L’Associazione Culturale “I Musici di Santa Pelagia” organizzano cinque concerti per celebrare il secondo centenario di attività della decana delle scuole di musica del Piemonte.
Nel mese di dicembre Regie Sinfonie, la stagione organizzata ad Asti dal 2022 dall’Associazione Culturale I Musici di Santa Pelagia, aprirà le celebrazioni per il secondo centenario di attività del Civico Istituto di Musica “Giuseppe Verdi” di Via Natta 22, la decana delle scuole di musica del Piemonte, che aprì i battenti nel 1825, quattro anni dopo la morte di Napoleone Bonaparte e l’anno in cui fu eseguita alla presenza dell’autore la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven.
Nel corso della sua lunghissima storia, il “Verdi” ha visto passare decine di migliaia di astigiani, alcuni dei quali hanno avviato una brillante carriera in ambito concertistico e molti, moltissimi altri hanno iniziato a coltivare una passione per la musica che nella maggior parte dei casi non li ha mai abbandonati.
Questa lunga storia d’amore tra il “Verdi” e gli astigiani trova conferma in tutti coloro che oggi varcano le mura dello storico Palazzo Verasis Asinari per iscrivere i propri figli, raccontando – spesso con un pizzico di commozione – di essere stati loro stessi allievi di quella che ci piace pensare come la casa di tutti gli appassionati di musica di Asti.
Per sottolineare ancora di più questo inscindibile legame, tutti e cinque i concerti si terranno nella Sala da Concerti del “Verdi” e vedranno grandi protagonisti musicisti originari della città o legati in qualche modo a essa.
La rassegna “Buon compleanno, Verdi!” si aprirà giovedì 5 dicembre alle ore 21 con Cent’anni di pizzichi astigiani, il tradizionale concerto del Circolo Mandolinistico “Pietro Paniati” diretto da Fabio Poggi e Cristian Margaria, un evento quanto mai simbolico, in quanto segna idealmente la fine delle celebrazioni per il centenario della fondazione del “Paniati” e l’inizio del bicentenario del “Verdi”, due enti che hanno percorso insieme un lungo tratto di strada, condividendo nel corso degli anni un gran numero di progetti ambiziosi.
La serata si aprirà con l’esibizione degli allievi e delle allieve di mandolino del Civico Istituto di Musica “Giuseppe Verdi” e del Liceo Musicale “Augusto Monti” diretti dalla loro docente Amelia Saracco, una scelta molto significativa, che dimostra non solo la perenne vitalità del repertorio per mandolino, ma anche – e soprattutto – il grande impegno che la “Paniati” profonde per assicurargli un futuro luminoso, rivolgendosi attivamente alle giovani generazioni.
Come sempre, il programma sarà quanto mai eclettico, spaziando dalla classica, al tango e dalla musica tradizionale al pop, per soddisfare i gusti di tutti. Un appuntamento che non sarà solo un piacere per gli amanti della grande musica, ma consentirà anche di fare un tuffo dolcemente nostalgico in un passato intriso di un invincibile fascino.
Sabato 7 dicembre alle ore 17.30 sul palco del “Verdi” salirà Matteo Decarolis, chitarrista di soli 17 anni, che ha iniziato il suo percorso musicale al “Verdi” con il professor Christian Saggese, che lo ha guidato nei primi anni di studio della chitarra classica. Successivamente, ha proseguito la sua formazione con Stefano Goia, che ha avuto un ruolo fondamentale nella sua crescita artistica, e parallelamente ha frequentato un corso triennale di flamenco con Corrado Cordova – didatta di grande talento, nonché valente interprete del flamenco, tornato quest’anno a insegnare al “Verdi” – e oggi prosegue i suoi studi al Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria.
Durante la sua permanenza al “Verdi”, Matteo ha potuto far crescere la sua passione per la musica e affinare la sua tecnica chitarristica, al punto da vedersi attribuire nel 2022 la borsa di studio intitolata ad Alessandro Fantino. Al pubblico che lo ha sostenuto da bambino e che continua a seguirlo con molta simpatia, Matteo proporrà Chitarra tra sogno e passione, un programma molto suggestivo, che parte da due tra i più celebrati virtuosi attivi nella prima metà del XVIII secolo, il pugliese Mauro Giuliani e lo slovacco Johann Kaspar Mertz, entrambi attivi per anni a Vienna, per proseguire con alcuni degli esponenti di punta del Novecento storico come Agustín Barrios Mangoré, Heitor Villa-Lobos, Mario Castelnuovo-Tedesco e Joaquín Rodrigo e infine concludere con la Gran Sarabanda di Leo Brouwer, unanimemente considerato tra i più grandi chitarristi dei giorni nostri.
Dopo aver suscitato una grandissima sensazione l’anno scorso durante il concerto che l’aveva vista al fianco della violoncellista Caterina Isaia, a Regie Sinfonie torna Clarissa Carafa, enfante du pays, trasferitasi a Genova per proseguire gli studi al Conservatorio “Niccolò Paganini” e avviare una carriera concertistica molto promettente.
Le qualità che avevano colpito maggiormente il pubblico l’anno scorso, ossia la meravigliosa ricchezza di nuances, l’articolazione aristocratica e la brillantezza priva di esasperazioni virtuosistiche fini a se stesse, costituiranno le basi anche di questo concerto, che si terrà sabato 14 dicembre alle ore 17.30, con un programma di notevole spessore, che parte dalle fascinose Images oubliées di Claude Debussy, esponente più emblematico dell’impressionismo musicale fiorito in Francia a cavallo tra la fine del XIX e i primi anni del XX secolo, per indugiare poi in cinque pezzi virtualmente sconosciuti di Francesco Cilea, compositore colto e raffinato, la cui memoria è oggi legata quasi esclusivamente all’opera Adriana Lecouvreur, ma degno di essere riscoperto ai massimi livelli. A queste miniature d’antan seguiranno la Sonata di Igor Stravinsky, un lavoro con il quale il compositore russo non voleva collocarsi nel solco della tradizione classica ma proseguire la sua innovativa parabola artistica, e le tre Danze argentine di Alberto Ginastera. Un concerto ricco di spunti di grande interesse, che piacerà molto soprattutto agli appassionati di rarità pianistiche.
Il pianoforte sarà protagonista anche mercoledì 18 dicembre alle ore 17.30, quando il musicologo Giovanni Tasso e il pianista Giuseppe Costanzo, apprezzato docente del “Verdi”, dopo esserne stato in gioventù allievo, affronteranno – il primo con le parole e il secondo con la musica – il tema della doppia anima dello strumento, perennemente sospeso tra uno sbrigliato virtuosismo e una intima cantabilità, tra l’incontenibile energia delle Danze ungheresi di Franz Liszt e la malinconica poesia dei notturni di Fryderyk Chopin.
Come piccolo spoiler, si può anticipare che alla fine Tasso e Costanzo dimostreranno che l’identità del pianoforte non può essere ricondotta a una sola di queste qualità, ma deve essere estesa a molte altre, una versatilità che due secoli fa rese il pianoforte agli occhi di molti lo strumento principe del Romanticismo. Tra le opere che Costanzo eseguirà spiccano la Sonata n. 6 in re maggiore di Domenico Scarlatti, uno dei gioielli dell’ultima fase dello stile barocco, Il Venezianisches Gondollied e due Lieder ohne Worte (romanze senza parole) di Felix Mendelssohn, tra i massimi capifila della prima fase del Romanticismo, sebbene sia scomparso all’età di soli 38 anni, e il virtuosistico Studio op. 8 n. 12 di Aleksandr Skrjabin, compositore visionario e degno di essere pienamente rivalutato anche nel nostro Paese.
Un concerto ideale per chi desidera avvicinarsi – magari per la prima volta – a quel meraviglioso mare magnum che è il repertorio pianistico.
Sabato 21 dicembre alle ore 17.30 il Coro di Voci Adulte e il Coro di Voci Bianche del “Verdi” diretti da Stefania Morando, porgeranno al pubblico gli auguri di buone feste con il tradizionale Concerto di Natale, comprendente alcuni brani natalizi e altre pagine corali. Fondato solo due anni fa, il Coro di Voci Adulte rappresenta un’esperienza non solo formativa, ma anche assai divertente per quanti desiderano intraprendere un cammino musicale con qualche ambizione, anche alla luce dei nuovi progetti del 2025, che verranno annunciati quanto prima.
Da parte sua, il Coro di Voci Bianche riunisce un gruppo di ragazzi e ragazze che possono già contare su un’attività molto prestigiosa, che ha toccato il vertice con la partecipazione all’allestimento delle opere Eloise di Sir Karl Jenkins, L’ultimo principe di Carlo Galante e #Folon di Nicola Campogrande, andate in scena al Teatro Alfieri dal 2022 al 2024.
I cori potranno poi contare sull’amichevole partecipazione della bravissima vocalist Jane Plumbini, del violoncellista e chitarrista Leonard Plumbini e delle pianiste Orietta Lanero e Simonetta Steffenino, che lo stesso giorno alle 16 condurranno i loro allievi e le loro allieve in un saggio aperto al pubblico.
Un pomeriggio insieme per augurarci Buon Natale e Felice Anno Nuovo all’ombra delle venerande mura del “Verdi”, per sentirsi tutti parte di una storia di due secoli con un futuro ancora tutto da scrivere.