
Di Alessandro Mella
La guerra che l’Italia dovette vivere tra il 1915 ed il 1916 costò al paese l’annientamento di una generazione e mezzo milione tra morti e feriti. Un conflitto lungo, snervante, devastante e logorante nel quale i figli, ad un tratto, furono chiamati a sostituire i padri al fronte.
Quanti giovani e giovanissimi furono inghiottiti da quella catastrofe? Da quella che Benedetto XV, non a caso, definì “inutile strage”?
Tra questi molti sono stati dimenticati, molti eroi ritenuti ingiustamente minori, persi nell’oblio per via di famiglie estinte, di poca attenzione pubblica e degli anni che ingenerosi passano e rimuovono.
Ci fu, tra loro, il giovane Alessandro Cravetto, un militare torinese dei bersaglieri ciclisti che tanto si era già distinto al tempo della guerra contro l’impero dei Turchi, per la Cirenaica e la Tripolitania, nel 1911 e 1912.
Con l’ingresso del Regno d’Italia nel conflitto mondiale, nel maggio 1915, anche il nostro fu inviato al fronte portando, a quel tempo, i gradi di sergente sempre inquadrato nei bersaglieri ciclisti. Nel corso del mese di agosto, grazie ai giornali, riuscì a mandare i saluti a casa. (1)
Ma in quella situazione estrema, con gli uomini che purtroppo cadevano in gran numero, il nostro Alessandro venne promosso rapidamente sottotenente e quindi trasferito nei quadri ufficiali.
Rientrò in linea al tempo delle numerose battaglie dell’Isonzo quando si sperava di dare agli austriaci la spallata sufficiente a raggiungere e liberare Gorizia.
Dopo la quinta battaglia, tra il 9 e il 16 marzo 1916, la situazione sostanzialmente non era molto mutata e gli italiani non avevano ancora sfondato le difese nemiche.
Del resto, i combattimenti erano stati imposti a Cadorna dagli alleati per tentare di alleggerire la pressione nemica su Verdun e quindi senza una direttrice precisa. Questo fattore, unitamente alla stagione ancora rigida, rese difficile ottenere risultati decisivi.
Tra marzo e giugno, quando le truppe di Francesco Giuseppe impiegarono i gas per i loro attacchi, furono innumerevoli le scaramucce tra le forze avversarie. Tuttavia, il nostro Alessandro non poté vedere la successiva sesta battaglia in agosto.
Tutto accadde alle celebri Cave di Selz nella giornata del 23 aprile 1916 nel pieno dei piccoli ma fatali scontri tra contendenti.
Con un minuto ma agguerrito reparto Cravetto aveva preso una posizione nemica che teneva saldamente mentre gli austroungarici tentavano disperatamente di riprenderla intensificando anche il proprio fuoco d’artiglieria per sottrarre quando perduto ai bersaglieri italiani.
Lo scontro, per quanto localizzato, fu furibondo e la resistenza opposta dai soldati italici fu tenacissima. Nondimeno, all’improvviso, un colpo stroncò la giovane vita del coraggioso sottotenente Alessandro Cravetto.
Le circostanze della sua prematura scomparsa furono comunicate alla famiglia a Torino ed alle autorità militari che gli conferirono, ben meritata, una medaglia di bronzo al valore militare con la seguente motivazione:
CRAVETTO Alessandro, da Torino, sottotenente complemento reggimento bersaglieri. In una posizione da poco conquistata, con azione di comando serena e intelligente, contribuì efficacemente a respingere reiterati attacchi nemici. Imperterrito rimase al suo posto, sotto l’intenso tiro delle artiglierie avversarie, esempio ai suoi bersaglieri di coraggio e fermezza, finché non cadde colpito a morte. Alture di Selz. 22-23 aprile 1916. (2)
Inizialmente i resti mortali dell’eroico ufficiale furono sepolti nel cimitero di San Polo in prossimità del fronte. Ma, come spesso capitò dopo il conflitto, quella sorta di esilio postumo si concluse con il rientro della salma a Torino sette anni dopo la sua scomparsa:
Per trovare riposo vicino all’adorato Babbo nella tomba di famiglia è giunta da S. Polo la carissima salma di ALESSANDRO CRAVETTO Sottotenente bersaglieri ciclisti, decorato al valore militare, reduce dalla campagna di Libia, caduto eroicamente il 23 aprile 1916 sulle alture di Selz. L’accompagnamento al cimitero avrà luogo domani mercoledì 2, alle ore 10, par-tendo da via Sacchi, n. 3, per la parrocchia della Madonna degli Angeli, ove sarà celebrata una messa di suffragio. La mamma con la famiglia tutta ringrazia fin d’ora quanti vorranno associarsi nel mesto tributo di onoranze e di affetto. (3)
Le onoranze alle salme dei caduti. L’Associazione tra i padri dei caduti per la Patria rivolge viva preghiera ai soci d’intervenire agli accompagnamenti funebri delle salme gloriose di Alessandro Cravetto, sottotenente bersaglieri ciclisti ed avv. Elia Ernesto Begey, sottotenente schiatori 5° alpini; i quali avranno luogo rispettivamente oggi mercoledì 2 corrente alle ore 10 ed alle ore 16,30, partendo da via Sacchi, 3, e via Nizza, num. 6.(4)
Oggi questo bravo eroe, ai più sconosciuto, riposa accanto alla famiglia in un cimitero torinese, in un angolo quasi dimenticato, ove si spera la mano dell’uomo mai vada a turbare il sonno eterno di chi ha dato tanto, la vita stessa, a tutti noi e per tutti noi. Ecco perché dimenticarlo sarebbe ingiusto e rinnovarne la memoria diventa un dovere morale.
Alessandro Mella
NOTE
1) La Stampa, 231, Anno XLIX, 21 agosto 1915, p. 4.
2) Bollettino Ufficiale, Ministero della Guerra, Dispensa 22, 21 marzo 1917, p. 1641.
3) La Gazzetta del Popolo, 102, Anno LXXVI, 1° maggio 1923, p. 6.
4) Ibid., 103, Anno LXXVI, 2 maggio 1923, p. 4.
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