La ragazzina svedese paladina dell’ecosistema, oggi è una donna che continua a battersi per l’ambiente
Greta Thunberg, la nota attivista svedese balzata alle cronache nel 2018, allora quindicenne, quando marinò la scuola per denunciare il mancato rispetto degli Accordo di Parigi sul Clima, oggi ha 21 anni e non ha smesso di promuovere la causa ambientale, rimanendo una figura autorevole in ambito ecologista.
Stabilito che la salute della Terra dovrebbe essere una priorità per ogni abitante dell’unico astro vivibile, è paradossale constatare che siano ancora necessarie manifestazioni di protesta sui temi dell’ambiente.
Eppure è così, dopo un periodo di onorificenze, ma anche di feroci ostilità perdurate fino al 2021, Greta Thunberg si era defilata dai riflettori, in seguito a minacce di morte nei confronti dei suoi familiari, quindi ha ripreso a manifestare raccogliendo consensi, quanto denunce e provvedimenti restrittivi.
L’ultimo risale a venerdì 5 luglio, quando Greta è stata arrestata a L’Aia (NL), durante una protesta contro l’uso dei combustibili fossili. Secondo i media olandesi, la polizia ha proceduto all’arresto in quanto Greta, insieme ad altri manifestanti, impediva la circolazione sull’autostrada A12 che attraversa L’Aia.
Una protesta organizzata dal movimento ambientalista globale Extinction Rebellion, fondato in Inghilterra con l’obiettivo di praticare una disobbedienza civile non violenta per difendere la biodiversità, evitare il collasso ecologico e denunciare azioni di criticità nei confronti del sistema climatico, poiché l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 1,5° rispetto all’era preindustriale, come redatto da 195 paesi firmatari negli accordi di Parigi del 2015, in molte aree del Pianeta, soprattutto nell’emisfero nord, è già stato superato.
Quello olandese è il più recente dei provvedimenti in cui è stata coinvolta la giovane attivista svedese, musa ispiratrice per la conoscenza di un futuro più sostenibile, trasmessa e risvegliata in milioni di persone.
A maggio Greta Thunberg era stata arrestata a Malmö (SE) mentre protestava contro la partecipazione di Israele all’Eurovision. A giugno era stata fermata a Helsinki (FIN), durante una manifestazione di Extinction Rebellion.
A febbraio, la giovane Thunberg era stata assolta da un tribunale di Londra per essersi rifiutata di abbandonare una protesta che bloccava l’ingresso di un’importante conferenza dell’industria petrolifera nella capitale inglese, tenutasi l’anno precedente.
Episodi che non hanno indebolito la volontà di Greta Thunberg, infatti, la protesta in Olanda si è distinta per una nutrita adesione pacifica. Ciò non toglie che ogni azione che procura disagio alla popolazione sia assolutamente criticabile. Altrettanto però, nonostante lo sviluppo della green economy e una certa presa di coscienza “dal basso” sulla transizione eco sostenibile, la politica energetica mondiale indugia su decisioni serie, verso le fonti primarie di origine fossile.
Questa riluttanza decisionale è l’origine del male per Extinction Rebellion, che ha inserito la protesta dell’Aia in una sequenza di forzature atte a sensibilizzare l’opinione pubblica e ad adottare politiche più sostenibili nei confronti del cambiamento climatico.
È un braccio di ferro tra “intelligenze naturali” che si insabbiano su molteplici interessi economici contrapposti a risvolti attinenti alla vita sul nostro Pianeta. Greta Thunberg si batte da tempo per un aspetto che di certo meriterebbe un’alleanza intellettuale.
A questo punto però, se l’attività antropica è irrisolvibile causa del riscaldamento globale, anziché insistere con un’umana, contestata e contestante disobbedienza civile, risulterebbe più “logico” affidare una delibera analitica all’imparzialità quantistica dell’“intelligenza artificiale”? Archiviato Dio o chi per lui, per il futuro prossimo venturo quale entità superiore ci attende e ci resta?
Fonti dal Web, immagine di copertina Cop 27, commentata e aggiornata dall’autore.
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