Il Corpo Forestale della Regione Autonoma della Sardegna si conferma eccellenza nel campo della pubblica sicurezza.
Il Corpo Forestale della Regione Autonoma della Sardegna in questi giorni si è distinto per aver “portato a termine un’operazione che ha condotto all’arresto in flagranza di reato di una persona accusata di coltivazione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.
A farlo sapere è “Sardegna Ambiente” che, in una particolareggiata nota stampa, scrive: “Il personale della Stazione Forestale di Sinnai, impegnato in servizio di contrasto all’abbandono di rifiuti, in un’area adibita a discarica abusiva, ha scoperto una coltivazione illegale di 17 piante di cannabis indica, ciascuna alta oltre i due metri”.
Notizie come questa fanno molto arrabbiare i cittadini onesti e per bene che si chiedono come mai la legislazione italiana è tanto “morbida” nei confronti di chi cerca in ogni modo di vivere di espedienti coltivando e vendendo “de facto” morte.
La risposta è complessa. Anni di Sinistra al Governo e decenni di battaglie radicali hanno distrutto e rovinato l’impianto normativo e coercitivo del nostro Paese.
Dalla Stazione Forestale di Sinnai si sono immediatamente adoperati per metter fine a questa assurda ed illecita coltivazione.
I Forestali “hanno effettuato una perquisizione in un fabbricato agricolo, scoprendo sei buste contenenti circa 100 grammi ciascuna di infiorescenze essiccate di cannabis, oltre a circa 240 semi di cannabis”.
Dinanzi a notizie del genere non si può che essere grati a quanti indossano una divisa e la onorano svolgendo bene il loro lavoro.
Dalle Autorità competenti sottolineano come “il materiale sequestrato comprende anche il terreno di circa 1.600 metri quadri, sul quale, oltre alla coltivazione illecita, era presente una discarica abusiva con rifiuti di vario genere, alcuni dei quali pericolosi”.
L’aliquota del Corpo Forestale della Regione Autonoma della Sardegna, informato il Magistrato in turno, “ha proceduto all’arresto di un uomo residente a Maracalagonis”.
Il soggetto sottoposto a restrizione, nella mattinata dell’11 settembre scorso, è “comparso davanti al Giudice del Tribunale di Cagliari, che ha convalidato l’arresto e disposto la sua libertà in attesa del processo” fissato per il 1 ottobre prossimo.
Con l’attuale quadro normativo “l’uomo è accusato di coltivazione illecita di cannabis, reato che prevede una pena detentiva superiore ai sei anni”.
Da “Sardegna Ambiente”, inoltre, tengono a precisare che il soggetto “è stato denunciato in base al Testo Unico Ambientale per la gestione di discarica abusiva, un crimine che può comportare fino a due anni di reclusione, una multa di 25.000 euro e la confisca del terreno”.
Quello che siamo a narrare fa riflettere sulla capacità che le Forze dell’Ordine hanno di poter agire per il contrasto delle attività criminali, legate al traffico di sostanze stupefacenti.
Come mai in Sardegna si fanno operazioni di questa entità e di sì alta professionalità mentre altrove si fa finta di nulla?
L’operazione del Corpo Forestale di Sinnai rientra nelle “attività di controllo e presidio del territorio, volte a prevenire e contrastare ogni forma di illegalità, dalla tutela ambientale alla lotta contro la criminalità legata agli stupefacenti”.
Bisogna dare atto al Governatore della Regione Autonoma della Sardegna, Alessandra Todde, “Movimento 5 Stelle”, e all’Assessore della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, di aver messo in atto politiche serie e coerenti per metter fine agli odiosi reati ambientali ma anche a quelli legati alle droghe che, in un Paese civile, non possono essere tollerati.
“Civico 20 News”, testata giornalistica nata e cresciuta in Torino, ha l’abitudine di alzare lo sguardo oltre la Mole Antonelliana per guardare cosa accade in giro.
Non è la prima volta che ci occupiamo di Sardegna, guardando all’ottimo operato del Corpo Forestale, e non è neppure la prima volta che ci troviamo a complimentarci con chi indossa una divisa e serve la popolazione con impegno, abnegazione e devozione.
Con l’occasione precisiamo che l’allora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sbagliò a sopprimere il Corpo Forestale dello Stato, facendolo confluire nell’Arma dei Carabinieri e riducendolo ad una mera Specialità della Forza Armata.
Il caso della Regione Autonoma della Sardegna rivela come Renzi avesse torto e come si sarebbe potuto semplicemente “drizzare il tiro” della gestione del Corpo Forestale dello Stato, rimuovendo magari qualche comandante non troppo operativo.
La soluzione non è quasi mai quella di estinguere, sopprimere o eliminare un Corpo ma, bensì, quella di vigilare, redarguire o – qui sì – rimuovere qualche Dirigente che non fa bene il proprio lavoro.
Promettiamo di tornare sul tema ringraziando, per ora, il Corpo Forestale della Regione Autonoma della Sardegna, in particolare il Comando Stazione di Sinnai, per l’ottima operazione di contrasto alla coltivazione illecita ed illegittima di cannabis.