Milano fa i conti con la sua povertà.
Il 2025 è iniziato ma, nonostante ciò, non ha cancellato la solitudine, la povertà e l’abbandono che troppe persone provano sulla loro pelle, specie in inverno e durante le feste.
Milano è una città dove povertà, emarginazione ed abbandono sono molto presenti e non si capisce come sia possibile visto il distretto della moda, una delle più grandi aziende radiotelevisive, attività commerciali storiche, …
A cercare di alleviare la sofferenza e la povertà di chi non ha nulla ci hanno pensato Monsignor Avondios e i fedeli della Metropolia Ortodossa di Aquileia.
A spiegare la solidale azione portata avanti per le fredde strade di Milano è stato proprio Monsignor Avondios che ha scritto: “Ci sono notti in cui il freddo taglia l’aria e il silenzio delle strade vuote diventa assordante. Sono le stesse strade dove, spesso, gli invisibili della società cercano un rifugio di fortuna, dormendo sotto portici, panchine o in qualche angolo dimenticato della città”.
Nel leggere queste parole una riflessione sorge spontanea.
Come può la politica, in questo caso il Sindaco di Milano, Beppe Sala, “Partito Democratico”, accettare una situazione simile e limitarsi a commentare in modo demagogico e non risolutivo?
Perché una nazione, che appartiene al G8, permette che tanti suoi cittadini vivano ai margini delle città, nell’indigenza più assoluta, senza, di fatto, fare nulla per aiutarli?
Monsignor Avondios ha dichiarato: “In queste notti gelide abbiamo scelto di portare un po’ di calore, un sorriso e un aiuto concretissimo. Insieme ai “City Angels”, i veri angeli delle strade di Milano, abbiamo distribuito coperte, vestiti caldi, cibo, ma soprattutto speranza. E lo facciamo con la consapevolezza che, per chi non ha niente, anche il più piccolo gesto può avere il peso di un miracolo”.
Quanta verità in queste parole. Chi è senza nulla, spesso, si rallegra anche solo di un bicchiere di the caldo in una fredda notte. Una coperta, seppur usata, può essere, per chi dorme a terra in strada, un dono inestimabile.
Infatti dalla Metropolia Ortodossa di Aquileia precisano come “per chi vive per strada, tutto questo non è un semplice oggetto. E’ protezione contro il freddo, è dignità ritrovata, è la sensazione di non essere abbandonato. Una coperta può salvare una vita. Un sorriso può riscaldare un’anima”.
Una catechesi di vita vissuta che il Vescovo Ortodosso dona a quanti hanno il coraggio di farsi interpellare, di lasciarsi scalfire, di porsi delle domande sul senso della vita. Come si può restare indifferenti dinanzi ad un essere umano che dice: “Grazie, stasera mi avete ricordato che esisto, che sono ancora un uomo”?
Dispiace vedere che l’Arcidiocesi di Milano, guidata da Monsignor Mario Delpini, non sia così impegnata nel sostegno ai poveri. Sì, ci sono la “Caritas Ambrosiana” e diverse “Mense dei Poveri”, ma spesse volte sono sovvenzionate da associazioni e privati.
La Chiesa Cattolica, da parte sua e di propria tasca, cosa fa nel concreto per sollevare l’indigente dalla polvere e ridare dignità a chi ha perso tutto?
E’ piuttosto facile fare beneficienza con i soldi che i cittadini devolvono con donazioni volontarie, con l’8×1000 o con il 5×1000. Bisognerebbe che Cardinali, Vescovi, Sacerdoti, … facessero un po’ di penitenza, digiunassero un po’ e devolvessero il risparmiato a chi non ha nulla.
La storia della Chiesa ci narra di un san Filippo Neri che saltava di mangiare la minestra per darla ai poveri della Roma cinquecentesca. San Giovanni Bosco saltava più pasti di quanti ne facesse per non far mancare il necessario ai giovani dell’Oratorio. San Giuseppe Cafasso evitava di mangiare il pace fresco e lo portava ai detenuti durante le visite in carcere.
I ministri ordinati della Chiesa Cattolica dovrebbero meditare su quanto ha semplicemente detto Monsignor Avondios: “Come cristiani crediamo che la fede si debba vivere con le opere, non solo con le parole. La carità non è un gesto straordinario, ma dovrebbe essere parte della nostra vita quotidiana. Ogni piccolo gesto di amore può trasformarsi in qualcosa di grande”.
“Civico 20 News”, da sempre dalla parte di chi non ha voce, fa sue le parole del Vescovo Ortodosso della Metropolia di Aquileia: “Noi non possiamo cambiare il mondo da soli. Ma possiamo cambiare il mondo di qualcuno, anche solo per una notte”.
Non è un articolo di giornale che può cambiare lo scorrere degli eventi o la scelta di un partito politico. Quell’articolo, però, se scritto con spirito di servizio alla verità, può aprire gli occhi di un lettore che, ispirato, potrà cambiare modo di agire.