I Carabinieri di Fossano si confermano eccellenti.
Ancora una volta siamo a riportare ciò che è stato compiuto dalla Compagnia Carabinieri di Fossano, eccellentemente comandata dal Tenente Alessandro Cantarella, che nella mattinata del 22 luglio scorso ha messo fine ad una vergognosa azione di inquinamento ambientale e gestione illecita dei rifiuti.
Il Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo, Tenente Colonnello Angelo Gerardi, ci fa sapere che “nelle province di Cuneo, Bergamo e Savona, i Carabinieri della Compagnia di Fossano, coadiuvati dalle articolazioni dei Comandi Provinciali territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo” relativo ad illeciti di natura ambientale.
Le attività di indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cuneo, il cui responsabile è il Procuratore Capo Onelio Dodero, sono partite nel dicembre del 2023 e sono state gestite dall’ottimo personale dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Fossano.
Nel corso delle complesse ed articolate investigazioni i Carabinieri sono riusciti a “comprovare l’operatività degli indagati (4 italiani e 25 di origine africana), attivi in una collaudata e sistematica attività di gestione rifiuti non autorizzata consistente nella raccolta, trasporto, deposito, selezione riduzione volumetrica e smistamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi”.
Queste illecite attività avvenivano “in un cascinale sprovvisto di qualunque autorizzazione ubicato nell’agro di Fossano e nel piazzale di una ditta di spedizioni di Bene Vagienna, creando altresì discariche abusive cagionanti un deterioramento significativo del suolo e del sottosuolo”.
All’esame obiettivo della situazione i militari dell’Arma hanno scoperto che gli indagati “effettuavano un’incessante attività di raccolta di pneumatici fuori uso (PFU) e di altro tipo di rifiuti speciali presso gommisti e/o ditte compiacenti del cuneese e del torinese, per poi trasportarli all’interno delle due basi logistiche sopra menzionate, stoccarli selezionarli, trattarli illecitamente e prepararli per la spedizione”.
Questi trasporti venivano fatti con furgoni non iscritti all’Albo Gestori Ambientali e, come se non bastasse, gli indagati “agivano sinergicamente con ruoli specifici, utilizzando sim card intestate ad altri soggetti per le comunicazioni telefoniche e riscuotendo somme di denaro “non tracciabili” (in contanti ovvero tramite ricarica Postepay) per la concessione in affitto a terze persone di parti dell’area di Fossano”.
Il personale dell’Arma dei Carabinieri ha anche appurato che i soggetti indagati “servendosi di escavatori estraevano frequentemente dal terreno del piazzale della ditta di Bene Vagienna rifiuti plastici e/o sintetici in precedenza interrati, verosimilmente al fine di smaltirne illecitamente il contenuto, così cagionando una compromissione significativa e misurabile del suolo e sottosuolo”.
Queste cose, per l’opinione pubblica, accadono solo nella “terra dei Fuochi” ma, come ben si può vedere, accadono anche al Nord, purtroppo, più spesso di quanto si possa pensare.
Vista la mole di elementi probatori in possesso del Giudice delle Indagini Preliminari (GIP) e del personale dell’Arma si è proceduto a “sequestrare preventivamente le 2 basi logistiche sopra menzionate e n. 18 veicoli in uso agli indagati, per un valore complessivo di circa 1.200.000,00 euro”.
Ovviamente, visto che si parla pur sempre di una delicata fase preliminare dell’attività di indagine, è bene rimarcare come gli indagati vadano considerati innocenti sino all’emanazione di una condanna a loro carico.
L’Italia è una nazione garantista che richiede, prima di emettere una sentenza, una verifica processuale, un regolare dibattimento fra Pubblico Ministero e Avvocato della Difesa degli indagati, ecc…
E’ giusto esprimere riconoscenza al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Cuneo, Colonnello Giuseppe Carubia, al Comandante della Compagnia Carabinieri di Fossano, Tenente Alessandro Cantarella, per l’abnegazione con la quale hanno posto in essere questa preziosa “attività di contrasto alle condotte abusive e lesive per l’ambiente e l’ecosistema”.
“Civico 20 News” – da sempre impegnato nella cronaca di natura giudiziaria – non può che sottolineare come questa forma di indagini non solo è preziosa ma assolutamente indispensabile.
L’inquinamento ambientale è uno dei reati più odiosi ed odiati dalla popolazione che, per sua causa, spesso, riporta danni alla salute permanenti ed irreversibili.
Sarà anche di legge il partire dalla presunzione d’innocenza, ma in questo caso non c’è innocente che tenga; sono attività illecite pericolose e dannose. Che innocenza c’è da dimostrare? Stiamo affogando nella criminalità! Non avevamo già abbastanza delinquenti italiani? Ora raccogliamo tutti i criminali del globo terracqueo! Ma basta! Cosa aspettano a mandare a casa loro i clandestini a scontare le pene nelle patrie galere?