Il più noto caso italiano di incontro con gli alieni
Qualche mese fa affrontammo a grandi linee il problema degli alieni, ovvero di quelle presunte entità che potrebbero provenire da mondi differenti dal nostro o da “Piani” diversi, in qualche misura relazionati con il nostro.
Un argomento indubbiamente affascinante che sembra attrarre alcune persone e respingerne altre.
In tempi in cui imperversa l’Intelligenza Artificiale, non basta una fotografia o un filmato per dimostrare che esistano gli alieni. Neppure le vecchie immagini in BN o i filmati in Super8 sembrano essere credibili.
Diventa quindi difficilissimo ipotizzare o ammettere l’esistenza di “persone” che possano appartenere a mondi o a dimensioni differenti dalla nostra.
Sembra che neppure l’apertura di molti documenti secretati dai Servizi Segreti, dove vengono ammesse molte incertezze su numerosissimi casi di avvistamenti completamente inspiegabili, sui quali sono state disposte numerose censure, possa aver offerto agli scettici qualche elemento di riflessione.
Neppure le dichiarazioni giurate di migliaia di testimoni oculari sembrano infrangere il muro dell’indifferenza. Si ha la sensazione che sia insensato discutere di tale argomento, a prescindere dalle ragioni di coloro che presentano prove o testimonianze.
Questa posizione può essere giustificata dalla presenza di molti “inquinanti” come falsi, prodotti da mistificatori senza scrupoli, o da semplici buontemponi che perdono tempo a creare prove fasulle.
Il risultato di questa palude mediatica, dove vero e falso si scambiano continuamente la scena, ha generato una vischiosa incertezza che ha determinato una reale mescolanza di informazioni difficili da decodificare.
Questa premessa per anticipare che tra breve tempo affronteremo uno dei casi più eclatanti e controversi dell’Ufologia nazionale, il cosiddetto “Caso Amicizia”, il cui noto testimone oculare, Gaspare De Lama, mancato a febbraio di quest’anno all’età di 102 anni, ha divulgato con dovizia di particolari moltissime informazioni su questa notissima storia, iniziata nel 1956 e terminata nel 1978.
Si tratta di un caso interessantissimo che vede una ventina di personaggi alternarsi sulla scena. Il più noto è Bruno Sammaciccia, intellettuale, scrittore e umanista, personaggio principale del gruppo di Pescara.
Un fatto curioso, sul quale torneremo, riguarda la pubblicazione di un libro: “Contattismi di Massa”, pubblicato da Nexus Edizioni nel 2007, a cura di Stefano Breccia.
La parte del libro dedicata al “Caso Amicizia” è stata scritta da Stefano Breccia (nella fotografia) per volontà di Bruno Sammaciccia, poco tempo prima che quest’ultimo morisse l’11 gen 2003.
Ad oggi esistono ancora altri testimoni, come Damiano D’Alessandro, di cui diremo nel corso del tema che ci prepariamo ad affrontare.
Moltissimi video sono presenti su YouTube, alcuni molto critici sulle vicende trattate, altri assolutamente favorevoli a considerarle parte di un importante esperienza di contattismi.
Per i Lettori che desiderassero avvicinarsi al complesso argomento forniamo alcuni link dedicati al “Caso Amicizia”.
Al termine di questa indagine valuteremo i fatti e decideremo quale posizione assumere nei confronti del “Caso”.
Ottimo articolo, di impostazione moderna, nel senso che dà spazio per approfondimenti invece di limitarsi a raccontare >>verità<< che lasciano un po' il tempo che trovano
Grazie, a breve le prossime “puntate”…