14 Gennaio 2025

5 thoughts on “La Sardegna non vuole parchi eolici e fotovoltaici. Incongruenze della transizione energetica

  1. Io preferirei lasciare le terre coltivabili agli agricoltori, anziché lasciare che le multinazionali, con i loro soldi ed interessi, si approprino di esse facendone scempio con enormi aree destinate al fotovoltaico o peggio, all’eolico. I nostri orizzonti sono cambiati ovunque, si vedono questo orrori, che anche Sgarbi tempo fa denuncio’, che rovinano le nostre campagne e paesaggi. Non dimenticando che basterebbe una piccola centrale nucleare per dimezzare queste brutture. Io continuerei ad includere tutte le nostre Università nello studio di nuovi strumenti per creare energia dai moti marini. Saluti

    1. come ho scritto nell’articolo alla base del problema c’è una richiesta di energia “inutile” alle reali necessità, ma purtroppo il nostro stile di vita si sta sempre più allontanando dalla consapevolezza di essere degli esseri viventi in un mondo vivente con ritmi naturali. Detto questo, è anche indicato il peccato originale: il monopolio delle multinazionali che devono creare profitto. Dal 1980 studio e pubblico sulle energie rinnovabili. Vanno installate come risposta alle necessità del territorio adiacente, non per diventare nuove fonti inquinanti. Vento e sole sono sempre stati i motori energetici della società antecedenti alla scoperta del petrolio. In conclusione, riproporre l’energia nucleare è un discorso talmente giurassico-scientifico che fa rabbrividire. Abbiamo perso l’etica e la grammatica, e siamo sempre più manipolati. Continuerò a scrivere di questi ed altri paradossi del nostro modo di vivere finché avrò vita. È una missione ormai quasi exoterica nata molto tempo fa. Leggete con attenzione. Grazie a tutti

  2. Ogni fonte di produzione energetica, alternativa e non, porta con sé pro e contro e soprattutto paure. Non siamo disposti a cedere, convertire o ridurre. In mezzo a tutto questo, il “fascino” del nucleare sembrerebbe essere una risposta…terribile anche solo immaginarlo.

    1. Per chi non conosce la fisica ed il nucleare nel 2024 sicuramente è una parola terribile, ma molto meglio di strutture sottoposte a stres atmosferici che si fanno e faranno sempre più catastrofici. Prima di essere contrari è meglio informarsi, e magari studiare, da fonti non ideologicamente travisate.

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