Il “Bonus mamme”, uno strumento fortemente voluto dal Governo di Destra.
Il Governo di Destra, tanto demonizzato dall’informazione di Sinistra, ha messo in campo il “Bonus mamme” che riguarda tutte le lavoratrici a tempo indeterminato del settore pubblico e privato, sia full time che part time.
A detta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “è una misura che prevede un esonero sui contributi sociali a carico della lavoratrice fino ad un massimo di 3.000 euro annui“.
La misura è partita il 01 gennaio 2024 e resterà in vigore, salvo variazioni, sino al 31 dicembre 2026.
Per poterne far richiesta bisogna essere una lavoratrice madre con due figli di cui almeno uno sotto i 10 anni, oppure, essere una lavoratrice madre con tre o più figli di cui almeno uno sotto i 18 anni.
Questa misura vale anche per bambini in adozione o in affidamento familiare decretato dal Tribunale per i Minorenni.
Dai patronati dei maggiori sindacati italiani, tra cui la CGIL, fanno sapere che per ottenere il “Bonus mamme” “è necessario rivolgersi ai propri datori di lavoro comunicando il numero di figli e di codici fiscali“.
Sempre dalle Organizzazioni Sindacali tengono a precisare che “questo esonero non andrà a toccare la posizione previdenziale ma è alternativo al taglio del cuneo fiscale“.
“Civico 20 News“, da sempre al fianco di lavoratrici, lavoratori, genitori, riteneva corretto informare i suoi lettori di tale strumento a sostegno della famiglia, della natalità, del contrasto alla denatalità e di una nazione sempre più geriatrica.
Il Governo Meloni sta mettendo in campo, compatibilmente con le risorse a bilancio, tutte le iniziative possibili per sostenere la famiglia e la sua istituzione fondamentale.
Sicuramente torneremo sul tema.
Non è proprio un granché! Se invece di sperperare miliardi nelle guerre, questi fossero usati per consistenti aiuti alle mamme, ci si potrebbe complimentare, ma, data la situazione, osservo che le bazzecole servono a poco. Ecco dimostrato che solo IL POPOLO DELLA FAMIGLIA si preoccupa veramente del tragico calo demografico