
Sui Referendum dell’8-9 giugno si sa poco, o nulla. Il mainstream dell’informazione glissa.
Visto che la RAI, televisione di Stato, sembra non essersi accorta che l’8 e 9 giugno ci saranno cinque quesiti referendari su cui votare, noi abbiamo deciso di trattare nuovamente il tema, come avevamo già fatto il giorno di Pasquetta.
Lo facciamo facendoci spiegare con semplicità cosa chiedono i quesiti, cosa succede se vince il “SI” e perché riguarda tutti, dal Funzionario della FILT-CGIL, William Leoni.
Il primo quesito riguarda i “Licenziamenti ingiusti a causa del Jobs Act di Matteo Renzi” e se vince il “SI” torna il diritto al reintegro se licenziato senza giusta causa. Riguarda tutti perché se si ha un contratto fragile si avranno più tutele e garanzie.
Il secondo quesito riguarda le “Piccole Imprese” e se vince il “SI” il giudice decide il risarcimento senza limiti. Riguarda tutti perché aprirà la strada della giustizia a chi verrà licenziato in piccole aziende.
Il terzo quesito riguarda i “Contratti a termine” e se vince il “SI” servono i motivi seri per fare contratti a tempo. Con questo sistema si limiteranno – non poco – il precariato e la precarietà.
Il quarto quesito riguarda gli “Appalti e la Sicurezza sui luoghi di lavoro” e se vince il “SI” la ditta principale sarà sempre responsabile per la salute e la salvaguardia dei lavoratori. Con lo scenario vergognoso che c’è nei luoghi di lavoro vi sarà più protezione in caso di infortuno e, Dio non voglia, morte sul lavoro.
Il quinto quesito riguarda la “Cittadinanza” e se vince il “SI” gli immigrati avranno la possibilità di richiedere la cittadinanza italiana dopo 5 anni e non dopo 10. Secondo i proponenti: “se da decenni lavori e contribuisci alla società è giusto facilitare questo diritto a tutti gli effetti”.
Il quinto quesito è quello più controverso perché – e chi legge la nostra testata lo sa – l’immigrazione in Italia sta creando non pochi problemi. Le carceri sono sovraffollate di immigrati che delinquono e creano gravi problemi di sicurezza.

Dal Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, “Fratelli d’Italia”, così come dal Presidente di “Forza Italia”, Antonio Tajani, vi è l’invito a non recarsi alle urne perché, se non si raggiunge il quorum, tutto resterà così com’è ora.
Gli italiani, in scienza e coscienza, valuteranno come comportarsi e cosa fare. Noi, come sempre, diamo voce e spazio a tutti perché – come dice William Leoni – “Questo è l’unico strumento per cambiare davvero. Basta mezz’ora di tempo, per recarsi al seggio e migliorare la società, la nostra società”.
La mia idea sarebbe di mettere 4 Sì e 1 No; ovviamente il no sarebbe al quinto quesito perché dí immigrati abbiamo piene le tasche; certo che voterò no perché non voglio che arrivino a dirigere le amministrazioni comunali e instaurare la sharia! Sicuro che voterò no perchè se continua così, un giorno ci chiuderanno le chiese e sui campanili, al posto delle campane, all’alba i muetzin canteranno i versetti del Corano!!! E infine farò pubblicità per il No perché non voglio che le donne siano costrette a indossare palandrane e veli lunghi, anche se servirebbe dí lezione alle nostre giovani ragazze che in pratica girano in calzoncini e top-reggiseno dalla mattina alla sera, eccitando i famelici e digiuni giovani musulmani pronti a fare loro il bel trattamento del taharrush gamea( stupro di gruppo delle feste). Chi mi dà ragione?
Carissima Margherita, hai perfettamente ragione. Qui si continua a parlare degli immigrati come risorse per il mondo del lavoro. Tutte fandonie! L’immigrazione conviene agli industriali, ai datori di lavoro, per sfruttarli, pagarli poco e avere incentivi di Stato per avere sgravi contributivi.
Menomale che qualche italiano ha capito che siamo sotto invasione. Oriana Fallaci parlava di invasione dell’Europa, di islamizzazione dell’Occidente, ma nessuno ha avuto orecchi per ascoltare.
Dio benedica quei cittadini che comprendono e si adoperano per impedire l’islamizzazione della società.