
Il Carcere di Cuneo torna a far parlare – negativamente – di sé.
Ancora una volta siamo a parlare delle impossibili condizioni in cui si trova a dover svolgere il suo delicato servizio il Corpo di Polizia Penitenziaria.

Parliamo della protesta decisa dagli Agenti della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Cuneo, esasperati dalla continue aggressioni di cui sono vittime, sotto lo sguardo noncurante dello Stato.
Le Organizzazioni Sindacali Sappe, Sinappe, Osapp, Uil Pa, Fns Cisl, e Fp Cgil, nel dare notizia agli organi di stampa, hanno dichiarato lo “stato di agitazione permanente in considerazione delle “gravissime criticità” riscontrate nella Casa Circondariale”.
I problemi sono noti e notori sia al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che al Ministero della Giustizia che, però, a quanto pare non si rendono conto delle condizioni in cui il personale della Polizia Penitenziaria si trova a dover operare.
I sindacalisti del Corpo non ci stanno proprio a tacere e denunciano: “Le carenze di organico costringono a turni disumani, anche superiori alle 16 ore consecutive. C’è poi il tema della sicurezza, con molteplici aggressioni al personale, anche sanitario, segnalate negli ultimi mesi”.
Da parte del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ci si aspettava decisamente di più. In quanto ex magistrato egli dovrebbe conoscere bene la condizione di chi svolge il suo servizio all’interno delle carceri italiane, e invece…
La goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha esasperato ancor di più il personale della Casa Circondariale di Cuneo è stato – come riporta “RaiNews” – “un incendio che ha causato danni alla struttura e l’intossicazione di diversi poliziotti, che sono ricorsi alle cure del Pronto Soccorso” dell’Ospedale “Santa Croce”.
Per i funzionari sindacali la situazione è chiara: “Da diversi mesi i detenuti “spadroneggiano” indisturbati ed hanno completamente devastato le sezioni detentive causando ingenti danni”.
Tra i nostri lettori serpeggia da sempre un pensiero: i galeotti di nazionalità straniera dovrebbero essere espulsi immediatamente dopo la condanna e dovrebbero andare a scontare la pena detentiva al Paese loro.
In fondo – ed è la cronaca a dirlo – i detenuti che creano più problemi di ordine e sicurezza all’interno delle carceri sono proprio gli immigrati.
Non è giusto che la Polizia Penitenziaria debba continuare a subire senza poter dire nulla.

Non è neppure possibile che lo Stato si faccia influenzare dalle assurde teorie di “Radicali Italiani” che, per bocca dei suoi militanti cuneesi, dice: “l’ultimo indulto risale al 2006, quando le carceri ospitavano 62.000 persone. A tutto ciò si aggiunga un allarme salute mentale, che abbiamo appurato nelle nostre visite al carcere di Cuneo ma che riguarda tutto il Paese”.
La retorica giustificazionista dei Radicali è stucchevole e non si può tollerare oltre.
Dinanzi a migliaia di italiani vessati da soggetti che delinquono e danneggiano il patrimonio non si può parlare d’indulto.
Si pensi, piuttosto, a costruire nuove carceri, ad assumere nuovo personale di Polizia Penitenziaria e a far scontare in carcere la pena comminata in fase processuale.
Un Paese serio dovrebbe togliere la “buona condotta” e i vari sconti di pena. Se un detenuto “si comporta bene” in carcere non va premiato: fa solo quello che deve fare.
Anche il ricorso troppo diffuso allo strumento degli arresti domiciliari va limitato perché chi ha nel palazzo un detenuto agli arresti domiciliari non sta poi così tanto tranquillo.
In Italia ci va la certezza della pena ma, soprattutto, ci va uno Stato maggiormente cosciente della coercizione che gli è propria.
“Civico 20 News”, da sempre vicino alla Polizia Penitenziaria, esprime sincera solidarietà ai poliziotti penitenziari di Cuneo e assicura l’attenzione che il comparto merita.
Torneremo, pertanto, sul tema.
L’indulgenza va usata per la polizia penitenziaria, non per i carcerati! Essi fanno il diavolo a quattro e dobbiamo fare gli indulti? Mandare tutti gli extracomunitari a casa loro!! Perché dobbiamo mantenerli qui ad appestare la vita di tutti? E poi è vergognoso che non si assuma più personale! In un inferno del genere è il personale di sorveglianza che sconta la pena