Civico20news intervista Carlo Giacometto
Un politico pragmatico, con lunghe esperienze maturate, nel corso degli anni e al suo attivo nel Consiglio comunale di Brusasco, al Consiglio provinciale di Torino, al Consiglio della Città metropolitana e alla Camera dei Deputati, torna nell’arengo politico, nella lista Forza Italia – Cirio per conquistare un seggio che lo porterà a Palazzo Lascaris.
Carlo Giacometto, che si definisce orgogliosamente Piemontese e Liberale, ha coniato uno slogan che caratterizza anche il suo impegno e la sua operosità: ”Piemonte. Occupiamocene”.
-On. Giacometto, cosa racchiude il suo slogan? Può spiegarlo ai nostri lettori?
“Si tratta di uno slogan che racchiude l’identità che sento mia – quella cioè di una persona che ama profondamente il Piemonte – e la caratteristica che descrive meglio il mio impegno in politica, lungo ormai trent’anni, dal movimento giovanile di Forza Italia al Parlamento. Insomma, è un invito a farsi carico del destino del nostro territorio, senza pensare che siano sempre gli altri a doverlo fare. In questo senso, ancora una volta intendo fare la mia parte, mettendoci la faccia”.
-Da cittadino quali aspettative nutre nella legislatura regionale che inizierà tra 1 mese circa?
“Da cittadino, ma anche da professionista prestato alla politica, mi aspetto che la prossima legislatura regionale consenta al Piemonte di tornare a crescere più della media nazionale, con un beneficio in termini di tasso di occupazione. Allo stesso tempo, ritengo determinante agire sull’organizzazione dei servizi sanitari, per rispondere in modo adeguato alle esigenze dei cittadini-contribuenti. Infine, credo sia urgente lavorare sulla diminuzione del debito regionale, garantendone la sostenibilità e liberando risorse per le politiche regionali”.
-Il nostro PIL potrebbe ancora crescere, grazie all’export e all’internazionalizzazione, ma le imprese piemontesi continuano ad essere penalizzate dalle carenze delle infrastrutture. In quale misura, a suo avviso, potrebbero risultare determinanti le scelte e l’impegno della regione?
In tema di infrastrutture, la legislatura che si è appena conclusa ha già segnato un netto cambio di passo: Tav, Terzo Valico e Asti-Cuneo, tutte opere pubbliche su cui la Giunta Cirio ha puntato, dando un contributo decisivo al loro riavvio. Così come in tema di edilizia sanitaria, dopo anni di inerzia su questo fronte. Ciò significa che si tratta di continuare su questa strada, immaginando nuovi progetti che rendano più attrattivo il nostro Piemonte. Penso al completamento a est dell’anello tangenziale di Torino e alla quarta corsia della stessa tangenziale, per parlare di opere già ampiamente dibattute presso l’opinione pubblica. E, allo stesso tempo, non rinuncerei a qualche sogno: penso, ad esempio, che la naturale prosecuzione dell’autostrada Asti-Cuneo sia un collegamento diretto tra il capoluogo cuneese e Imperia, senza dimenticare la necessità di rafforzare in termini di servizi la rete ferroviaria regionale e interregionale”.
-Se andrà in Consiglio regionale, in quali settori si concentrerà la sua attenzione?
“L’ho detto prima: sanità, bilancio, infrastrutture e trasporti, con un’attenzione particolare all’attuazione del programma di governo, tematica quest’ultima che a mio giudizio meriterebbe un Assessorato ad hoc, nonché all’impatto delle politiche regionali sulle future generazioni”.
–Quali istanze porterà a Torino dal basso Monferrato e dal Chivassese, zona ove gravita la sua presenza e il suo impegno?
“Credo che la figura del legislatore regionale dovrebbe essere caratterizzata da una visione ad ampio spettro, non necessariamente in termini di sindacato di una piccola porzione di territorio. Tuttavia, vi sono tematiche di competenza regionale che sono comuni a tanti territori periferici rispetto ai capoluoghi di Provincia e a Torino: penso al trasporto pubblico locale, che nel Monferrato torinese vede la necessità di far tornare il servizio viaggiatori sulla linea ferroviaria sospesa Chivasso-Asti, quantomeno nel tratto torinese. Penso all’offerta di servizi sanitari di qualità e in tempi adeguati alle legittime aspettative dei cittadini, con una rinnovata centralità dell’ospedale di Chivasso. Penso, infine, ad un intervento di marketing territoriale che identifichi sempre di più quel territorio come il Monferrato torinese, con tutto ciò che ne conseguirebbe in fatto di attrattività turistica, culturale ed enogastronomica”.
Grazie On. Giacometto