In esposizione, nell’ambito delle celebrazioni dei primi 20 anni del Museo Tazzetti
A Usseglio (Torino), per la celebrazione dei primi 20 anni del Museo Tazzetti, sono state avviate due mostre, da noi già presentate, la prima dal titolo “Memoria e Accoglienza” e “Viaggio ai Tatra. Natura e cultura-La montagna che ispira”.
La Mostra temporanea “Memoria e Accoglienza” si articola in tre sedi e in due fasi successive: la prima a luglio e agosto nei musei di Usseglio e Lemie, per poi approdare in autunno a Torino, nell’Archivio di Stato in Piazza Castello, con un allestimento rivisitato per adattarlo all’eterogeneo pubblico cittadino.
Nell’ambito di questa mostra, il Presidente del Museo, Alberto Tazzetti, ha previsto la partecipazione del valente scultore Gabriele Garbolino Ru, nato nel 1974 da famiglia originaria delle Valli di Lanzo a Torino, dove nel 1996 ha conseguito il diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti dove oggi è divenuto docente.
Le sue due sculture, esposte nella sezione di Usseglio, sono intitolate Grano nuovo e Visage.
Grano nuovo è quella più recente, realizzata appositamente per la mostra in bronzo e acciaio corten. Raffigura una bambina accovacciata su blocchi d’acciaio, che ricordano zolle di terra, dove sono incise parole in italiano, inglese, ebraico e arabo, come “guerra, speranza, povertà, solidarietà, persecuzioni, emigrazione, fame, libertà…”. Sono parole che danno voce a coloro che hanno deciso di abbandonare la terra d’origine alla ricerca di aiuto, solidarietà e nuove opportunità.
Grano nuovo propone così, in modo visivo, le tematiche della mostra “Memoria e Accoglienza”, viste attraverso gli occhi di una bambina, simbolo di speranza nel futuro, perché come viene presentata l’opera, «Chi meglio di una bambina tocca la nostra sensibilità, mettendoci davanti alla nostra coscienza con le nostre responsabilità? Questa è la figura infantile che sembra scrivere o leggere quelle parole che ci vogliono accompagnare, leggendole, dalla sofferenza verso la speranza».
Dopo Usseglio, la scultura verrà messa in mostra anche a Torino, per essere poi collocata in via definitiva a Lemie, il Comune che ha ospitato il maggior numero di migranti inviati nella Valle di Viù.
La seconda scultura è esposta nei locali che ospitano i pannelli della mostra “Memoria e Accoglienza”. È un’opera dal titolo Visage, realizzata in precedenza dall’artista, che si ispira all’affermazione del filosofo francese Emmanuel Lévinas (1906-1995) «Il confronto con il volto costringe l’uomo a ripensare i fondamenti della sua cultura».
Le due sculture di Garbolino Rù rappresentano un valore aggiunto per le manifestazioni celebrative del Museo Tazzetti, grazie alla felice idea del suo Presidente Alberto Tazzetti.