Ricordo di un Sacerdote Salesiano che, a Torino, ha lottato per anni col demonio.
Vent’anni fa tornava alla Casa del Padre un Sacerdote Salesiano che ha salvato migliaia di anime dalle grinfie del demonio.
Parliamo di don Giuseppe Capra, “un sacerdote che per pietà, scienza, prudenza e integrità di vita” è stato ritenuto idoneo dal Vescovo a svolgere il ministero di esorcista nell’Arcidiocesi di Torino.
Questo santo sacerdote, intervistato da Stefano Lorenzetto de “Il Giornale”, ha avuto il coraggio di dire che “il maligno è uno e molti. Se ne può parlare tanto al plurale quanto al singolare. Belzebù identificato con Satana è detto principe o capo dei demoni. Costretto da Gesù a svelare il suo nome, il demonio risponde: “Mi chiamo Legione, perché siamo in molti”. Satana è il male morale. Lo specialista nel presentare il male sotto forma di bene. Il suo è un potere di seduzione”.
Parole che qualcuno potrà definire “fuori dal tempo” ma dietro a questi profondi pensieri vi è l’esperienza di un esorcista che ha svolto il ruolo di esorcista per quindici anni nella Cripta della Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino.
A parlare è un esorcista che ha ascoltato mille persone l’anno. Lo ha fatto a tempo pieno. Non ha catalogato indemoniati ma ha ascoltato persone sofferenti finite nelle mani di sette, maghi e medium.
I più scettici potranno obiettare che il demonio non c’entra nulla e che si tratta, semmai, di patologie legate alla sfera della psiche.
Lorenzetto, nella citata intervista, ha fatto questa considerazione a don Capra. Il solido sacerdote ha così risposto: “La prima cosa da stabilire è l’origine naturale o preternaturale dei disturbi. L’indemoniato presenta fenomeni di carattere psichico, metapsichico e spirituale. I segni della malattia mentale sono mescolati con la chiaroveggenza, la telecinesi, la facoltà di percepire avvenimenti verificatisi nel passato, l’avversione al sacro, la vocazione al male”.
Una volta stabilito questo, l’esorcista si avvale di professionisti in grado di dissipare ogni possibile dubbio. Per questo don Capra ha specificato: “Mi faccio aiutare da esperti del ramo che si prestano gratuitamente, come il professor Franco Sabbatini, Ordinario di Igiene Mentale presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino, uno studioso asettico, un buon samaritano, e il professor Giorgio Gagliardi, specializzato in Ipnosi Medica e Sperimentale. I disturbi di natura spirituale non scompaiono né con i farmaci né con la psicoterapia. Nella possessione la personalità viene sostituita. A volte ci troviamo in presenza di personalità multiple. Certo, il medico potrebbe ordinare ricoveri prolungati, neurolettici, iniezioni sedative. Ma unicamente l’esorcista riesce, in un tempo brevissimo, a risolvere la crisi”.
Parliamo di questo argomento perché oggi nella Chiesa Cattolica si nega l’esistenza del diavolo, come ha fatto il Preposito Generale della Compagnia di Gesù, padre Arturo Sosa Abascal, “compagno di merende” e confratello di Jorge Mario Bergoglio, che intervistato dal “Papel del Mundo”, ha dichiarato: “Abbiamo creato figure simboliche, come il diavolo, per esprimere il male. Anche i condizionamenti sociali rappresentano questa figura, ci sono persone che si comportano così perché c’è un ambiente dove è molto difficile fare il contrario”.
Secondo il Generale dei Gesuiti il diavolo sarebbe “una figura simbolica”. Detto questo si gettano alle ortiche la Sacra Scrittura, la Tradizione della Chiesa, la bimillenaria Civiltà Cristiana.
Le associazioni e i centri che si occupano di vittime delle sette denunciano come sia sempre più difficile trovare un esorcista e, al contempo, rendono noto come moltissimi sacerdoti non credano più al diavolo.
Il pontificato di Jorge Mario Bergoglio ha portato ad un preoccupante relativismo della Fede che, dopo dieci anni, inizia a dare frutti negativi reali e tangibili.
Torneremo senz’altro sul tema vista l’attenzione espressa da molti nostri lettori.