
Violenza impunita con poliziotti ridotti a zimbelli
“L’8 marzo, mentre si celebrava la Giornata della Donna, i soliti noti dei centri sociali hanno pensato bene di trasformarla nell’ennesima occasione per scaricare la loro rabbia sulle Forze dell’Ordine. Davanti ai cancelli degli stabilimenti “Leonardo”, hanno lanciato palloncini pieni di vernice sui poliziotti e sui loro mezzi, che poi sono stati ulteriormente vandalizzati”.
Ce lo riferisce Eugenio Bravo, Segretario Generale SIULP Torino che insiste sottolineando:
“La cosa più grave sta nel fatto che gli agenti, pur subendo questa aggressione, non hanno potuto reagire. Perché? Perché in prima fila, ben calcolata e piazzata strategicamente, c’era una barriera di donne”.
Chiaramente, di fronte a questo “squallido stratagemma”, i cordoni di sicurezza sono stati costretti a subire in silenzio senza poter intervenire
“sebbene queste gentili signore fossero agguerrite forse più dei maschi. Perché sia chiaro: se i poliziotti avessero usato gli sfollagente per disperdere questa orda di barbari, si sarebbero ritrovati sul banco mediatico (e non solo) degli “imputati” nel giro di poche ore”.
Eugenio Bravo precisa polemicamente come
“a questo punto, più che la tuta da ordine pubblico converrebbe equipaggiarsi con tute da decoratori, perché ridurre la Polizia a bersaglio impunito di questi delinquenti è qualcosa di inaccettabile e vergognoso. Non solo si calpesta il rispetto per chi garantisce la sicurezza, ma si umilia lo Stato stesso nella sua autorità e nella sua dignità”.
Il Segretario si chiede inoltre fino a quando le Forze dell’Ordine dovranno sopportare quella che ha definito farsa:
“Fino a quando la Polizia dovrà essere il bersaglio di chi predica democrazia e libertà solo quando fa comodo? Forse per qualcuno è solo uno spettacolo, ma per le Forze dell’Ordine è una situazione ormai insostenibile. Gli autori? I soliti centri sociali, (Non una di meno e Askatasuna) quelli che, come sempre, la passeranno liscia, perché in questo Paese per qualcuno è solo un gioco. Ma chiariamolo subito: noi a questo gioco non ci stiamo”.
In effetti si rischia che queste aggressioni non facciano più scalpore, che diventino “normali”, il che probabilmente non interessa più a nessuno:
“Ma noi, come Sindacato, continueremo a denunciare questi atti vergognosi perché non possiamo accettare che chi difende la sicurezza di tutti venga trattato come un bersaglio, senza conseguenze per chi colpisce. I poliziotti sono professionisti, responsabili, persone pronte a sacrificarsi per il proprio dovere. Ma nessuno si illuda di trasformarli in vittime sacrificali”.
Il Segretario Eugenio Bravo in chiusura ha fermamente rimarcato:
“A chi continua a vedere le Forze dell’Ordine come una minaccia diciamo chiaramente: il problema non siamo noi. Forse chi ragiona così dovrebbe chiedersi se davvero appartiene a una società democratica. Perché qui, in Italia, la Polizia è dalla parte della legge e della sicurezza. E chi non lo accetta, probabilmente, ha riferimenti molto diversi”.
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