La Russia resta nelle mani di Vladimir Putin. La Piazza Rossa non lascia spazio a dubbi.
La recente vittoria alle Elezioni Presidenziali della Federazione Russa ha messo al tappeto di oppositori di Vladimir Putin che, accecati dall’odio, hanno detto che “lo Zar” ha vinto con la coercizione.
La verità è che alla Sinistra italiana – ma soprattutto ai militanti di “Radicali Italiani” – non è andato giù il fatto che Vladimir Putin ha sconfitto gli sfidanti senza nessuna difficoltà.
Questo sul piano squisitamente geopolitico sta a significare che “la Russia non rinuncerà alla Crimea e alle altre regioni annesse in Ucraina” – come ben scrive la Redazione dell’ANSA.
Un simile risultato non era mai accaduto nella storia della Federazione Russa.
Putin è stato riconfermato come Presidente della Federazione Russa con un impressionante 87.3% delle preferenze.
I commentatori geopolitici più accreditati fanno sapere che questo risultato rappresenta un plebiscito “che può servire a Putin sia per continuare il conflitto sia, se l’occasione si presenterà, per avviare negoziati da posizioni di forza”.
Tutto il mainstream dell’informazione era presente in Piazza Rossa per assistere al trionfo di Putin che – per l’occasione – “ha portato con sé sul palco i tre candidati sconfitti con percentuali umilianti, al di sotto del 5% ciascuno”, come scrivono dall’ANSA.
Decine di migliaia di cittadini russi sono accorsi in una gelida Piazza Rossa per assistere “a un concerto nel decimo anniversario dell’annessione della Crimea”.
In una tale occasione di festa il Presidente Putin ha ribadito ciò che era ovvio: “La Russia andrà avanti con le nuove regioni, mano nella mano”.
Gli Stati Uniti d’America, la NATO e l’Occidente tutto devono farsene una ragione: la Crimea e le ex Regioni Ucraine annesse alla Federazione Russa resteranno russe.
L’Operazione Militare Speciale messa in atto da Putin nel febbraio 2022, e i suoi effetti, sono irreversibili.
Tuttavia fonti internazionali tendono a sottolineare – come riporta ANSA – che “Mosca continua ad insistere di essere pronta a negoziati che tengano contro della situazione sul terreno, cioè del controllo russo da parte dell’Ucraina“.
A destare molto malcontento nella Popolazione Italiana – che stima ed ammira Vladimir Putin – ci ha pensato il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che su “X” ha scritto: “Le elezioni in Russia non sono state né libere né regolari ed hanno riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente”.
Parole forti da parte di un politico che dovrebbe – visto il suo passato ruolo europeo – avere in sé l’arte della diplomazia.
La Francia, quella dell’imprudente Emmanuel Macron, quando ha saputo dell’87.3% ottenuto da Putin si è affrettata a far sapere al mondo: “In Russia non ci sono le condizioni per un’elezione libera, pluralistica e democratica”.
Dalla Turchia, invece, fanno sapere che il Presidente Recep Tayyp Erdogan ha chiamato il Cremlino per congratularsi con Vladimir Puti per la sua quinta rielezione. Con l’occasione “il Sultano di Ankara” ha anche rinnovato la sua disponibilità a fare da mediatore fra Mosca e Kyev.
Le parole più gravi – e sinceramente incomprensibili – le ha pronunciate il Presidente del Consiglio d’Europa, Theodoros Rousopoulos, che, a elezioni avvenute, ha detto: “L’assemblea parlamentare esorta all’unanimità la comunità internazionale a non riconoscere più la legittimità di Putin come Presidente e invita tutti i Paesi a cessare ogni contatto con lui”.
Il “Partito Popolare Europeo”, di cui è fieramente membro “Forza Italia”, “invita i Ministri degli Affari Esteri riunitisi a Bruxelles a dichiarare ufficialmente che Vladimir Putin non è il Presidente legittimo della Russia e che le cosiddette elezioni presidenziali sono prive di legittimità”.
Dopo queste parole molti nostri lettori hanno espresso malcontento e delusione verso i figli politici di Silvio Berlusconi.
La posizione che sta portando avanti Antonio Tajani, coadiuvato e sostenuto dal suo vice, Alberto Cirio, rischia di portare “Forza Italia” ad una debacle elettorale il 9 giugno prossimo.
La pronazione europea che hanno i “moderati” di “Forza Italia” nei confronti della tecnocrazia di Bruxelles piace molto poco all’elettorato italiano e – va detto con franchezza – pure a quello piemontese.
La Piazza Rossa, gremita di giovani che hanno intonato l’Inno Russo con un visibilmente commosso Presidente Putin, ha stupito il mondo.
Come si può ancora dire che Putin è un dittatore e che il Popolo Russo non lo ama?
Questo tipo di propaganda anti-russa non sta più in piedi perché dinanzi ai fatti non si può contrapporre un’argomentazione inconsistente.
Il video della Piazza Rossa, piena e festante, ha sbugiardato la politica Occidentale che sta cercando da anni di delegittimare la figura di uno dei politici più amati dei giorni nostri.