Il tappo che non si stacca è scomodo ma (forse) “salva l’ambiente”…
Di settimana in settimana ognuno di noi ha potuto accorgersi quanto è diventato scomodo stappare una bottiglia di acqua minerale.
Indagando abbiamo scoperto che si tratta del nuovo tappo europeo a prova di dispersione nell’ambiente, quello che non si stacca e ti rimbalza sulla bocca mentre bevi.
Purtroppo resterà pur sempre attaccato, ma è un piccolo sacrificio logistico per “salvare l’ambiente” – mantra che ormai riecheggia anche dai pulpiti, passando per le scritte diffuse ovunque: “Questo prodotto è green”, “Questo cartone è riciclato”, “Quest’auto è ecologica”.
Cosa abbiamo scoperto?
Secondo la direttiva 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, le bottiglie eco-friendly diventeranno obbligatorie, ma per quale motivazione?
«I tappi e coperchi di plastica dei contenitori utilizzati per bevande sono tra gli oggetti di plastica monouso più frequentemente rinvenuti sulle spiagge dell’Unione. Pertanto, i contenitori per bevande che sono prodotti di plastica monouso dovrebbero poter essere immessi sul mercato solo se soddisfano determinati requisiti di progettazione che riducono in modo significativo la dispersione nell’ambiente dei tappi e coperchi di plastica».
Di conseguenza «gli Stati membri provvedono a che i prodotti di plastica monouso elencati nella parte C dell’allegato i cui tappi e coperchi sono di plastica possano essere immessi sul mercato solo se i tappi e i coperchi restano attaccati ai contenitori per la durata dell’uso previsto del prodotto».
Problema risolto, con nostro disappunto, almeno quello dei tappi, finché altri rifiuti non implicheranno il proliferare di altrettanti divieti.
Se l’educazione civica invece che malamente insegnata, fosse diffusa ed assimilata all’’interno delle famiglie non ci sarebbe bisogno del gendarme europeo.
Sarebbe sufficiente rifarsi all’“educazione”, volta a “civilizzare” gli esseri umani che contemplava un’ampia gamma di comportamenti. Ci veniva insegnata fin da bambini, molto prima che nascesse – la suffragetta svedese che ha predicato l’eco-vangelo al mondo.
Chi l’ha assimilata non getta il tappo a caso nemmeno se è staccabile (e lo farà per buon senso, non per improvviso fervore ecologista); chi non l’ha assimilata, se il tappo non si stacca getterà pure la bottiglia.
Se prima dovevi “solo” sorbirti l’onnipervadente propaganda che ti esortava a vivere in maniera responsabile e rispettosa dell’ambiente, adesso non dovrai preoccupartene più: della tua responsabilità si fa carico direttamente il SuperStato etico (ed ecologico), eliminando in radice il rischio che tu possa buttare il tappo in spiaggia.
assistiamo all’infantilizzazione del cittadino, oggi in nome dell’ambientalismo, domani di chissà cosa, varcando il sottile confine tra educare e rieducare.
Più che un tappo di bottiglia, questo provvedimento comporta una miniera d’oro. Chi e quanti ci guadagneranno con questa trovata?
Forse tra qualche decennio se la magistratura di Bruxelles vorrà analizzare le consulenze ambigue, a favore di qualche eurodeputato, lo scoprirà.
Intanto noi sudditi dell’Unione, subiamo e soffriamo.