Le Forze dell’Ordine, in special modo la Polizia Penitenziaria, sono arrivate al collasso. Lo Stato apra le trattative.
Dalla Polizia Penitenziaria arriva un nuovo appello affinché si presti attenzione alle pessime condizioni in cui si trovano a dover operare gli Agenti.
Il Prefetto di Frosinone, Ernesto Liguori, nei giorni scorsi è stato interpellato dal Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (SAPPE) al fine di dare avvio ad un tavolo costruttivo e di confronto con le parti sociali e il personale della Casa Circondariale di Frosinone.
L’ennesima – quanto esasperata – richiesta giunge dopo che nei giorni scorsi “alle 15 circa, presso la IV Sezione (sez ex art 32), un detenuto, senza alcun motivo ha aggredito l’addetto alla sezione che lo stava facendo rientrare nella propria cella colpendolo violentemente al volto”, come scrive in una nota il Segretario per il Lazio del SAPPE, Maurizio Somma.
Notizie come questa sono all’ordine del giorno.
“Civico 20 News”, spesso, ha dato conto delle aggressioni ai danni del personale di Polizia Penitenziaria ma, a ben vedere come vanno le cose, gli Organi di Stato paiono non tener conto della situazione emergenziale.
Non a caso, il Segretario Somma insiste nel dire: “Non possiamo non dirci profondamente preoccupati per le condizioni di lavoro all’interno delle carceri, nonché il dilagare di violenza che sta travolgendo la società e che, inevitabilmente, ha la sua importante ricaduta nel mondo penitenziario”.
Il Parlamento non può continuare a far finta che il problema delle carceri non lo riguardi. Bisogna metter fine al “braccio di ferro” che esiste tra Destra e Sinistra sulla pelle di detenuti e sorveglianti.
La Destra, da sempre, esprime solidarietà a quanti indossano una divisa a tutela delle Istituzioni, la Sinistra, invece, difende sempre detenuti, immigrati, e galeotti vari.
Il risultato di decenni di politiche di Sinistra lo stiamo vedendo. Strade piene di immigrati irregolari, moschee abusive, carceri stracolme di immigrati e detenuti sempre più violenti e incontrollabili.
Come abbiamo fatto in altre occasioni, riportiamo le parole del Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece, che chiede di “dotare il personale del Corpo del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.
Richieste di buon senso che il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, non può disattendere. La Polizia Penitenziaria merita rispetto e va tutelata dagli attacchi scriteriati di chi si trova in carcere perché ha già recato danno alla collettività.
Lo abbiamo già detto in altre occasioni e lo ripetiamo: uno Stato civile ed evoluto non può che stare dalla parte delle Forze dell’Ordine e di quanti servono la Patria a costo della loro vita.
Chi sta con assassini, spacciatori, stupratori, terroristi, … non è degno di sedere nei palazzi istituzionali.
Ecco perché Il Segretario Generale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (OSAPP), Leo Beneduci, in manifestazione dinanzi al Ministero della Giustizia ha affermato: “C’è da chiedersi chi abbia interesse ancora nel 2024 a svilire a tal punto le funzioni e il ruolo del Corpo da consentire che nelle carceri siano oramai i detenuti a farla da padroni e dettare le regole”.
Le Associazioni Sindacali di Polizia Penitenziaria hanno ragione.
Il fatto che il Parlamento sia ostaggio di quei “quattro gatti” della galassia radicale lascia davvero perplessi.
Le Camere non possono – e non devono – farsi dettare l’agenda da Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, “+Europa”, che – non fossero stati in coalizione con il “Partito Democratico” – non avrebbero varcato le porte di Montecitorio.
Il Segretario Beneduci, a differenza nostra, non va per il sottile e fa nomi e cognomi: “Il ministro Nordio, il Viceministro Sisto e i Sottosegretari Delmastro e Ostellari si rendano conto dei gravi errori e delle evidenti incapacità dimostrate nella gestione di quello che è nella pienezza delle proprie attribuzioni un Corpo di Polizia dello Stato, da parte di vertici a volte da loro stessi designati ben al di fuori dei meriti e delle specifiche competenze”.
Il tema è scottante. Il Prefetto Ernesto Liguori, in quel di Frosinone, si trova a dover affrontare un problema non da poco.
Noi, come sempre, ci riserviamo di tornare sul tema.