
La Polizia Penitenziaria è bersaglio di delinquenti e opinione pubblica. Chi tutela un Corpo dello Stato che ha 207 anni di gloriosa storia?
Mentre “+Europa”, “Alleanza Verdi Sinistra”, “Radicali Italiani”, e sinistra varia continuano a dare addosso a chi indossa una divisa – come hanno fatto il 4 novembre scorso – a Trapani (Sicilia) un detenuto ha perpetrato l’ennesima aggressione ai danni degli Agenti della Polizia Penitenziaria.

I colleghi di “TP24.it”, proprio il 4 novembre, Giornata delle Forze Armate, scrivevano: “Un detenuto con problemi psichici ha aggredito due agenti di Polizia Penitenziaria nel Carcere di Trapani, causando loro ferite che hanno richiesto cure mediche presso l’ospedale”.
Sulla vicenda si è pronunciato il Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria (SiNAPPe) che, per bocca del Segretario Provinciale Rocco Parrinello, ha detto: “Il detenuto ha iniziato a gridare “voglio andare a casa” e i tentativi degli Agenti di calmarlo e riportarlo in cella sono stati vani. L’uomo ha reagito con violenza, scagliandosi contro di loro e colpendoli fisicamente, generando momenti di grande tensione”.
“Civico 20 News” sono anni che si occupa della Polizia Penitenziaria e delle pessime condizioni nelle quali si trova a dover operare.
Cambiano i governi, si spostano i voti da una parte all’altra dell’emiciclo, ma il problema delle carceri permane e, permettetecelo, peggiora.
Peggiorano i problemi e, come noi, lo scrivono i colleghi de “Il Dolomiti” che titolano: “Carcere di Trento, poliziotta aggredita da un detenuto: momenti di paura, Sinappe: ‘Condizioni di lavoro sempre più difficili’”.
Il 4 novembre alla Casa Circondariale di Trento, verso le 9:30, un detenuto pretendeva di andare ai corsi di formazione interni alla struttura pur non essendovi iscritto ed autorizzato.
Gli Agenti della Polizia Penitenziaria, nel pieno delle loro funzioni, gli hanno fatto presente che egli non poteva partecipare alle lezioni e questi “ha iniziato a scagliarsi immediatamente contro le guardie penitenziarie che erano presenti non solo offendendole ma anche dimostrandosi sempre più aggressivo”.

Da “Il Dolomiti” fanno sapere che “a farne le spese è stata una poliziotta con la qualifica di ispettrice capo che stava ricoprendo il ruolo di Sorveglianza Generale: mentre stava cercando di far capire al detenuto la situazione, quest’ultimo le si è scaraventato contro ferendola al viso e in altre parti del corpo”.
Dopo che i colleghi dell’Ispettore Capo hanno immobilizzato il detenuto violento, la ferita è stata tradotta al Pronto Soccorso per le cure del caso.
Il Segretario Regionale del SiNAPPe Trentino AltoAdige, Andrea Mazzarese, ha prontamente dichiarato: “Siamo vicini alla poliziotta che per la seconda volta subisce un’aggressione e le auguriamo una pronta guarigione. C’è la necessità di potenziare il personale medico visto l’aumento di detenuti con problemi psichiatrici e allo stesso tempo allontanare chi ha un comportamento aggressivo”.
Tutto questo è accaduto mentre a Cuneo, il Consigliere Regionale del Piemonte Giulia Marro, “Alleanza Verdi Sinistra”, scriveva: “Quest’anno non parteciperò agli eventi del 4 novembre, la “Festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate”. Sono convintamente pacifista e antimilitarista e sono molto preoccupata per la deriva bellicista del nostro Paese che credo stia dimenticando i suoi valori fondanti di pace e cooperazione. I vertiginosi aumenti delle spese militari previste dal nostro governo a scapito di servizi essenziali come la scuola penso che siano una prova lampante di questa deriva”.
Chi vi scrive ha avuto un sussulto e si è meravigliato di leggere tante e tali banalità, scritte da un rappresentante del popolo al Consiglio Regionale del Piemonte.

Il Consigliere Giulia Marro sa che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “onora le Forze Armate, le cui imprese hanno contribuito a fare dell’Italia una Nazione indipendente, libera, ispirata a valori democratici e di pace”?
Il Consigliere di “Alleanza Verdi Sinistra” – partito che ha portato nelle Istituzioni Aboubakar Soumahoro e Ilaria Salis – sa che le nostre Forze Armate “con il loro impegno” sottolineano “la vocazione del nostro Paese a coltivare e preservare il rispetto del diritto internazionale”?
Quando un Consigliere Regionale – come Giulia Marro è – dice apertamente che non parteciperà ad una manifestazione nazionale, alla quale prende parte il Capo dello Stato, perché “pacifista e antimilitarista”, presta il fianco a chi porta odio e disprezzo verso chi indossa una divisa.
Chi non tiene conto della sofferenza, dello stress e delle difficoltà che si trova a dover affrontare chi indossa una divisa ha una miopia politica, sociale e sociologica che è incompatibile con chi rappresenta i cittadini nei Palazzi delle libere Istituzioni.

Bisognerebbe che consiglieri comunali, provinciali, regionali, deputati, senatori, … prima di proferire parole pubbliche (o post su Pagine Social) studiassero ciò che il Presidente della Repubblica ha detto il 18 marzo 2024, in occasione dell’incontro con una rappresentanza del Corpo di Polizia Penitenziaria, nel 207esimo anniversario della sua costituzione: “Avete un compito di grande rilievo, caratterizzato da aspetti di grande delicatezza. Vi sono vari profili, contrassegno del vostro impegno: da quello della indispensabile sicurezza a quello finalizzato alla rieducazione per il possibile reinserimento nella vita sociale dei detenuti”.
E’ angosciante che una certa parte politica – nella quale vi sono sempre i “figli” di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli – colga ogni occasione possibile e immaginabile per gettare discredito ed ombre su chi indossa una divisa o un’uniforme e, per “due lire”, serve la Patria in condizioni di rischio estremo.
“Civico 20 News” – nel celebrare ed esaltare le Forze Armate e le Forze dell’Ordine per l’abnegazione indiscussamente profusa – si schiera senza “se” e senza “ma” dalla parte della Polizia Penitenziaria che, nelle carceri, opera in situazioni belliche peggiori di quelle vissute nelle trincee sul Carso.
Ci riserviamo di tornare sul tema.
Bisogna ringraziare l’onorevole marino che chiede la chiusura degli o.p.g.