Riccardo Magi ha una fissazione per le politiche della morte; peccato non abbia un elettorato per ottenerle.
I lettori di “Civico 20 News” sanno bene quanto noi si sia parlato di aborto e tutela della vita.
Torniamo a farlo dopo che nei giorni scorsi la Francia di Emmanuel Macron ha deciso di approvare un nuovo dettame normativo pro aborto.
Sul tema è intervenuta l’Associazione “Pro Vita & Famiglia“, per bocca di Maria Rachele Ruiu.
È stata proprio la Ruiu, già candidata per “Fratelli d’Italia“, a dire: “In Francia, come in Italia, nessuna donna è costretta a partorire, ma sono troppe quelle indotte ad abortire perché non vedono altre possibilità o alternative valide“.
Come darle torto? Ne abbiamo parlato spesso!
La nota attivista, da sempre convinta pro Life, ha aggiunto: “In Costituzione bisognerebbe introdurre il riconoscimento del diritto alla vita senza discriminazioni, anche del concepito e del valore sociale della maternità“.
Parole chiare che non lasciano spazio a fantasie.
Per i pro Life, in fondo, “il diritto delle donne di essere affiancate, sostenute e messe nelle condizioni di essere accolte insieme ai figli” è la priorità.
Maria Rachele Ruiu, parlando con franchezza, ha sottolineato come si deve poter dare alle donne “la possibilità di custodirli fino alla nascita, senza che questo sia un sacrificio da accollarsi in solitudine”.
Proposte di assoluto buon senso.
Idee che, soprattutto in un’Europa a crescita zero, sono sensate e necessarie per evitare quella che Oriana Fallaci definì come “sostituzione etnica“.
A conclusione del suo intervento, la Ruiu ha dunque lanciato un appello al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “L’Italia risponda con una nuova primavera che parta dal riconoscimento ai nascituri di diritti e capacità giuridica e offra alle mamme e ai papà tutti i sostegni necessari per accogliere una nuova vita, anche quando inaspettata“.
Mentre “Pro Vita & Famiglia” avanza proposte a sostegno della natalità, l’attivista dell’Associazione “Luca Coscioni”, Marco Cappato, e il Segretario di “+Europa”, Riccardo Magi, propongono una raccolta firme per sostenere le politiche mortifere, da sempre care al mondo radicale.
E’ proprio Magi a scrivere: “Abbiamo presentato sei proposte da depositare al Parlamento Europeo per fare ciò che tutti a parole dicono di voler fare: mettere al centro i contenuti e coinvolgere direttamente il popolo europeo”.
I due vogliono “chiedere all’Unione Europea di intervenire su materie dove gli Stati Nazionali da soli non riescono a dare risposte adeguate”.
Il problema è che quelle che Riccardo Magi definisce “risposte adeguate” sono, in realtà, proposte che interessano soltanto le minoranze minoritarie tanto care ai “Radicali Italiani” e al loro elettorato ridotto all’osso.
Corre l’obbligo di ricordare che i radicali – che per natura non si presentano alle urne con il loro simbolo – alle Elezioni Politiche del 2022, tra le fila di “+Europa”, hanno raggiunto uno striminzito 2.94% al Senato e un ancor più stringato 2.83% alla Camera dei Deputati.
Per non parlare delle Elezioni Europee del 2019 dove “+Europa” ha ottenuto un magro 3.11%; o delle Elezioni Regionali del Veneto del 2020 dove, a sostegno di Arturo Lorenzoni, in alleanza con “Volt”, hanno ottenuto un insoddisfacente 0.69%.
Che a cambiare le politiche europee sia un soggetto politico irrilevante – ed elettoralmente non pervenuto – ha quel non so che di anacronistico.
Noi, comunque, ci ripromettiamo di tornare sul tema.
Vogliono farsi notare e stare alla pari dì Macron, come se il massone fosse un esempio da imitare ! Ma siamo pazzi?? Tutti lamentano le culle vuote e questi fanno campagna per averle sempre più vuote?! Sono immorali e anche politicamente incapaci. Gli italiani invece di dare voti a chi uccide dovrebbero darli al #Popolo della Famiglia che difende la vita