Il ruolo dell’Angelo Custode nella vita del battezzato.
Il popolo cristiano ha molti dogmi e molte prescrizioni da rispettare ma spesso, troppo spesso, si dimentica di avere un aiutante particolare, in cui poter sempre confidare: l’Angelo Custode.
La maggior parte delle persone, interpellata sul tema, dimostra di non conoscere il ruolo, la funzione e la grandezza di questi angeli e questo, purtroppo, è frutto di una catechesi superficiale svolta da molti sacerdoti che non parlano mai delle creature celesti.
La Bibbia, il libro sacro dei Cristiani, spende decine di versetti per narrare la presenza, l’essenza e il ruolo degli angeli nella storia della salvezza e nella vita quotidiana del popolo peregrinante su questa terra.
In questo periodo di Quaresima non si può non tenere conto del ruolo che gli angeli hanno avuto nell’inizio della vita pubblica di Gesù. L’evangelista Matteo, parlando della tentazione subita dal Figlio di Dio nel deserto, scrive che, al termine dell’interlocuzione con Satana, Gesù si trovò solo nel deserto “ed ecco degli angeli gli si accostarono e lo servirono” (Matteo 4:11).
Gli esempi da fare sarebbero moltissimi ma, per brevità ed opportuna sintesi, non ci dilunghiamo in una dissertazione esegetica sul ruolo angelico nella Scrittura.
Prendiamo però atto del fatto che, come scrive il teologo salesiano don Valentino Del Mazza, “tutta la Sacra Scrittura è costellata dalla presenza e dall’azione di questi spiriti celesti, i quali, in quanto ambasciatori di Dio e suoi ministri, vengono chiamati “angeli”, cioè annunciatori di meraviglie divine fra gli uomini”.
Tornando alla relazione di Gesù Cristo con gli Angeli, dobbiamo forzosamente prendere in esame tre momenti salienti, fulcro della narrazione evangelica.
Il primo episodio da esaminare è certamente quello della nascita di Gesù a Betlemme. La Scrittura ci dice che l’annuncio della nascita a Maria è stato fatto da un Angelo che le ha rivolto queste parole: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù” (Luca 1:30-31).
Il secondo episodio degno di esame è quello della Risurrezione di Gesù nel quale le donne accorse per venerare il corpo esanime del Cristo si trovano dinanzi al sepolcro vuoto. L’evangelista Luca ci dice che: “mentre erano grandemente perplesse a questo riguardo, ecco presentarsi loro due uomini in vesti sfolgoranti” che dissero loro: “Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui ma è risuscitato; ricordatevi come vi parlò, mentre era ancora in Galilea, dicendo che il Figlio dell’uomo doveva esser dato nelle mani di uomini peccatori, essere crocifisso e risuscitare il terzo giorno” (Cfr. Luca 23:4-7).
Il terzo, ed ultimo, episodio degno di menzione è certamente quello dell’ascensione di Gesù al Cielo. L’evangelista Luca, negli Atti degli Apostoli, in esordio al libro dedicato a tutti i credenti desiderosi di conoscere le loro radici e l’inizio del tutto, ci racconta così il fatto: “mentre essi [gli Apostoli] guardavano, [Gesù] fu sollevato in alto; e una nuvola lo accolse e lo sottrasse ai loro occhi. E come essi avevano gli occhi fissi in cielo, mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono loro, e dissero: “Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che, tolto da voi, è stato accolto in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo”. Allora essi ritornarono a Gerusalemme”. (Atti 1:9-12)
Come abbiamo potuto vedere per il Cristiano il ruolo degli Angeli non è né secondario né marginale in quanto, in tutti i momenti più importanti della storia sacra, essi hanno preso parte alla narrazione ed al compimento del volere divino.
Anche per questo motivo Papa Pio X, proclamato santo, parlando dell’Angelo Custode si trovò a dire che “ci assiste con buone ispirazioni, e, col ricordarci i nostri doveri, ci guida nel cammino del bene; offre a Dio le nostre preghiere e ci ottiene le sue grazie”.
Torneremo senz’altro a trattare questo tema con la consapevolezza che c’è ancora molto da dire e da approfondire.