhio umano che permettono di riprendere radiazioni infrarosse, ultraviolette e raggi X, regalandoci immagini rigorosamente false… ma al tempo stesso straordinarie.
Noi con i nostri telefonini possiamo trasformare un cielo banalmente velato da qualche nube, in uno sfondo drammatico dai colori terrificanti.
Queste “interpretazioni” sono un primo passo verso una dimensione artistica della autentica fotografia, percorso che venne intrapreso dalla pittura, quando dal manierismo quattro e cinquecentesco, fino al recente iperrealismo che si serve anche di tecniche fotografiche, si è cercato di riprodurre la realtà nel modo sempre più realistico.
Tuttavia con l’impressionismo si realizza la volontà degli artisti di catturare l’aspetto effimero di una scena o di un soggetto. Il vero obiettivo non era rappresentare la realtà statica, ma piuttosto l’impressione fugace che una scena o un momento poteva suscitare.
Probabilmente l’impressionismo, seguendo alcuni principi importanti quali la pittura all’aria aperta, che conduce alla ripresa di vasti panorami colti nelle ore più diverse, o l’abolizione del disegno (il disegnare non esiste in natura, il disegno è un’invenzione intellettuale) si avvicina molto alla fotografia artistica, dove si esaspera la ricerca dell’attimo luminoso e dove l’esagerato, ma controllato, uso dei filtri può permettere al fotografo una potenzialità creativa assolutamente inaspettata.
Quindi, viste le caratteristiche intrinseche di quegli oggetti sempre più piatti che ognuno di noi tiene in tasca, possiamo sicuramente regalarci durante le ferie, e non solo, delle bellissime possibilità creative, offerte da un giocattolo versatile e indubbiamente senza costi aggiuntivi di stampa e sviluppo…
Solo a titolo d’esempio propongo, più sotto, tre fotografie, di cui la prima senza strane manipolazioni e le altre due ottenute con i filtri dello smartphone. Le altre immagini dell’articolo sono state tutte elaborate in post produzione.
Ogni vostro commento risulterà gradito.
Foto di Giancarlo Guerreri
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Raramente mi pongo il problema della qualità artistica della foto che ho appena scattato (con lo smartphone). Però mi sembrano molto importanti e utili gli altri aspetti: dalla possibilità di raccogliere in diretta e con sorpresa il verificarsi di un fatto alla “lista della spesa” fotografica preparata da mia moglie per farmi vedere che cosa devo acquistare al supermercato
Certamente scattare fotografie artistiche non è da tutti Cogliere quel momento magico che rende un paesaggio qualsiasi una magia indimenticabile è già di per sé un’arte ma l’uso del filtro consente alle persone che hanno questo squisito senso artistico come Giancarlo Guerreri ad esempio di trasformare una serie di semplici scatti in un percorso artistico, in un romanzo ad immagini