Morti sulle strade. Parlare di “bollettino di guerra” è eufemistico.
“Civico 20 News” parla spesso di Codice della Strada e di vittime del non rispetto delle regole (che dovrebbero essere ferree sulla carreggiata).
Quest’oggi parleremo di un incidente avvenuto nel comune di San Gennaro Vesuviano (Napoli), nella notte fra il 6 e 7 settembre 2024.
Purtroppo dobbiamo subito dire che l’incidente ha avuto un esito tragico in quanto a rimetterci la vita è stato un giovane di 17 anni che marciava, con il casco, sul suo scooter ma che – per cause ancora da appurare – si è scontrato con un’automobile ed è stato sbalzato giù dal ciclomotore in Via Nola.
Gli uomini del 118 sono arrivati sul luogo dell’incidente ed hanno prestato i primi soccorsi al giovane che aveva già avuto aiuto dal conducente della vettura contro la quale si era poco prima scontrato.
I sanitari hanno prontamente e velocemente caricato il 17enne in autoambulanza e lo hanno “portato d’urgenza all’ospedale di Nola” come riferiscono i colleghi del “Quotidiano Nazionale”.
Purtroppo – come troppo spesso accade in sinistri stradali che vedono coinvolti i mezzi a due ruote – il ragazzo “è morto poco dopo il suo arrivo nel nosocomio”.
I primi rilevamenti fatti dalle Forze dell’Ordine comunicano che “entrambi i veicoli, con documenti di circolazione e assicurativi in regola, sono stati sequestrati”.
Le indagini sono state affidate, dalla Magistratura partenopea, ai Carabinieri di San Gennaro Vesuviano.
Diversi nostri lettori si sono chiesti: perché non affidare le indagini alla Polizia Locale di San Gennaro Vesuviano visto che i fatti si sono svolti nel territorio comunale di loro competenza?
La domanda è lecita e legittima ma, lo diciamo con convinzione, la scelta spetta alla Procura della Repubblica di Napoli che, sicuramente, ha scelto secondo competenza e coscienza.
Altra brutta pagina per la sicurezza stradale riguarda la città di Treviso dove – nella notte fra il 6 e 7 settembre – in Viale Vittorio Veneto, nelle vicinanze dell’Ospedale San Camillo, un giovane alla guida di una Peugeot 208 ha investito un ciclista di 26 anni, uccidendolo, ed è scappato.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Treviso hanno immediatamente visionato le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona per individuare il pavido ed incosciente investitore.
Una volta capito di chi si stava trattando, i militari dell’Arma hanno rintracciato il conducente della Peugeot e lo hanno condotto in caserma per l’interrogatorio di rito. Al termine delle procedure previste, i Carabinieri hanno notificato all’incauto automobilista la denuncia per il reato di omicidio stradale.
A quanto riferito dai colleghi de “Il Resto del Carlino”: “Per il giovane in bicicletta, sbalzato per più di 10 metri dal punto dell’impatto, il decesso è giunto prima dell’arrivo dei soccorsi”.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso ha deciso che “sarà l’autopsia a stabilire se il giovane sia deceduto sul colpo, oppure se un intervento tempestivo dei soccorritori avrebbe potuto salvargli la vita”.
Se il giovane ciclista non fosse morto sul colpo, per l’automobilista si profilerebbe anche un’imputazione per omissione di soccorso dal momento che “non si è fermato per prestare soccorso”.
Secondo l’ISTAT, nel 2022 “sono 3.159 i morti in incidenti stradali in italia”.
Numeri che fanno rabbrividire e che dovrebbero spingere il Parlamento ad adottare una forma di coercizione maggiore ed un sensibile e tangibile inasprimento delle pene per chi viola il Codice della Strada.
Sono d’accordo con noi gli esperti dell’Osservatorio Pedoni ASAPS-SAPIDATA 2024 che sostengono come vi sono stati “277 decessi dal 1 gennaio all’8settembre, con 186 uomini e 91 donne: 153 avevano più di 65 anni”.
“Lombardia al primo posto tra le Regioni con il maggior numero di decessi in Italia (46) e tre decessi anche nell’ultima settimana, seguita dal Lazio (35) e dalla Campania con 34 pedoni morti” dice l’ASAPS nel citato dossier.
Questi dati devono per forza spingere chi si occupa di sicurezza stradale a fare qualcosa.
Servono più controlli da parte delle Forze dell’Ordine, maggiori posti di blocco, sanzioni più severe per chi svicola tra le regole e più carcerazione per chi ammazza indifesi sulla strada.
Torneremo sicuramente sul tema perché la vita delle persone, per noi, non ha prezzo.
Impressionante! Più nulla è normale oggi! Il male è esagerato in ogni ambito. Le persone scantonano dall’osservanza delle regole, dal buonsenso, dalla percezione dei limiti. Tutto si può fare, anche scansare le regole perché conta ciò che vuoi tu ad ogni costo, anche se puoi dare la morte o morire tu stesso. Ci vuole il controllo delle forze dell’ordine ma ci vuole anche l’auto controllo