Il che pone serie questioni di libertà di espressione
In Scozia è stata approvata una legge chiamata Hate Crime act. Contro i crimini d’odio. Nonostante questi reati sono diminuiti, il primo ministro Humza Youssaf, ha deciso di introdurre la legge. In pratica si introduce il crimine di incitamento all’odio. Improvvisamente questa legge diventa una priorità nazionale, tanto che dal primo aprile sarà esecutiva. Finora erano previsti soltanto i casi di razzismo, ma con la nuova legge verrà allargato notevolmente ad altri casi. Vedi l’età, la disabilità, religione, orientamento sessuale e identità transgender su cui diventerà impossibile esprimersi. Il tema è stato affrontato su La Verità da Francesco Borgonovo.
In pratica “non sono previste punizioni solo per chi molesta o aggredisce le persone, ma anche per chi si esprime negativamente su determinate categorie. Il che pone serie questioni di libertà di espressione”. (F. Borgonovo, In Scozia dire che i sessi sono due è reato d’odio: si può finire in cella, 14.3.24, La Verità)
Ha illustrato la legge un esponente della Scottish National Party, Siobhian Brown, ministro per le Vittime e la sicurezza della comunità. Il governo è impegnato a costruire comunità più sicure che vivano libere dall’odio e dai pregiudizi. Il crimine d’odio è un comportamento criminale. Bisogna lanciare una nuova campagna per spiegare che cos’è il crimine d’odio. Ma secondo Borgonovo, la natura del crimine di odio fornita dal governo scozzese è molto vaga. Il rischio come sostengono gli esperti è che arrivi “un diluvio” di segnalazioni di presunti crimini d’odio alla polizia, che di suo ha già il bel da fare per perseguire altri crimini.
Come si fa a distinguere quando una persona è realmente vittima di un attacco? E’ un nodo gigantesco che si pone con tutte le norme sull’odio e sulla discriminazione. Peraltro, “in una democrazia si dovrebbero punire le azioni e non i pensieri. Invece queste leggi tendono a colpire precisamente i pensieri e le opinioni”.
Dunque secondo il vice direttore de La Verità, “il pericolo concreto è che ogni idea contraria all’ideologia dominante divenga perseguibile penalmente”. Naturalmente c’è tanta preoccupazione nei comuni cittadini scozzesi, da aprile è rischioso dire che un uomo trans non è una donna, come ha fatto l’autrice di Harry Potter, J.K. Rowling, la quale vivendo ad Edimburgo, ora potrebbe essere incriminata. Intanto “se la democrazia arriva a perseguire reati del genere, viene il sospetto che abbia smesso di essere democratica”.
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