Imane Khelif ha vinto la Medaglia d’Oro nella categoria del Pugilato femminile. Peccato che la sua iperandroginia abbia creato non poche problematiche.
Come volevasi dimostrare il pugilato femminile ha dato la Medaglia d’Oro a Imane Khelif, discussa atleta per via della sua condizione genetico-ormonale.
La Redazione “ANSA”, nella nottata del 10 agosto, scriveva: “Parigi: la pugile Imane Khelif oro nella boxe 66 kg – L’algerina ha battuto in finale la cinese Liu Yang”.
Per fortuna, i giornalisti dell’“ANSA”, hanno specificato che la pugile nordafricana è “iperandrogina” ossia una “persona che non si adatta perfettamente ai tipici ruoli di genere di mascolinità-femminilità della società all’interno di cui vive”.
Nel mondo anglosassone le persone con questa peculiarità vengono definite come “ambigender” o “polygender”.
Come abbiamo già detto nei giorni scorsi le Olimpiadi di Parigi 2024 verranno ricordate per la retorica e la propaganda LGBT.
Ancora una volta, la Lobby LGBT è riuscita ad offuscare lo sport e la bellezza delle discipline olimpiche con la sua retorica degna dei Pride e dei carri pittoreschi che inondano le città di mezzo mondo nel mese di giugno.
Moltissimi nostri lettori hanno espresso la loro indignazione per quanto accaduto a Parigi. Prima l’incontro inopportuno fra Angela Carini e Imane Khelif, poi il discusso, e discutibile, bacio saffico del membro della Guardia di Finanza, Alice Bellandi, con la sua compagna.
Pare che a Parigi non vi sia stato sport ma solo e soltanto “orgoglio omosessuale” dal momento che non si parla d’altro. Anche gli organi di vigilanza sportiva non si sono fatti valere come avrebbero dovuto ma si sono sottomessi al Comitato Olimpico Internazionale (CIO), senza proferir parola.
Vergognoso – secondo moltissimi utenti di “X” – l’atteggiamento del Presidente del CONI, Giovanni Malagò, che – ancora una volta – ha dimostrato di essere più un burocrate politicizzato che un padre nobile dello sport e degli sportivi.
In vista delle prossime Olimpiadi, che si disputeranno nell’estate del 2028, sarà il caso di emettere norme più chiare e stringenti sulle questioni genetiche, biologiche e ormonali legate agli atleti in competizione.
Imane Khelif – a quanto dice il Comitato Olimpico Internazionale – è donna, nata donna, cresciuta donna. Ciò nonostante la sua condizione genetico-ormonale non è chiara; tant’è che anche nel mondo della politica si continua a dibattere sulla vicenda.
L’errore, secondo molti, è stato delle nazionali femminili di pugilato. Secondo molti le Federazioni “non avrebbero dovuto far salire le atlete sul ring. Non si può continuare la pronazione al mondo LGBT, sempre più prepotente e pretenzioso”.
Da mercoledì 24 agosto a domenica 8 settembre 2024 si terranno le Paralimpiadi di Parigi 2024. La speranza è che – questa volta – si parli di sport e non di retorica lobbystica.
Noi di “Civico 20 News”, come sempre, terremo alta l’attenzione e – se si riterrà necessario – vi daremo gli opportuni aggiornamenti, con approfondimenti dedicati a capire come mai, per esempio, al posto dello sport “L’ideologia gender va a medaglia”.
Ormai viviamo nel mondo delle assurdità dove la menzogna ha sostituito la verità!!
L’’affettuosa pazienza e accoglienza con cui sono trattati gli omosessuali li ha fatti diventare prepotenti e opprimenti: o si dà loro ciò che vogliono o scatenano i giornalisti e gli opinionisti contro il cosiddetto razzismo; poi se vincono fanno sberleffi a tutti. Stiamo diventando degli idioti? Non abbiamo più il senso della giustizia e della realtà? Se l’ ermafrodito vuole fare le olimpiadi le faccia ma non dove vuole: gli si deve valutare la forza dei muscoli e delle ossa e deve concorrere con i suoi pari, non con chi è più debole per genere. E smettiamola di fare gli accoglienti a tutti i costi, quando è giusto diciamo anche dei no