L’elettrico è ormai sulla bocca di tutti i tecnocrati. Peccato nessuno parli delle vittime causate da questa nuova tecnologia.
Nella stucchevole e intollerabile propaganda green, sempre più orientata al trasporto su mezzi alimentati ad elettricità, non si dice che, sempre più spesso, l’elettrico uccide.
I casi di mezzi elettrici che vanno a fuoco, ormai, non si contano.
La sera del 2 gennaio, per esempio, nella frazione Vergne, nel comune di Narzole, in provincia di Cuneo, come riporta la Redazione di “Cuneo Dice”, “I Vigili del Fuoco di Alba, insieme ai volontari del distaccamento di Bra, sono intervenuti per l’incendio di una vettura Tesla”.
Dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Cuneo tengono a precisare che “date le caratteristiche del mezzo, un’auto elettrica, l’intervento si è rivelato particolarmente impegnativo: per estinguere il rogo sono state necessarie alcune ore di lavoro e un quantitativo d’acqua – circa 20 mila litri – nettamente superiore a quello normalmente sufficiente per l’incendio di un auto”.
Agli ambientalisti andrebbe chiesto: il fumo generatosi dalla combustione dell’auto non emette sostanze tossiche e dannose? I 20 mila litri di acqua non sono stati letteralmente buttati, vista la carenza idrica a cui il Piemonte, da anni, è soggetto?
Dall’altra parte della Penisola, precisamente a Palermo, come fa sapere la Redazione del “Giornale di Sicilia”, “la batteria di una bici elettrica parcheggiata su un balcone ha provocato un incendio in un appartamento al quarto piano di uno stabile di via Giacomo Besio, al quartiere Cep”.
Grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco, l’infernale bicicletta ha danneggiato “solo” il balcone, il prospetto e parte della cucina e del bagno. Se i Vigili del Fuoco avessero tardato, probabilmente sarebbe andato a fuoco l’intero appartamento e lo stabile avrebbe potuto subire danni ingenti.
Altro caso, stavolta finito nel peggiore dei modi, quello accaduto a Novi Sad, in Serbia, dove “sei persone, tra cui quattro bambini, sono morte in un incendio scoppiato all’alba”.
I colleghi della Redazione di “Today” fanno sapere che “l’incendio è scoppiato intorno alle tre del mattino, ora locale. Secondo il ministro degli Interni Ivica Dacic l’incendio sarebbe stato provocato da uno scooter elettrico collegato alla rete elettrica”.
Notizie come questa mettono i brividi e fanno capire quanta malafede ci sia tra i fautori dell’elettrico e della “rivoluzione green” compiuta ad ogni costo.
A questi signori, così come ai tecnocrati di Bruxelles, andrebbe spiegato che “i bambini deceduti avevano tra i 2 ed i 7 anni e, secondo i media serbi, dormivano nella stessa stanza con i genitori, di 29 e 23 anni, quando sono stati sorpresi dalle fiamme innescate probabilmente da un cortocircuito”.
“Civico 20 News” da sempre sostiene le tematiche legate all’ambiente e informa su quelle Amministrazioni – come quella di Cuneo – che nulla fanno per punire chi inquina e abbandona i rifiuti dove capita.
Ciò nonostante non si può tener nascosto il fatto che i motori elettrici sono pericolosi e i casi di morti a causa di combustioni di mezzi elettrici sono ormai più che ragguardevoli.
Siamo in un mondo imperfetto e dovunque troviamo imperfezioni; il diesel, la benzina, il gpl, il metano, tutto è pericoloso e pure l’elettrico. Ci illudiamo di avere trovato soluzioni definitive ma poi ci accorgiamo che anche queste non vanno. È il destino degli uomini che continuano a cercare, fidandosi della scienza ad occhi chiusi, poi, dopo la scoperta viene fuori il difetto. Cosa sarà il meno peggio? E se ci accontentassimo del buon vecchio gpl non sarebbe forse la soluzione?
Stiamo creando il futuro ai nostri figli che sarà peggio del nostro..