Papa Bergoglio non esiste. Fra Celestino della Croce non ha dubbi.
L’estate avanza e si avvia a volgere verso il temine. Il 21 settembre si avvicina e si tornerà ben presto ad essere presi dalle mille incombenze che fanno parte del vivere quotidiano.
Ciò nonostante c’è un sacerdote, un umile figlio di san Francesco, che nelle sue omelie dispensa perle di spiritualità e difende quella che è universalmente conosciuta come la Sana Dottrina Cattolica.
Stiamo parlando di fra Celestino della Croce, inseparabile compagno di viaggio di don Alessandro Maria Minutella, membro ammirevole del “Sodalizio Sacerdotale Mariano”.
In una delle sue impareggiabili omelie fra Celestino ha detto: “Possibile che su 5.000 vescovi non ce ne sia uno che dica apertamente, coraggiosamente, con forza, che l’uomo vestito di bianco, che sta a Roma, non è il Papa?”.
Sembra una domanda superflua, non così necessaria ma, attenzione, non è così! Il fatto che a Roma siede sul Trono di Pietro uno che Papa non è ha dell’incredibile e sta portando implicazioni importantissime nello scorrere degli eventi storici.
Fra Celestino è infiammato d’amore per Cristo quando predica ed infatti, se lo si ascolta senza preconcetti, si percepisce il dolore che prova quando dice: “Qualche prete, per fortuna, c’è. Ma quanti codardi, quanti conigli, anche tra i preti?”.
E’ verissimo. In questi anni abbiamo conosciuto diversi sacerdoti che sostengono che Jorge Mario Bergoglio non è il Papa ma, quando viene il momento di dirlo pubblicamente, magari dall’ambone, si ritraggono e iniziano a dire che non si sentono pronti a fare ciò che ha fatto don Minutella.
Un paio di sacerdoti che leggono “Civico 20 News” hanno detto: “Don Minutella ha ragione, non gli si può dar torto ma io una scomunica non la voglio. Cosa penserebbe mia madre? E i parrocchiani che cosa direbbero?”.
Lungi da noi giudicare l’animo di un Ministro di Dio. Una cosa però la dobbiamo dire, quantomeno per chiarezza: fu Gesù stesso che, predicendo ai suoi discepoli il clima d’odio e persecuzioni che sarebbe giunto di lì a poco, disse: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me” (Giovanni 15:18).
Essere scomunicati, privati della parrocchia, dell’insegnamento, dell’incarico ben retribuito fa parte dell’adesione a Cristo e al suo messaggio di salvezza.
Guai se Bergoglio non avesse inflitto pene, punizioni e scomuniche a quanti lo hanno osteggiato, portando fior fiore di argomentazioni alle quali lui non ha mai risposto, significherebbe che qualcosa non funziona.
Ecco perché fra Celestino ha sottolineato: “non solo siamo perseguitati per il fatto di dire la verità, verità sacrosanta, luminosa, ma che molti non vedono o hanno paura di vedere”.
Da notare che da quando in Vaticano è arrivato Bergoglio il tema della paura è divenuto lapalissiano e ricorrente. Hanno tutti paura di contrastarlo perché – lo ha dimostrato – chiunque pone dubbi sul suo operato o sul suo magistero, assaggia la scure della sua implacabile misericordia.
I Frati Francescani dell’Immacolata, poco dopo l’arrivo di Bergoglio a Casa Santa Marta, hanno avuto una visita canonica e anni di commissariamento. Oggi sono una congregazione molto vicina a Jorge Mario Bergoglio del quale tessono le lodi su tutti i social network.
In tempi più recenti, la stessa sorte è toccata alla Comunità di San Martino, Associazione Pubblica Clericale di Diritto Pontificio, approvata da Papa Giovanni Paolo II, che è stata attenzionata dal Dicastero per il Clero ed oggi è sottoposta a commissariamento canonico gestito da due visitatori apostolici inviati dal Vaticano.
Non a caso fra Celestino della Croce, a conclusione del suo infiammato sermone, chiosa: “Non c’è un Movimento Ecclesiale, un’Associazione Cattolica, un Cammino Ecclesiale che, come tale, dica che Bergoglio è un falso papa”.
Affermazione corretta quanto incredibile.
Com’è possibile che i grandi agglomerati cattolici non si rendano conto che il Conclave del 2013 è stato viziato dalla “Mafia di San Gallo”? Come si può non tener conto della Declaratio che Papa Benedetto XVI ha pronunciato l’11 febbraio 2013 per svelare al mondo le sozzure interne ai Sacri Palazzi?
Come si può non tener conto che Jorge Mario Bergoglio si è più volte fatto beffa della Bimillenaria Fede Cattolica intronizzando la divinità esoterica Pachamama nei Giardini Vaticani, osannando la figura del riformatore eretico Martin Lutero, concedendo benedizioni anti-bibliche alle coppie LGBT?
In che modo si può ignorare il fatto che il giornalista Andrea Cionci sta andando in giro per l’Italia con il suo “Codice Ratzinger” a svelare la condizione della Sede Impedita di Benedetto XVI e dell’impostura più che palese di Jorge Mario Bergoglio?
Queste cose sono state criticate dalla maggior parte dei Cattolici e sono ben chiare ai Sacerdoti ma nulla.
I più “scandalizzati” furono proprio quei cultori di “pizzi, merletti e cappe magne” che – dietro ad un presunto amore per la “Messa di sempre” e delle teorie di Monsignor Marcel Lefebvre – fanno i difensori della fede ma celebrano in unione con uno che Papa non è.
Nei priorati e nelle cappelle di certe realtà cosiddette “tradizionaliste” si sa benissimo che Bergoglio non è il Papa ma si fa finta di non saperlo perché è stato proprio l’inquilino di Casa Santa Marta a conceder loro la possibilità di “confessare validamente”.
Secondo fonti vaticane, poi, Monsignor Fellay, uno dei vescovi ordinati da Monsignor Lefebvre, avrebbe chiesto a Bergoglio “di considerare validamente per la Chiesa cattolica tutti i sacramenti celebrati dai sacerdoti della Fraternità”.
Dinanzi a tali e tante concessioni come potrebbero non celebrare “una cum” Bergoglio?
In fondo è vero che Benedetto XVI tolse la scomunica ai Lefebvriani, nel 2009, ma in ogni colloquio avuto con la Fraternità Sacerdotale San Pio X era perentorio nel chiedere “una formale accettazione dei testi del Vaticano II”, cosa mai avvenuta dalle parti di Econe.
Le aporie di Bergoglio non hanno fine.
Accetta che i Lefebvriani demoliscano il Concilio Vaticano II, sputino sull’Ecumenismo e definiscano la Messa di Paolo VI una buffonata ma – siccome lo citano nel Canone della Messa – permette loro di celebrare sacramenti tra “pizzi, merletti e cappe magne”, come più li aggrada.
La questione è complessa. Promettiamo di tornarci.
Secondo me è vero, Bergoglio sta distruggendo la chiesa di Gesù, e i preti e vescovi cardinali ecc. Preferiscono apparire a questo mondo, rinnegando Gesù, spero che si ravvedano e non vadano verso una vita eterna di punizione, W don Minutella e i suoi collaboratori, che Dio li benedica sempre.
Sono d’accordo con fra Celestino e Don Minutella che seguo sempre.