
Matteo Salvini – anche se rischia sei anni di carcere – vuole difendere l’Italia e gli italiani. Buona parte dell’Italia è con lui.

Il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Segretario della “Lega”, Matteo Salvini, ha deciso di parlare ai suoi molti sostenitori per spiegare cosa gli sta accadendo sul fronte giudiziario.
Come tutti ben sappiamo, quando durante il Governo Conte I era Ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha provato a difendere i confini e le coste del nostro Paese.
In parte ci stava riuscendo ma, come sempre accade, sin dalla Prima Repubblica, la Magistratura ha usato le aule di tribunale per ostacolare l’azione del Governo.
Oggi, Matteo Salvini si trova alla sbarra degli imputati perché la Sinistra – che da sempre detiene un certo fascino negli ambienti della Magistratura – è riuscita a portarlo in giudizio, nientemeno che per “sequestro di persona”.
Parlando agli italiani, come dovrebbe fare ciascun politico, Salvini ha detto: “Amici, c’è modo e modo di stare al mondo, c’è chi scappa dai processi chiedendo immunità, impunità, dopo aver occupato le case altrui rivendicandolo come diritto, e c’è invece chi non si pente assolutamente di quello che ha fatto da Ministro”.
Il riferimento è chiaramente all’Onorevole Ilaria Salis, “Alleanza Verdi Sinistra”, che è stata portata a Bruxelles da migliaia di elettori che hanno votato in questo modo per tirarla fuori dalle carceri ungheresi dove, grazie a Viktor Orban, era stata giustamente reclusa.
Matteo Salvini, invece, viene portato in tribunale con la colpa “di aver bloccato gli sbarchi irregolari, aver contrastato scafisti, trafficanti e associazioni straniere che avevano preso l’Italia come l’unico campo profughi al mondo”.
Sembra incredibile ma è proprio così.
Per certa Sinistra, e certa Magistratura, voler vivere in una Nazione pulita, tranquilla, dove c’è lavoro per tutti e dove il welfare sanitario viene garantito a chi paga le tasse è assurdo. Per questi è meglio vivere con piazze di spaccio a cielo aperto, giornalisti aggrediti, case occupate e centri sociali zeppi di immigrati gravati da precedenti di polizia.
“Venerdì 20 dicembre, invece di preparare il Natale coi figli, sarò in tribunale a Palermo e rischio fino a sei anni di carcere perché l’accusa è di aver difeso i confini del mio Paese”, ha detto il Vicepremier Salvini. Chissà i suoi figli che Natale vivranno per via di questa accusa che sa più di schermaglia politica che di giustizia giusta.
Il leader del “Carroccio” non si perde d’animo ma, con sguardo fiero, incalza: “Non scappo, non mi pento, non patteggio, non chiedo immunità, vado a testa alta in quel tribunale, a differenza di qualcuno che invece piagnucola e scappa, perché difendere l’Italia e gli italiani per me non è un reato, ma è un diritto e un dovere”.
Migliaia di cittadini italiani, molti fra i nostri lettori, molti che non hanno mai votato né Salvini né tantomeno la “Lega”, esprimono solidarietà al Vicepremier, assicurandogli sostegno emotivo e morale in questo momento senz’altro difficile.
I rapporti che si stanno creando fra la Magistratura e il Governo destano molta preoccupazione.
Silvio Berlusconi, che dalla Magistratura subì un autentico “martirio bianco”, provò a mettere in guardia gli italiani dallo strapotere dei procuratori ma, ahinoi, sappiamo com’è finita.
E’ molto pericoloso quando, nell’esercizio delle proprie funzioni, un cittadino – e in questo caso un Ministro – viene perseguitato da un ramo della Magistratura, che lo colpisce in quanto avverso alla sua linea di pensiero.
Tutto il mainstream dell’informazione si è dato tanta pena per i casi di Giulio Regeni, Patrick Zaki, Ilaria Salis, … che, in fin dei conti, erano nelle mani di Paesi terzi per averne violato le norme interne.

Come mai, oggi, ad eccezione di pochi e sparuti colleghi come Mario Giordano, Nicola Porro, Paolo Del Debbio, Daniele Capezzone, Pietro Senaldi, Maurizio Belpietro, … gli altri fanno finta di nulla per ciò che sta accadendo al Ministro Salvini?
Il doppiopesismo di certa parte dell’informazione fa davvero orrore.
Tutti a indignarsi per Ilaria Salis, tradotta in catene in tribunale, ma nessuno che si preoccupa del fatto che un Ministro della Repubblica sta subendo una persecuzione giudiziaria per aver espletato i suoi compiti e le sue funzioni.
Certamente torneremo sul tema.
Di qui al 20 dicembre ne ha da passare di acqua sotto i ponti e, nelle regioni amministrate dalla Sinistra, anche dentro le case dei cittadini inermi. Lì, però, nessuna procura chiede il carcere per Governatori, Assessori e Dirigenti Regionali incauti ed incompetenti.
Sono totalmente solidale con il ministro Salvini e non c’entra nulla l’appartenenza politica: sarebbe disonorevole condannare un ministro perché ha difeso la sua patria dalle imposizioni dei negrieri dei nostri tempi, che si fanno chiamare ong. Abbiamo già il disonore di aver mandato una criminale al parlamento europeo per farle evitare la prigione! Una persona sfrontata oltre ogni limite che guadagna un sacco di soldi alla faccia degli italiani che lavorano per un tozzo di pane! Ma questa presa in giro degli italiani fino a quando dovrà durare?