
La vita di Mario Cerciello Rega ha un valore per la Magistratura? A vedere le ultime sentenze qualche dubbio sovviene.
Nei giorni scorsi abbiamo parlato della Corte d’Appello di Roma che aveva decurtato le pene inflitte agli assassini del Vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Ci eravamo indignati perché – con tutta evidenza – la vita di un Servitore dello Stato vale poco più di 10 anni per la Magistratura.
Oggi l’indignazione è cresciuta notevolmente dal momento che uno dei due assassini – lo statunitense Gabriel Natale Hjorth – otterrà il beneficio degli arresti domiciliari.
A prendere tale discutibile decisione è stata nuovamente la Corte d’Assise d’Appello di Roma che – accogliendo le istanze presentate dall’avvocato difensore dell’assassino californiano – ha stabilito che – come scrive Ugo Milano di “Open” – “la detenzione deve avvenire, così come chiesto, nell’abitazione della nonna del ragazzo a Fregene, centro del litorale romano”.
La Signora Rosa Maria Esilio, vedova del Vicebrigadiere Cerciello Rega, per bocca dell’avvocato Massimo Ferrandino, ha fatto sapere di essere “totalmente sconvolta dalla notizia che ha appreso”.
Come darle torto? Una sentenza come questa lascia davvero perplessi. Ma veramente la Magistratura italiana ha questa considerazione della vita di un Carabiniere ucciso nell’adempimento del suo dovere?
L’avvocato Ferrandino, in punta di diritto, ha poi aggiunto: “Non conosciamo ancora le motivazioni che la corte ha preso per ridurre drasticamente le pene ai due americani e già uno dei due viene mandato ai domiciliari nella splendida cornice di Fregene”.
I nostri lettori, ferventi sostenitori dell’operato dei Carabinieri, sono indignati e anche un po’ nauseati da questo modus operandi della Magistratura.
Com’è possibile trattare “coi guanti bianchi” chi è venuto in Italia ed ha ucciso un Carabiniere con 11 coltellate, inflitte a sangue freddo, senza nessun riguardo?
Per chi non lo sapesse, l’omicidio avvenne nel mese di luglio 2019. I due assassini americani erano in quel di Trastevere alla ricerca di sostanze stupefacenti. Ad un dato momento pensarono di esser stati gabbati dal loro pusher o dall’intermediario e, allora, gli rubarono lo zaino.
A quel punto il derubato si è rivolto ai militari dell’Arma i quali, sempre pronti ad aiutare i più deboli, hanno inviato il Vicebrigadiere Cerciello Rega ed un altro collega ad incontrare i due americani.
L’epilogo lo conosciamo tutti. I due statunitensi hanno accoltellato senza pietà il Vicebrigadiere Cerciello Rega strappandogli la vita, per sempre.
Molti italiani, moltissimi, si chiedono che cosa stia aspettando il Governo Meloni a metter mano alla Riforma della Giustizia.
I Magistrati non possono continuare a “fare il bello e il cattivo tempo” senza mai pagarne le conseguenze. L’istituzione della responsabilità personale del Magistrato urge.
Se è vero che tutti gli italiani sono eguali dinanzi alla Legge, allora, quando un Magistrato sbaglia deve pagarne le conseguenze.
Torneremo senz’altro sul tema.
È veramente scioccante ….un omicidio così efferato !!!
Gli arresti domiciliari… è una cosa che grida vendetta! Ma ormai si può commettere ogni tipo di delitto senza scontare pene…. siamo veramente alla frutta… povera Italia!!!