Trump piace molto alla Destra italiana e al mondo ProLife.
La vittoria di Donald J. Trump ha creato non pochi mal di pancia ai sostenitori di Kamala Harris e della Sinistra internazionale.
L’Onorevole Susanna Ceccardi, “Lega”, Europarlamentare, dopo la vittoria del “Tycoon” ha detto: “Un bellissimo risveglio grazie alle notizie che arrivano dagli Stati Uniti. Donald Trump ha vinto e al Parlamento Europeo sono rimasti malissimo. Pensavano avere la vittoria in tasca grazie al cambio in corsa tra Biden e Harris e all’incessante campagna Pro-Dem”.
Il giornalista Mario Giordano, conduttore di un seguitissimo “Fuori dal Coro”, ha esultato: “Noi gridiamo “Evviva!”: ha vinto Donald Trump. Pensare a tutti gli orfani di Kamala Harris, i salotti buoni, gli intellettuali, tutti i fighetti, … Che soddisfazione vedere tutti i Parenzo, i Friedman, le Lilly Gruber, … con le facce da lutto, da funerale”.
Il riferimento di Mario Giordano ad Alan Friedman merita un approfondimento ed una riflessione dal momento che, nel 2020, intervistato da Andrea Purgatori ad “Atlantide”, disse: “Donald Trump continua ad avere l’appoggio di circa il 40% degli americani: la sua base, anche quando le sue politiche economiche fanno male a loro stessi”.
Per Alan Friedman tra gli elettori di Donald Trump vi sono “persone povere e poco istruite” e “una parte di persone del ceto medio che vogliono meno tasse, unite dalla tematica razzista”.
Come al solito il giornalista americano non ha capito un granché e ha cercato di demonizzare uno dei più grandi statisti che gli Stati Uniti d’America abbiano mai avuto, nella speranza di poter continuare a “pucciare il pane” nel piatto della Sinistra che lo fa lavorare.
In preda ad un livore imbarazzante contro il “Tycoon”, Friedman, dialogando con Purgatori, affermò: “Non è soltanto l’America profonda, povera, poco istruita che vota Trump. Tra la metà della sua base ci saranno quelli che se ne fregano se lui è razzista, se lui insulta le donne, se lui attacca le minoranze, non importa a loro. Basta che lui tagli le loro imposte, il loro IRPEF. L’ironia di questo è che tutti i suoi tagli di imposte non hanno aiutato il ceto medio ma, soprattutto, quell’1% di più ricchi”.
Dopo che milioni di americani hanno voltato Trump per averlo quale 47esimo Presidente degli Stati Uniti d’America, ci sarebbe da vedere come sta il fegato di Alan Friedman e del mainstream sinistroide di “La7” che, da anni, paventa situazioni catastrofiche, se non apocalittiche, in caso di un ritorno del “Tycoon” a Washington.
Sulla questione è intervenuto anche il Segretario Nazionale del “Movimento Idea Sociale” e storico amico di Pino Rauti, Raffaele Bruno, che ha scritto: “Ancora una volta ci avevano raccontato le elezioni americane scambiando i loro desideri per realtà, i loro pregiudizi per notizie, pensando che il tifo delle star americane, che appoggiavano tutte la Harris, contasse più dello scontento degli americani per le guerre, l’inflazione, il caro vita, l’immigrazione selvaggia e clandestina e la criminalità dilagante”.
Analisi lucida che la Destra Sociale, da sempre molto attenta a non esser prona agli USA, fa da decenni. Ecco perché Raffaele Bruno specifica: “71 milioni di americani hanno guardato in faccia Trump e lo hanno votato in massa con entusiasmo e fiducia, polverizzando in una notte i pistolotti di una stampa che confonde tifo e realtà, rendendo carta straccia le analisi politiche di parte”.
A sostenere la vittoria di Donald Trump anche il Presidente di “Pro Vita & Famiglia”, Antonio Brandi, che ha scritto un lungo comunicato nel quale si legge: “Nonostante la pressione dei media, di colossi finanziari come Google, Microsoft e Apple e delle élite “illuminate” di Hollywood, il popolo americano ha dimostrato di poter cambiare il corso della storia, ribaltando un esito che sembrava inevitabile”.
Parole che non lasciano spazio ad interpretazioni o a prese in giro. Antonio Brandi, leader della più grande realtà ProLife italiana non ha dubbi: “Anche in Italia dobbiamo dire “Basta” ai poteri forti che influenzano le scelte politiche della nostra Nazione intossicando la nostra democrazia coi loro folli dogmi “politicamente corretti”. Finora, il nostro Governo non ha fatto nulla per disincentivare l’aborto e troppo poco per promuovere la natalità, ancora a livelli di estinzione”.
L’appello alla Destra di Governo che giunge da “Pro Vita & Famiglia” non può assolutamente restare inascoltato.
A dire il vero, in casa “Lega”, il partito di Matteo Salvini, il Coordinatore di “Lega Giovani Piemonte”, Matteo Gagliasso, ha tuonato: “Quella di Trump è una vittoria politica. Una vittoria basata sulle proposte e su una visione di America e di mondo in cui ci possano essere meno conflitti e più libertà. Un qualcosa di impensabile con una presidenza globalista che Trump ha invece già dimostrato di poterci offrire. E’ un qualcosa che chiediamo da tempo, è un’occasione per le future generazioni”.
Quando si parla di “future generazioni” si spera in quelle generazioni italiche, nelle quali vi saranno famiglie con più di due figli, impegnate nella crescita sociale e culturale della Nazione, senza remore di lasciare un lavoro (per paura di non trovarne un altro) e in grado di potersi acquistare una casa, senza doversi sobbarcare mutui con tassi da usura.
La vittoria del “Partito Repubblicano” e di Donald J. Trump parla una lingua che piace a milioni e milioni di cittadini fuori dagli Stati Uniti d’America. Sapranno i politici europei carpirne l’importanza e il valore o continueranno – in modo masochista – a perseguire politiche contro i cittadini e a favore delle lobby?