Le sue fotografie di donne sorridenti sono esposte nelle vetrine dei negozi dell’Associazione Operatori Economici di Via Vanchiglia per l’8 marzo 2024, Festa delle Donne
A Torino, l’8 marzo 2024, Festa delle Donne, l’Associazione Operatori Economici di via Vanchiglia ha attuato una esposizione delle fotografie dal fotografo Claudio Cravero che ritraggono donne sorridenti, nelle vetrine dei negozi associati, decorati da primule, palloncini gialli e poesie dedicate alle donne. Abbiamo rivolto qualche domanda a Claudio Cravero.
Come nascono le foto in mostra nelle vetrine di via Vanchiglia?
Questi 80 ritratti di donne che sorridono sono il “riassunto” di alcuni viaggi fatti dal 2015 in poi, con differenti onlus ONG soprattutto in Africa e in Asia, ma anche in Europa, con due missioni in Ucraina.
Sono la rappresentazione di donne che provengono dall’Uganda, dal Karnataka, nel sud dell’India, dal Burkina Faso, dalla Repubblica del Ciad, dal Togo.
Manca l’Ucraina perché nei due viaggi che ho fatto a giugno e a luglio 2022 non era possibile trovare qualcuno che potesse sorridere nelle condizioni in cui vivono.
Da cosa nasce la scelta delle donne sorridenti?
La scelta di questi soggetti fa parte di una mia ricerca durante i viaggi per poi realizzare ogni anno il CalenClaudio Smile, il mio calendario.
Lo realizzo ormai da quattro anni e l’ho chiamato CalenClaudio Smile perché ho iniziato nel 2020, proprio in occasione del covid e sentivo questa tensione, questa negatività che c’era nell’aria, nel mondo. Allora decisi di fare un calendario “sorridente” perché c’era bisogno di leggerezza, c’era proprio bisogno di recuperare quel sorriso smarrito in quell’anno che è stato cupo e buio per milioni di persone. Da quell’anno in poi ho continuato a fare questa ricerca e a proporre il CalenClaudio Smile.
Dalle mie raccolte di donne sorridenti, fotografate in questi paesi, sono riuscito a trovare le 80 esposte nelle vetrine o all’interno dei negozi di via Vanchiglia per la giornata della Festa delle Donne dell’otto Marzo.
Come è nato il suo impegno con le onlus ONG?
Ho iniziato a lavorare con le onlus nel 2015 perché nel 2012 io ebbi un incidente gravissimo in bicicletta. Fui investito da un autobus e mi salvai per miracolo, veramente per miracolo. Negli anni successivi sentii l’esigenza di restituire una minima parte di questa “seconda vita”. Per me è veramente una seconda vita e ringrazio ogni giorno di essere ancora qua.
Quindi, non sapendo cos’altro fare per poter restituire, come dicevo, una parte di questo dono, ho pensato che sapevo fare le fotografie e che potevo propormi alle onlus per documentare le loro attività.
Così ho iniziato con la Cute Project onlus, una associazione di Torino di chirurghi del CTO che si occupano di chirurgia dermatologica e ricostruttiva e nel 2015 andai in Uganda, nell’ospedale di Fort Portal.
Vista la mia soddisfazione e la mia contentezza nel realizzare questo lavoro, che poteva appagare, almeno in parte, quella che era la mia esigenza in quel momento, ho deciso di continuare: poteva essere la strada giusta.
Così ho fatto anche negli anni successivi. Nel 2017, con l’associazione Vimala di Milano, sono stato in India, in una comunità di profughi tibetani a Bylacuppe nel Karnataka, con asili, scuole, ospizi creati dalla onlus. È stata un’esperienza bellissima, formativa, grazie alla filosofia tibetana di questa popolazione meravigliosa.
Nel 2017 vado in Bangladesh con la RUHA di Torino per l’alfabetizzazione delle comunità degli zingari nomadi. Ho conosciuto un sacerdote, soprannominato “il prete degli zingari”, che da 30-35 anni segue gli zingari nomadi del Bangladesh, curando la loro alfabetizzazione anche grazie alla formazione di tanti divulgatori. Ha creato una catena sul territorio e ha così eliminato l’analfabetismo in questa popolazione nomade. In uno dei villaggi visitati ho incontrato un giovane trentenne, capo villaggio, che si era appena laureato, grazie alla formazione del “prete degli zingari”.
Nel 2018 vado in Burkina Faso con la NUTRIAID di Torino. Questa organizzazione medico-sanitaria si occupa di formare le mamme per l’alimentazione per i bimbi. Con una mia grande sorpresa, ho appreso che queste mamme non sono in grado di fare le pappe per alimentare i bimbi, una cosa elementare, che però non fa parte delle loro abitudini, pur avendo a disposizione del miglio o del grano.
Nel 2019 vado nella Repubblica del Ciad con la Chemin Neuf di Lione (Francia) per un programma di scolarizzazione e centro sanitario a Jericho.
Nel 2022 faccio i due viaggi in Ucraina, a giugno e a settembre, con la Comunità SILOE di Cavagnolo Piemonte. I miei due reportage sono comparsi su Civico20News. (Clicca qui e qui).
L’ultimo viaggio è del 2023, nel Togo, con la associazione AICIPE di Roma. È una equipe di medici che si occupano di chirurgia dermatologica ricostruttiva nell’ospedale di Afangnagan, nella parte est del paese, quasi al confine con il Bénin.
Quali sono i suoi legami con quartiere Vanchiglia?
L’HANGARstudio, lo Studio di fotografia contemporanea che conduco con Gianpiero Trivisano, si trova in via Vanchiglia 16, presso il cortile delle arti.
Qui viene promossa la cultura fotografica con corsi di fotografia, incontri con artisti, mostre ed eventi culturali promossi dall’Associazione Culturale FINE.
Il Cortile delle Arti costituisce una interessante realtà culturale, nata nell’autunno del 2020. Il progetto originario nasce dalla passione per la pittura della pittrice Adelma Mapelli che dalla fine degli anni ’70 a oggi, ha raccolto un brulicante cenacolo di laboratori artistici e artigiani.
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