
A Cuneo la Polizia Locale fa molte cose ma i cittadini lamentano scarsa presenza e poco controllo delle violazioni del Codice della Strada.
Il Comando della Polizia Locale del Comune di Cuneo, in occasione dell’inizio d’anno ha diramato un bilancio consuntivo che sa molto di auto-incensazione.
Dalla sede di Palazzo San Giovanni il Comandante, Commissario Davide Bernardi, fa sapere che, nel corso del 2024, la Polizia Locale si è data un gran da fare per garantire la sicurezza stradale.
A quanto pare sono state dedicate 114.800 ore “a controlli e pronto intervento, un aumento di oltre 23.000 ore rispetto all’anno precedente”. Un numero importante anche se la cittadinanza sa benissimo che vi sono zone dove la Polizia Locale non si vede mai e, quando si vede, tira dritto senza manco fermarsi.
Dal Comando precisano che “sono stati 339 gli incidenti stradali rilevati, di cui 179 con soli danni materiali, 159 con feriti e un incidente mortale”.
Per quanto concerne l’attività a tutela del Codice della Strada la Polizia Locale tiene a far sapere che “ha svolto anche un’importante attività di educazione stradale, coinvolgendo oltre 1.000 studenti in programmi specifici”.
Anche in questo caso molti lettori si sono chiesti se queste attività abbiano senso ma, soprattutto, se producono concretamente qualche risultato.
E’ sotto gli occhi di chiunque frequenti Cuneo il fatto che i giovani alle fermate del bus – specialmente quella di Corso Nizza all’angolo con Piazza Galimberti – gettano mozziconi a terra, transitano con monopattini elettrici ad alta velocità, impediscono il transito alle biciclette occupando impropriamente la pista ciclabile, ecc…
Sarebbe interessante sapere quante multe sono state fatte dalla Polizia Locale a costoro.
Alcuni cittadini particolarmente attenti ai temi ambientali ci hanno chiesto se nell’“importante attività di educazione stradale” gli Agenti della Polizia Locale insegnano ai ragazzi che l’articolo 15 del Codice della Strada inserisce, fra gli atti vietati, “depositare rifiuti o materie di qualsiasi specie, insudiciare e imbrattare comunque la strada e le sue pertinenze” e inoltre “insozzare la strada o le sue pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento”.
A giudicare dal sudiciume che si trova nei dintorni degli istituti scolastici del Capoluogo è difficile crederlo.
Purtroppo la Polizia Locale di Cuneo toglie tempo prezioso al controllo della viabilità cittadina, alle continue e quotidiane violazioni all’articolo 158 del Codice della Strada, comma 1, lettere “f”, “g”, “h” in Via Luigi Einaudi, Via Giovanni Battista Bongiovanni, Corso Antonio Gramsci e Via Augusto Rostagni, per identificare “834 persone” e per effettuare “numerosi interventi per contrastare atti contrari alla pubblica decenza, ubriachezza manifesta”, cose che sanno fare benissimo – e con grande esperienza – i Carabinieri e la Polizia di Stato.

Il Sindaco di Cuneo, Patrizia Manassero, “Partito Democratico”, utilizza la Polizia Locale per servizi di dubbia utilità, cercando di surrogare le Forze dell’Ordine a servizio dello Stato, non badando affatto al fatto che vi sono strisce pedonali, posteggi per disabili, passi carrai, spartitraffico e scivoli per carrozzelle, puntualmente ostruiti da vetture che si sentono legittimate a fare come gli pare visto che la Polizia Locale è perennemente presente in Corso Giovanni Giolitti, Piazza Boves e nel Centro Storico.
Il dilettantismo amministrativo e gestionale del Sindaco Manassero è ben noto ed è emerso, in modo imbarazzante, durante la seduta del Consiglio Comunale del 27 gennaio 2025, quando i Consiglieri Comunali Luciana Toselli, “Cuneo per i Beni Comuni”, e Paolo Armellini, “Indipendenti”, gli hanno domandato quante sanzioni fossero state emesse per via dell’“Ordinanza anti botti”.
La risposta del Primo Cittadino è stata incredibile: “nessuna sanzione”.
Che senso ha allora mettere in servizio gli Agenti di Polizia Locale, in orario notturno, la notte di San Silvestro, se poi questi non elevano neppure una sanzione in una città che, per via degli scoppi, sembrava la “Striscia di Gaza”?
Molti cittadini hanno condensato la risposta dicendo che “la Polizia Locale è più un Corpo di facciata che di azione, intervento e sostanza”.
Diversi lettori della frazione Roata Rossi, per esempio, lamentano il fatto che lì la Polizia Locale non si vede mai e che in Via Don Giovanni Basso, all’altezza della Scuola Primaria “P. Bellino”, nonostante un inutile rialzamento stradale, la velocita di auto e moto è sempre spropositata.
Per non parlare, sempre a Roata Rossi, dell’intersezione fra Via Don Giuseppe Basso e Via Antica di Busca dove – non solo per la presenza della bellissima chiesetta – bisogna farsi il segno di croce per non avere sinistri.
I cittadini di Cuneo sono contenti che “l’attività di polizia giudiziaria ha portato all’arresto di tre persone e alla denuncia di altre 35, con un’attenzione particolare ai reati legati alla guida in stato di ebbrezza, al porto abusivo di oggetti atti ad offendere e allo spaccio di stupefacenti”.
Onore alla Polizia Locale che ha fatto ciò ma Cuneo ha bisogno di un Comando che si dedichi alle “funzioni più tradizionali” per le quali è stato istituito nel Consiglio Comunale del 28 novembre 1823, e non di un Corpo di Polizia Locale che emula – o cerca di emulare – l’Arma dei Carabinieri o la Polizia di Stato. A ciascuno il suo.
Il tema è intricato e complesso ed è per questo che appassiona, non poco, i cittadini cuneesi che vorrebbero uscire da un passo carraio, poter attraversare su strisce pedonali sgombre e transitare su piste ciclabili senza dover fare lo slalom fra autovetture e pedoni fuori posto.
Carissimo, sto pensando che se ci fossero a Cuneo 10 persone come te la città cambierebbe volto. Peccato che non ci siano; sarebbe bello che le cose cambiassero in quanto mi pare che il governo della città sia molto blando; è un po’ così dappertutto anche perché le forze dell’ordine stanno attente a non essere troppo severe per non incorrere in rappresaglie dei “lei non sa chi sono io “ ed avere grane eterne, perché di solito si proteggono i delinquenti e si puniscono quelli che cercano di far rispettare le regole
Margherita carissima, bisognerebbe che tutti gli operatori della stampa e dell’informazione si dessero da fare per andare (anche a mezzanotte) a verificare le segnalazioni dei lettori.
Purtroppo chi, come me, lo fa viene additato come “impiccione” e “piantagrane”.
I lettori, però, poi tirano le somme.