Bergoglio corre sempre più verso la Sinistra ecologista. I risultati sono visibili: seminari vuoti, chiese deserte, Piazza San Pietro sempre più desolata.
Jorge Mario Bergoglio, colui che sostiene di essere il legittimo successore di Benedetto XVI, si è di nuovo dilettato nel parlare di cose che non conosce e che, soprattutto, non sono affare di un pastore d’anime.
Questa mattina, concedendo un’Udienza ai dirigenti e dipendenti dell’Azienda “Terna”, Bergoglio ha detto: “C’è molta energia sporca nel pianeta. Sporca, certo, per le troppe fonti fossili e non rinnovabili; ma anche sporcata dall’ingiustizia, da guerre che nascono e si alimentano dalla fame di energia”.
C’è da chiedersi su quali basi l’Inquilino di Casa Santa Marta possa mettersi a disquisire su questioni che attengono alla fisica, all’ingegneria, alla chimica, …
Il Romano Pontefice – e menomale che Bergoglio non lo è – dovrebbe occuparsi delle anime e, soprattutto, rispondere al mandato di “confermare i fratelli nella fede”.
Giovanni Paolo II, che era legittimo Successore di San Pietro, in un’Udienza Generale del 2 dicembre 1992, disse che confermare i fratelli nella fede significa insegnare “la fede in tutti i tempi, nelle diverse circostanze e fra tutte le molteplici difficoltà e contraddizioni che la predicazione della fede incontrerà nella storia”.
E’ interessante notare come Jorge Mario Bergoglio, nuovamente, non ha parlato di fede ma di sociologia, scienze umane, ecologia, … Evidentemente il monarca della Città del Vaticano è refrattario all’argomentazione teologica.
Somigliando più ad un assistente sociale che a un pastore d’anime, Bergoglio insiste: “L’energia buona non è soltanto una questione tecnologica: bisogna che la produzione e il consumo diventino sempre più equi e inclusivi. La sfida dell’inclusività, includere”.
In Vaticano ormai non si parla più di Direzione Spirituale, Adorazione Eucaristica, Quarant’Ore, Esercizi Spirituali, … ma solo e soltanto di ecologia, cambiamento climatico, inclusione. Per Bergoglio il tema dell’inclusione è un chiodo fisso.
Come dimenticare quando, “durante la cerimonia di accoglienza alla Gmg a Lisbona il Papa ribadisce che per la Chiesa nessuno è inutile o superfluo”? Come non ricordare il titolo “Todos, todos, todos!” scritto da “L’Osservatore Romano” il 4 agosto 2023?
Il discorso di Bergoglio si addentra poi, sempre di più, nel discorso sociologico. “Non si può essere cittadini sovrani se si resta sudditi energetici. Ecco perché merita di essere sostenuta e incoraggiata la diffusione delle comunità energetiche, quelle nuove espressioni di cittadinanza integrale e di democrazia, che, con fatica, si stanno sviluppando anche in Italia”.
In diversi minuti di Udienza, Bergoglio non ha mai fatto riferimenti alla Dottrina bimillenaria della Chiesa e, cosa assai peggiore, alla Parola di Dio. Un Pontefice – e Bergoglio non lo è – dovrebbe catechizzare, insegnare e trarre ispirazione dalla Sacra Scrittura, dalla sapienza di Dio Creatore.
L’Inquilino di Casa Santa Marta si è invece ispirato ai discorsi sulle “comunità energetiche” che faceva il discutibile comico, Beppe Grillo, negli anni ’90.
Chi va in Vaticano per un incontro con il Sommo Pontefice vorrebbe ricevere un insegnamento sul senso della vita, su inferno, purgatorio e paradiso, sull’insegnamento straordinario e rivoluzionario di Gesù Cristo.
Se si vuole una conferenza sulle energie alternative, sul consumo di suolo o sulla salvezza dell’Amazzonia si va ad una discutibile convention di “Alleanza Verdi e Sinistra” con Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.
E, proprio per rimanere in tema, Bergoglio si è poi messo a fare un discorso legato all’etica economica: “Sarebbe importante che ogni grande impresa, ogni grande banca avesse un comitato etico, possibilmente con membri esterni e indipendenti dalla proprietà e con rappresentanti dei lavoratori. Perché gli effetti prodotti dalle grosse realtà economiche e finanziarie vanno ben oltre i loro confini”.
Da non crederci. Il discorso lo ha scritto il presule argentino o glielo hanno scritto Maurizio Landini e Aboubakar Soumahoro a quattro mani?
Alcuni nostri lettori hanno espresso forti perplessità su questo tipo di uscite pubbliche di Jorge Mario Bergoglio.
Tanti non capiscono a che scopo pronunci certi discorsi e, soprattutto, a che pro abbia narrato ai dipendenti di “Terna” il fatto che “ancora oggi, in certi villaggi dell’Africa e dell’Asia, anche dell’America Latina, si vedono di sera grappoli di giovani sotto i pochi lampioni a studiare, perché non hanno l’energia elettrica in casa”.
Bergoglio sa che sant’Agostino d’Ippona, san Tommaso d’Aquino, santa Ildegarda di Bingen, hanno studiato, meditato e scritto opere magnifiche pur non avendo l’energia elettrica in casa?
Innumerevoli nostri lettori ci hanno manifestato, nel corso del tempo, di non sentirsi per nulla edificati dai discorsi di Jorge Mario Bergoglio. Sentono nel profondo dell’animo che egli non ha alcuna assistenza da parte dello Spirito Santo. Hanno compreso che non è lui che custodisce il “Depositum Fidei”.
Giovanni Paolo II, nel presentare la Costituzione Apostolica “Fidei Depositum” sul Catechismo della Chiesa Cattolica, nel 1992, disse che “Custodire il deposito della fede è la missione che il Signore ha affidato alla sua Chiesa e che essa compie in ogni tempo”.
Sempre Papa Wojtyla sottolineò come “la missione apostolica e pastorale della Chiesa” è “condurre tutti gli uomini, facendo risplendere la verità del Vangelo, a cercare e ad accogliere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza”.
Con l’Udienza ai dirigenti e dipendenti dell’Azienda “Terna” Bergoglio ha gettato la maschera. A lui non interessa “portare l’amore di Dio che sorpassa ogni conoscenza” ma accattivarsi ecologisti, “Gretini” e ambientalisti vari che – lo sappiamo – amano più “Madre Terra” che Gesù Cristo.
Concordo pienamente. Il fatto è che Bergoglio viene dall’Argentina dove ad opera del politico Paulo Freire si è sviluppata La Pedagogia degli Oppressi in difesa degli ultimi. Questo ha dato una connotazione totalmente politica alla pastorale della Chiesa sudamericana al punto che i poveri sono diventati il centro di tutto. Non si affidano più a Nostro Signore ma alle lotte politiche e sindacali e tutto deve essere fatto in ordine al benessere dei più poveri; e va anche bene perché i cittadini deboli vanno sostenuti, ma dalle forze sociali e politiche, nella benedizione e protezione spirituale di Dio . Quest’ultima fase Bergoglio non la contempla, Gesù Cristo è un optional, facilmente sostituibile con pachamama, nonna ragno e altre divinità amazzoniche in un grandioso meticciato di fedi e credenze assurde. Speriamo che un giorno non ci tocchino la macumba o il voodoo
Non avrei potuto dirlo meglio. È davvero piacevole vedere che voi lettori avete una così attenta capacità di analisi e critica.
Complimenti per questo articolo illuminante segnalatomi da Andrea Cionci. “E meno male che Bergoglio non lo è” equivale a quel “il re è nudo” che scioglie istantaneamente il maleficio dell’illusione magica. E’ così che bisogna testimoniare questa colossale truffa che si inserisce in quella ancora più gigantesca dell’ecologismo estremo. Bravissimo.
A proposito dei “cardinali” di nomina bergogliana. Nel suo ultimo intervento, Antonio Socci si sorprende che Zuppi non citi, in un’intervista ad Avvenire, nemmeno una volta il Signore Gesù.
Ma cosa si aspettava? Nel suo post, Socci cerca (a mio avviso vanamente) di contrapporre Zuppi a Bergoglio, ma per trovare un vero riferimento al Signore, deve ripiegare (mi si passi il termine) su Madre Teresa.
Del resto, sono convinto che Bergoglio abbia approvato in toto l’intervista, altrimenti non la si sarebbe vista pubblicata.
E non ci sarà, ovviamente, nessuna “tirata d’orecchi” e nessun richiamo a Zuppi. Scommettiamo?