Dopo l’asse Mosca Pyongyang e i missili di Kim Jong-un, nuove scintille dall’estremo oriente
Da aprile a maggio è salita la tensione tra Cina e Filippine, una rivalità storica che si è fatta particolarmente calda tra le acque del Second Thomas Shoal, piccolo atollo delle contese Isole Spratly. Negli ultimi mesi, la Guardia costiera cinese ha più volte bloccato natanti filippini che stavano portando rifornimenti ai marines installati sulla Sierra Madre, una nave di controllo incagliata sulla barriera corallina.
Il quadrante filippino attualmente risulta il punto più instabile dei contenziosi asiatici, più del confronto Cina-Taiwan e le provocazioni continue dalla Corea del nord. L’ambasciatore di Manila negli USA Jose Manuel Romualdez ha spiegato che un conflitto tra Manila e Pechino andrebbe a coinvolgere altre nazioni dell’Indo-Pacifico e provocare una guerra nucleare.
Per ostacolare le imbarcazioni Filippine nel rifornimento dei suoi marines sulla Sierra Madre, i cinesi usano idranti, speronamenti e intimidazioni con le armi. Gli Usa hanno più volte ricordato a Pechino che il trattato di mutua difesa ratificato con le Filippine nel 1951 è tuttora operativo.
Il vicesegretario di Stato americano Kurt Campbell ha affermato che le manovre cinesi nell’arcipelago delle Filippine sono una nuova provocazione che potrebbe “innescare conflitti dalle conseguenze imprevedibili.
Il presidente filippino Ferdinand Marcos ha denunciato una vittima uccisa sulla spiaggia dell’atollo, un’azione che ha alzato il livello del confronto verso una pericolosa “linea rossa” che non si può oltrepassare. La storia insegna come la prima guerra mondiale sia nata da un’uccisione politica, ma quando la tensione era già stata innescata pur senza una ragione precisa.
L’ambasciatore Manuel Romualdez sostiene che la Cina stia tastando il polso alla risolutezza degli Stati Uniti rispetto al “trattato di mutua difesa”, del quale Manila è certa e rassicura sulla sua solidità. Ma la mossa cinese va inserita in una visuale più ampia.
Certo è che nel Pacifico meridionale la politica espansiva della Cina si sta organizzando, sia nei confronti di Taiwan che di alcune isole dell’arcipelago delle Salomone, sommata poi alla passione missilistica di Kim Jong–un e al suo pomposo matrimonio con Vladimir Putin, non sono gesti di amichevole socializzazione. Infine, la visita di cortesia di Putin proseguita nel Vietnam, rappresenta un intessere ben orchestrato di striscianti propositi verso gli interessi USA in quell’area, e quelli dei loro alleati storici: Giappone, Australia, Filippine.
Le navi da guerra incrociano, i sommergibili fluttuano, i cacciabombardieri svolazzano, i missili schizzano e le parole volano. Purtroppo, il quadro di pace è sempre più labile se ci si sofferma anche dalla parte opposta del mappamondo. Sperare è lecito, però mai come ora l’America pare claudicante e la NATO circondata, disunita e decadente…
Carlo, ti voglio bene e lo sai, ma MAI una volta che mi mettessi di buon umore; sempre notizie terrificanti, possibili scenari di guerra, catastrofi mondiali, la natura che si rivolta contro l’uomo. Basta, ho eliminato i TG perchè falsi e allarmistici, non farmi evitare anche le tue letture. Ti prego. Qualche volta, tanto per farci contenti, inventati una favoletta e facci rasserenare un pò. Sarà un bugia bianca, ma ci farà bene.
è già previsto un colpo al cerchio della cronaca & un altro più morbido, alla botte. Già lo faccio, uno degli ultimi indirizzava a un ristorantino dove fanno ottime crostate alla frutta. Meglio di così, professionalmente non so fare… Prossimo riferimento al dialetto piemontese, e poi chissà. Certo è che il canale privilegiato da cui ricevo le novità sul mondo non è uno spasso. Meno male che ci pensa Francesco Bagnaia, e poi c’è Sinner, vedremo, suvvia, sursum corda!