L’etichetta tedesca CPO pubblica il secondo volume di uno dei cicli di cantate sacre più originali del compositore di Magdeburgo, nell’ispirata interpretazione di Felix Koch.
Secondo molti studiosi, l’essenza di Georg Philipp Telemann risiederebbe nella sua vasta produzione sacra, che – oltre a un gran numero di passioni e di oratori – comprende oltre 1700 cantate, un corpus sterminato tuttora in attesa di una doverosa riscoperta.
A questa impresa, tanto impegnativa quanto esaltante, ha posto mano con ammirevole coraggio l’etichetta tedesca CPO, che nel corso degli anni ha pubblicato circa 50 dischi, che hanno permesso di riascoltare dopo tre secoli capolavori di rara bellezza.
Prevengo subito una possibile (e comprensibilissima) obiezione: no, a Telemann non si può applicare il graffiante giudizio che Dallapiccola e Stravinskij trinciarono su Vivadi, in base al quale il Prete Rosso avrebbe scritto 33 volte lo stesso concerto.
La produzione sacra del compositore di Magdeburgo è infatti una continua sorpresa, spaziando dalla devozione domestica delle cantate da camera dell’Harmonischer Gottesdienst, alla fede palpitante di gioia delle opere scritte per il periodo di Natale e dal doloroso compianto per i lavori quaresimali, alla solenne grandiosità delle cantate concepite per le festività più importanti.
In quest’ultimo ambito rientrano le nove cantate presentate – a quanto pare tutte in prima registrazione mondiale – in questo cofanetto doppio, che rappresenta il secondo volume dell’edizione integrale delle 72 cantate dell’annata “francese”, scritta tra il 1714 e il 1715 da Telemann in uno stile molto vicino a quello in auge in quel periodo nella Francia di Luigi XIV.
Il progetto è stato varato e accuratamente diretto da Felix Koch con l’ensemble di strumenti originali Neumeyer Consort e i Gutenberg Soloists, un gruppo di 12 giovani cantanti accuratamente selezionati dal Telemann Project per tenere concerti e registrare dischi con alcuni degli ensemble più acclamati del repertorio barocco.
Il programma comprende le cantate scritte per le feste di Oculi (terza domenica di Quaresima), Laetare (quarta domenica di Quaresima), Pasqua e le domeniche 22, 23 e 24 dopo la Trinità, opere dall’organico molto ricco, con tre o quattro voci soliste, coro e un ensemble strumentale che alla compagine degli archi abbina – salvo in un caso – diversi strumenti a fiato come l’oboe, il fagotto e le trombe e i timpani agli archi, creando un impasto sonoro di straordinaria bellezza.
Tra i solisti si mettono in particolare evidenza il soprano Sabine Goetz, dall’emissione sicura e molto luminosa, che nell’aria «O ein Trost voll Hell und Leben» della cantata pasquale Christ ist erstanden TVWV 1:1136 (CD 1, track n. 15) sfoggia una intensa espressività ricca di nuance, e il basso di lungo corso Gotthold Schwarz, grande protagonista dell’intensa aria con fagotto obbligato «Was soll ich aus dir machen?» della cantata Wir liegen, großer Gott, vor dir TVWV 1:1668 (CD 2, track. 16).
Da parte sua, Koch dirige queste opere con polso sicuro, potendo valersi di un eccellente ensemble strumentale e di un coro agile, brillante e perfettamente coeso. Un nuovo tassello che va ad arricchire quel mosaico ancora in gran parte misterioso che è la produzione sacra di Telemann.
TELEMANN. INTEGRALE DELL’ANNATA DELLE CANTATE FRANCESI – VOLUME 2
Gutenberg Soloists, Neumeyer Consort, Felix Koch, direttore
- CPO. CPO555437. (2 CD). 69:18 – 63:37.
Giudizio artistico: OTTIMO
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