Fra Celestino della Croce parla della nullità del papato di Bergoglio.
Il 13 agosto scorso, durante l’omelia tenuta nella Santa Messa, celebrata nella memoria liturgica dei Santi Ippolito e Cassiano martiri, fra Celestino della Croce, al secolo Pietro Follador, parlando dell’unità della Chiesa ha detto: “Dice il Canone 1364: l’apostata, l’eretico, lo scismatico, incorrono nella scomunica latae sententiae”.
Riflessione profonda e pregna di significato perché chi partecipa alla Santa Messa sa che nella recita della Professione di Fede si dice: “Credo nella Chiesa, una, santa, cattolica ed apostolica”. L’unicità della Chiesa, dunque, è alla base della Fede dei Cattolici e non può, pertanto, esser messa in discussione. Ecco perché chi cerca di dividerla – lo scismatico appunto – viene scomunicato.
Parlando di Jorge Mario Bergoglio – che anche se veste di bianco, Papa non è – Fra Celestino dice: “Don Rodrigo scomunica noi perché non lo riconosciamo come Papa, cosa che è la sacrosanta verità. Dopo la Sacra Scrittura non c’è nulla di più sicuro del fatto che don Rodrigo non è il Papa della Chiesa Cattolica”.
Parole forti quanto vere.
Il povero ed umile frate, appartenente al “Sodalizio Sacerdotale Mariano” fondato da don Alessandro Maria Minutella, non ha dubbi e, con il coraggio che nei secoli hanno avuto i figli di San Francesco, non ha paura di dire ai fedeli riuniti per la Messa che Bergoglio non è il Papa.
Ma fra Celestino rincara la dose e, sempre parlando di Bergoglio, dice: “Oltretutto anche lui sa di non essere il Papa. Ovviamente noi scomunichiamo lui. Gli diciamo: tu non sei in comunione con la Chiesa Cattolica”.
Nel 2024, in mezzo al mainstream dell’informazione che si prona dinanzi a Bergoglio e al suo stuolo di lacchè, ci va coraggio a proferire delle parole tanto dure e pregne di amore per le anime.
La maggior parte dei sacerdoti se ne sta chiusa nelle canoniche e nelle sacrestie a far finta di nulla per paura di “assaggiare” la tanto rinomata misericordia bergogliana.
Fra Celestino, invece, non indietreggia e continua: “Penso che in questa situazione della Chiesa ci saranno altri scismi. Del resto manca l’autorità. Anche quelli che, per comodità, celebrano la Messa “una cum” Zio Ciccio [Bergoglio, NdR] non lo ritengono vero Papa. Si realizza per la Chiesa Cattolica quello che dice la Scrittura: ‘In quel tempo non c’era un Re in Israele. Ognuno faceva quello che gli pareva meglio’”.
Come dar torto al mite ed umile fraticello? Nella Chiesa Cattolica non c’è una guida, ognuno fa ciò che gli pare e ci sono Conferenze Episcopali – come quella tedesca – che stanno cercando in ogni modo di abolire il celibato sacerdotale e far salire le donne all’altare.
Bergoglio non ha la benché minima autorità e non potrebbe essere altrimenti visto che, non essendo il Romano Pontefice, non gode dell’assistenza straordinaria dello Spirito Santo.
Ecco perché fra Celestino incalza: “Così oggi nella Chiesa Cattolica ognuno va per la sua strada. C’è qualche vescovo, ad esempio, che di fronte ad “Amoris Laetitia” e “Fiducia Supplicans”, risponde: “tanto non si applicano”. Rimane sempre vero che il Sacerdote che si rifiuta di dare la comunione ai divorziati e risposati, se trova quelli tosti, che magari si lamentano col vescovo, prima o poi viene richiamato”.
In una babele del genere diventa davvero difficile confermare i fratelli nella Fede. Ogni parrocchia ormai fa teologia a sé. Ogni seminario forma i preti secondo il proprio gusto. Ogni vescovo applica a piacimento il Diritto Canonico facendo scelte talvolta più che discutibili. Ma tant’è.
Dice bene fra Celestino: “Alcuni vescovi vanno per la loro strada: ‘Bergoglio è il Papa? Sì. Bisogna obbedirgli? No’”. Se è il Papa, però, gli si deve cieca obbedienza. Se non gli si obbedisce si cade in sanzioni canoniche che, però, guarda caso, quasi mai vengono applicate.
Basta dire che Bergoglio è il Papa e il problema è risolto.
Lo si critica, lo si chiama “il Papa infelicemente regnante”, gli si disobbedisce in modo plateale, ma se gli si riconosce il papato allora è tutto lecito. Saremmo alle comiche se tutto ciò non dilaniasse il cuore delle anime devote.
In una situazione di tale confusione e disorientamento c’è poco da dire.
Il Trono di Pietro è de facto occupato da Jorge Mario Bergoglio ma, nella sostanza, è vacante dal 2013 quando Benedetto XVI – per salvare la Fede e il Popolo di Dio pellegrino sulla terra – si è posto in Sede Impedita.
A conclusione della densa e pregnante omelia, fra Celestino chiosa: “E’ lo scisma totale. E’ il caos. E’ anche questa una prova che don Rodrigo non è il Papa, visto che il Papa dovrebbe essere il garante dell’unità della Chiesa. Lo scisma d’Occidente è durato circa quarant’anni, 1376 – 1417, poi è finito. Anche la prova finale della Chiesa, iniziata il 13 marzo 2013 un giorno finirà”.
Sono tanti, tantissimi, i lettori di “Civico 20 News” che si chiedono quando i Cardinali, i Vescovi, i Sacerdoti decideranno di venir fuori dalle comode canoniche – rischiando di perdere la congrua, l’insegnamento, gli stipendi da cappellani ospedalieri, militari, carcerari, … – per urlare al mondo che Bergoglio non è il Papa e che, pertanto, la Chiesa è in una situazione di tribolazione, lacrime e, per citare la Scrittura, “stridore di denti” (Matteo 13:42).
La risposta noi non l’abbiamo. Ci limitiamo a fare i cronisti, seguire gli eventi, dar voce a quanti non ne hanno e ad attendere tempi migliori. Le soluzioni ai grandi problemi del mondo e della Fede spettano ai Principi della Chiesa che, accettando la berretta purpurea del martirio, hanno oblato la loro stessa vita per il Vangelo e per la Chiesa.
Torneremo senz’altro sul tema.
Concordo con fraCelestino, del resto che dire di diverso da ciò che ha detto lui? È una babele che fa comodo al main stream e a quelli che, con il World Economic Forum, puntano a ridurci a marionette senza valori né cultura né radici, in una parola senza identità . Se i cardinaloni non lo sanno, glielo diciamo noi che andranno dritti all’inferno, perché contribuiscono efficacemente a confondere la gente al punto da renderli liberi di coltivare ogni vizio ( dicendo che questa è la misericordia) e perché allontanano da Dio i più semplici, che in loro vedono dei vicari di Cristo, mentre invece loro a Cristo non ci pensano e non ci credono più
Tutto perfetto, tranne che il giornalista commette l’errore di pensare che il trono di Pietro sia vacante da quando Benedetto sedicesimo si fece porre in sede impedita da un conclave nullo ed invalido: fino alla sua morte è rimasto papa, pur impossibilitato a governare. Il soglio petrino è vacante dalla sua morte, il 31.12.2022.
Signora Raffaella, nessun errore. Il Trono è Vacante in quanto il Papa legittimo non vi si è più seduto.
La Sede è Vacante dal 31/12/2022 in conseguenza della morte del vero Pontefice.
L’ unica inesattezza che trovo è che la SEDE VACANTE è iniziata con la morte di Papa BXVI e non dal 2013, infatti il Katechon è vissuto fino a l 31 dicembre 2022.
Signor Nino, legga bene, non ho parlato di Sede Vacante ma di Trono Vacante.
Essendo che sul trono di Pietro non si è più seduto il Papa legittimo vi è una situazione di vacanza.
Fra Celestino dice bene nel descrivere l’ eretico, l’ apostata BERGOGLIO a cui i consacrati rimangono proni ai suoi piede magari sopportando i suoi soprusi . Il dramma maggiore non è il BERGOGLIO ma chi gli va dietro .
Il vangelo del Bergoglio non è quello di Gesù Cristo ma quello del demonio che vuole attirare tante anime all’ inferno Ma tutti i consacrati dove sono ? Chi sta difendendo il trono di Pietro? Hanno lasciato per l’ennesima volta Gesù Cristo solo in croce
Tutto giusto ciò che ha detto fra Celestino,niente da aggiungere se non pregare perché vengano fuori più sacerdoti possibili,non abbiano paura,i fedeli li sosterranno, Amen
Premesso che una onesta coscienza ci consente di discernere le derive e quindi di non conformarci alle stesse. Invito tutti coloro che sono consapevoli della grave condizione della Chiesa, di considerare che le Sacre Scritture ci informano che Dio, proprio quando la Misericordia perde la sua efficacia, si serve della Sua Giustizia per ristabilire il corso della storia secondo i Suoi progetti e, usando misericordia nei confronti dei fedeli, permette che il processo di degrado acceleri, così che diventi più presto inevitabile il Suo intervento di Giustizia. Uno tra tanti Is. 6,10: «Rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendilo duro d’orecchio e acceca i suoi occhi, e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da essere guarito» (cfr Is 29; Is 59,15; Is. 61,10; Zc 11,15 e altri). Sarò ben disponibile per eventuali approfondimenti
Complimenti a Civico20, che ha il coraggio di dire con chiarezza quello che nessun giornalone o telegiornalone si sogna nemmeno lontanamente di dire su una questione decisiva per le sorti della Chiesa, e non solo!
Se la chiesa cattolica dovesse riformarsi per eliminare ogni contraddizione rispetto a ciò che insegna il Nuovo Testamento ce ne sarebbero di cose da dire e da fare…