
Nuovi, complessi e inquieti scenari sulla Vecchia Europa trascinata al bivio dell’appartenenza
24 febbraio 2025: tre anni di folle guerra Ucraina, ma qualcosa è cambiato. Le recenti esternazioni di Donald Trump su Zelensky, sull’impegno USA in Ucraina e il suo repentino feeling con Vladimir Putin, hanno scandito un dietro-front degli Stati Uniti dal conflitto russo-ucraino, accrescendo lo scenario di un progressivo ritiro americano dai ruoli della Nato che hanno finora garantito la sicurezza di TUTTO l’Occidente, e un’analisi plurima degli scenari e delle forze in campo sta scuotendo gli analisti europei.
Attualmente l’Europa potrebbe difendersi da un’aggressione russa?
Stando a The Military Balance 2025, curato dall’International Institute for Strategic Studies (UK) i 27 Paesi dell’UE dispongono di quasi 2 milioni di soldati, distribuiti tra esercito, marina e aviazione. Stando ai dati del rapporto, la Russia può contare su un milione e 100 mila unità.
Secondo il generale Giorgio Battisti, già comandante delle Forze Nato di reazione rapida e oggi presidente della Commissione militare del Comitato atlantico italiano, in caso di attacco: «l’Unione europea sarebbe in grado di difendersi anche se gli eserciti dei singoli Paesi sono costituiti da organici abbastanza limitati, hanno mezzi tecnologici sofisticati. Inoltre gli Stati più importanti hanno una forza aerea che può fare la differenza».
I Paesi sui confini europei, pur con numeri inferiori, sono pronti, ben armati e addestrati, mentre Francia, Germania e Italia sono gli attori più dotati per numero di soldati e qualità del materiale tecnologico. I tedeschi soprattutto hanno iniziato a rinforzarsi subito dopo l’invasione dell’Ucraina. Occorre distinguere però tra difesa di confini e uno spiegamento su tutta l’attuale linea del fronte con la Russia.
Il solo comparto europeo della Nato può sostenere l’Ucraina?
Sostenere direttamente l’Ucraina non è fattibile dai soli Stati europei che non possono indebolire la propria difesa e molti effettivi sono impegnati in missioni internazionali già in atto. Senza il contributo degli Stati Uniti l’Europa non potrebbe fornire le garanzie di sicurezza chieste da Volodymyr Zelensky, poiché in quel caso servirebbero 200 mila soldati. Uno sforzo che, stando al generale Battisti, implica mobilitarne almeno 600 mila, per poter garantire un turn-over dei soldati ogni 6-8 mesi.
Attualmente, la sola Europa potrebbe dirottare verso un fronte di 1000 km, 20 mila unità, reclutandone dunque 60 mila per coprire il ricambio. Una forza in grado di svolgere solo ordinari ruoli di vigilanza, dispersa e poco incisiva lungo tutta la linea sul fronte del Donbass.
Dunque, invertendo il fronte, è diventato doveroso interrogarsi su un’UE capace di difendersi anche senza l’apporto dell’alleato americano, col quale ha condiviso 68 anni di mutuo soccorso anche al di fuori dei confini europei.
La guerra in Ucraina ha infatti rivelato una remota rivalsa russa che incombe sul futuro dell’Europa. Un attacco a un paese dell’UE non è più uno scenario inaudito e le valutazioni della Nato dimostrano che la Russia si sarebbe attrezzata per attaccare nell’arco di pochi anni.
Cosa manca per colmare un concreto sostegno dagli Stati Uniti?
L’Europa, allo stato attuale, non dispone delle capacità difensive autonome capaci di sostituire del tutto il ruolo delle truppe USA. Gli analisti sottolineano che il contributo americano, sia in termini di deterrenza che di capacità operativa, è fondamentale per garantire la sicurezza del continente. Diverse stime indicano che, nel caso di un ritiro degli USA, l’Europa dovrebbe mobilitare fino a 300.000 truppe addizionali e aumentare di circa 250 miliardi di € la spesa militare annuale per colmare il vuoto lasciato dalla presenza USA.
Inoltre, le forze statunitensi nelle basi europee sono una garanzia di un livello di sicurezza e di risposta immediata dissuasiva contro eventuali minacce, in particolare da parte della Russia
Anche se alcuni leader e studiosi auspicano una maggiore autonomia strategica europea, le capacità attuali – in termini di numeri, tecnologia e coordinamento – non permetterebbero, nel breve-medio termine, di far fronte con successo garantito in modo ragionevole, nel caso di un conflitto globale in Europa, senza il sostegno degli USA.
In pratica, mentre l’Europa sta cercando di rafforzare la propria cooperazione difensiva, l’attuale scenario mostra chiaramente che fare a meno delle truppe USA sul suo territorio comporterebbe gravi lacune nella capacità di deterrenza e difesa.
Cosa manca all’Europa in termini di uomini e mezzi per sostituire le truppe USA?
Gli analisti evidenziano due aree principali in cui l’Europa è attualmente carente per poter sostituire il ruolo delle truppe statunitensi
I parametri per rendere l’Europa indipendente dal sostegno militare americano sono stati valutati da un’analisi pubblicata dal think tank Bruegel. Senza di esso l’UE non dovrebbero solo rimediare alla mancanza dei circa 300 mila effettivi statunitensi in Europa. Oltre al numero degli effettivi, per arginare la Russia si dovrebbe provvedere a 1400 tank, 2000 veicoli da combattimento IFV, 700 semoventi di artiglieria e annualmente, almeno 2000 droni a lungo raggio. Numeri al di fuori delle capacità produttive di Francia, Germania, Regno Unito e Italia.
Attualmente, oltre al numero di uomini e mezzi, all’Europa mancano elementi chiave quali:
- Sistemi di comando e controllo unificati e moderni, indispensabili per coordinare efficacemente le forze nazionali.
- Capacità avanzate di intelligence e difesa antiaerea, fondamentali per monitorare e neutralizzare minacce in tempo reale.
- Un vero “ombrello nucleare” e una capacità di deterrenza nucleare integrata – attualmente coperta in gran parte dagli USA – che solo Francia e, in parte, il Regno Unito possono offrire, ma in misura molto inferiore rispetto all’assetto americano.
Proiezioni di altri analisti & dell’IA
Per pareggiare la mancanza del contingente USA, l’Europa dovrebbe stanziare un aumento della spesa per la difesa intorno al 3,5% del PIL; circa 250 miliardi di € in più rispetto al 2% attuale.
Una eventuale strada da percorrere è stata proposta da Alexandr Burilkov e Guntram B. Wolff, che affermano di finanziare questi aumenti di spesa nel breve periodo, aumentandoli in modo permanente organizzando gradatamente la loro quota di spesa finanziata, senza ricorrere al debito durante tale periodo.
In ultimo, va considerato l’ambiguo ruolo delle terre rare che sta diventando un improvviso tesoro da spartirsi tra vincitori e vinti. Una sorta di risarcimento di guerra in uno scenario che si presenta con una nuova motivazione per quella invasione “ideologica” e “georussofona” dell’Ucraina attuata il 24 febbraio del 2022.
Parlando dunque di quattrini, l’ultimo report indica che l’Ue, in tre anni, ha fornito circa 134 miliardi di euro per contrastare l’armata russa, una cifra che non vedrebbe un cambiamento sostanziale nel caso di un ritiro degli Stati Uniti: l’Unione Europea dovrebbe spendere un altro 0,12% del suo PIL, “una cifra fattibile” secondo gli esperti.
Infine, senza il supporto statunitense, l’Europa dovrebbe non solo aumentare significativamente il numero dei soldati, ma anche investire ingenti risorse per modernizzare e integrare le proprie forze armate, colmando le lacune in tecnologie, sistemi di comando e capacità strategiche. Ed è forse questo il peggior nemico di un’Europa da sempre in competizione con se stessa, impantanata da ideologie che le impediscono di parlare con una voce sola, mentre inciampa il respiro di Papa Francesco, unico a pronunciare sempre la parola pace.
Fonti di agenzia e valutazioni ricavate da Chat GPT
Ho letto con attenzione Io sono una mamma una nonna e la guerra fa molta paura per i figli per i nipotini certo che il presidente degli USA sta facendo i suoi interessi e non si esclude che si possa mettere d’accordo con lo Zar questi due potenze fanno paura sicuramente in alcuni accordi ci potrebbe essere la fuoriuscita della NATO dall’Europa sostanzialmente da cittadina ignorante per quanto riguarda la politica spero in una Pace e che possa accordare tutte le parti evitando così questa guerra
Ho letto con attenzione Io sono una mamma una nonna e la guerra fa molta paura per i figli per i nipotini certo che il presidente degli USA sta facendo i suoi interessi e non si esclude che si possa mettere d’accordo con lo Zar questi due potenze fanno paura sicuramente in alcuni accordi ci potrebbe essere la fuoriuscita della NATO dall’Europa sostanzialmente da cittadina ignorante per quanto riguarda la politica spero in una Pace e che possa accordare tutte le parti evitando così questa guerra
salve Angela! Purtroppo il mestiere che mi ha portato da scrittore a giornalistami porta ad approfondire e scrivere di cose che lasciano sbigottiti tutti coloro di buona volontà che hanno ben altro a cuore, eppure questi pazzi dittatori non sanno intravedere altro che sangue e violenza, sentimenti che stanno coinvolgendo anche i giovani. Grazie e un caro saluto
𝙿𝚎𝚗𝚜𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚕’𝙴𝚞𝚛𝚘𝚙𝚊 𝚊𝚋𝚋𝚒𝚊 𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚊𝚝𝚘 𝚞𝚗𝚊 𝚏𝚊𝚜𝚎 𝚍𝚒𝚜𝚌𝚎𝚗𝚍𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚐𝚒𝚊̀ 𝚍𝚊 𝚚𝚞𝚊𝚕𝚌𝚑𝚎 𝚊𝚗𝚗𝚘. 𝙽𝚎𝚒 𝚟𝚊𝚛𝚒 𝙿𝚊𝚎𝚜𝚒 𝚎𝚞𝚛𝚘𝚙𝚎𝚒 𝚜𝚝𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚐𝚞𝚊𝚍𝚊𝚐𝚗𝚊𝚗𝚍𝚘 𝚕𝚎 𝚍𝚎𝚜𝚝𝚛𝚎, 𝚟𝚎𝚍𝚒 𝚒 𝚛𝚎𝚌𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚛𝚒𝚜𝚞𝚕𝚝𝚊𝚝𝚒 𝚒𝚗 𝙶𝚎𝚛𝚖𝚊𝚗𝚒𝚊, 𝚎 𝚒𝚕 𝚙𝚊𝚛𝚝𝚒𝚝𝚘 𝚂𝚘𝚌𝚒𝚊𝚕𝚒𝚜𝚝𝚊 𝚎𝚞𝚛𝚘𝚙𝚎𝚘 𝚎 𝚑𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘 𝚖𝚘𝚕𝚝𝚘 𝚝𝚎𝚛𝚛𝚎𝚗𝚘, 𝚟𝚞𝚘𝚒 𝚙𝚎𝚛 𝚕’𝚊𝚜𝚜𝚞𝚛𝚍𝚊 𝚙𝚘𝚕𝚒𝚝𝚒𝚌𝚊 𝚠𝚘𝚔𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚙𝚎𝚛 𝚒 𝚗𝚎𝚏𝚊𝚜𝚝𝚒 𝚘𝚋𝚋𝚕𝚒𝚐𝚑𝚒 𝚍𝚎𝚕𝚕’𝚎𝚗𝚎𝚛𝚐𝚒𝚊 𝚐𝚛𝚎𝚎𝚗. 𝙻’𝙴𝚞𝚛𝚘𝚙𝚊, 𝚜𝚎 𝚟𝚞𝚘𝚕𝚎 𝚛𝚒𝚜𝚊𝚗𝚊𝚛𝚎 𝚕𝚎 𝚜𝚝𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚏𝚒𝚗𝚊𝚗𝚣𝚎, 𝚍𝚎𝚟𝚎 𝚊𝚜𝚜𝚘𝚕𝚞𝚝𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚙𝚛𝚎𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚙𝚊𝚛𝚝𝚎 𝚊𝚕 𝚝𝚊𝚟𝚘𝚕𝚘 𝚍𝚎𝚒 𝚟𝚒𝚗𝚌𝚒𝚝𝚘𝚛𝚒 𝚎𝚗𝚘𝚗 𝚍𝚎𝚟𝚎 𝚗𝚎𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚙𝚛𝚎𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚒𝚗 𝚌𝚘𝚗𝚜𝚒𝚍𝚎𝚛𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚕’𝚒𝚍𝚎𝚊 𝚍𝚒 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚒𝚗𝚞𝚊𝚛𝚎 𝚞𝚗𝚊 𝚐𝚞𝚎𝚛𝚛𝚊 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚘 𝚕𝚊 𝚁𝚞𝚜𝚜𝚒𝚊, 𝚜𝚊𝚛𝚎𝚋𝚋𝚎 𝚞𝚗𝚊 𝚌𝚊𝚝𝚊𝚜𝚝𝚛𝚘𝚏𝚎 𝚎𝚙𝚘𝚌𝚊𝚕𝚎 𝚎𝚕𝚊 𝚏𝚒𝚗𝚎 𝚍𝚎𝚕𝚕’𝚄𝚗𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚎𝚞𝚛𝚘𝚙𝚎𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚕𝚊 𝚌𝚘𝚗𝚘𝚜𝚌𝚒𝚊𝚖𝚘 𝚘𝚐𝚐𝚒. 𝙰𝚕 𝚏𝚛𝚘𝚗𝚝𝚎 𝚌𝚑𝚒 𝚖𝚊𝚗𝚍𝚒𝚊𝚖𝚘, 𝚒 𝚛𝚊𝚐𝚊𝚣𝚣𝚒 𝚌𝚘𝚗 𝚒𝚕 𝚖𝚘𝚗𝚘𝚙𝚊𝚝𝚝𝚒𝚗𝚘 𝚊𝚜𝚜𝚘𝚕𝚞𝚝𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚎𝚕𝚎𝚝𝚝𝚛𝚒𝚌𝚘? 𝙸 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚒 𝚐𝚘𝚟𝚎𝚛𝚗𝚊𝚗𝚝𝚒 𝚍𝚘𝚟𝚛𝚎𝚋𝚋𝚎𝚛𝚘 𝚒𝚖𝚙𝚊𝚛𝚊𝚛𝚎 𝚍𝚊 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚊 𝚙𝚛𝚎𝚜𝚊 𝚍𝚒 𝚙𝚘𝚜𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚌𝚘𝚜𝚒 𝚗𝚎𝚝𝚝𝚊 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚘 𝚕𝚊 𝚁𝚞𝚜𝚜𝚒𝚊 𝚎 𝚗𝚘𝚗 𝚍𝚒𝚖𝚎𝚗𝚝𝚒𝚌𝚊𝚛𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚘𝚐𝚐𝚒 𝚙𝚊𝚐𝚑𝚒𝚊𝚖𝚘 𝚊𝚕𝚕𝚘 𝚣𝚒𝚘 𝚂𝚊𝚖 𝚒𝚕 𝚐𝚊𝚜 𝚝𝚛𝚎 𝚟𝚘𝚕𝚝𝚎 𝚝𝚊𝚗𝚝𝚘. 𝙴 𝚍𝚘𝚟𝚛𝚎𝚖𝚖𝚘 𝚛𝚒𝚗𝚐𝚛𝚊𝚣𝚒𝚊𝚛𝚎.
Concordo pienamente. Siamo ad una svolta e se l’Europa non si dovesse svegliare in tempo… Siamo sull’orlo della terza guerra mondiale e se la gente non lo capisce ce la ritroveremo in casa. Una ipotetica guerra, forse ad oggi meno probabile grazie a Trump, troverebbe nell’Europa e soprattutto nell’Italia il più probabile campo di battaglia… ma anche questo la gente sembra non comprenderlo e si parla ancora di inviare armi in Ucrauna…