La Polizia Locale di Padova, esempio di eccellenza del Corpo, monitora anche gli ambienti fluviali a caccia di spacciatori e in contrasto al degrado.
In questi giorni in Regione Veneto, amministrata dal leghista Luca Zaia, la popolazione è stata informata del fatto che la Polizia Locale di Padova riprenderà il servizio di pattugliamento e perlustrazione dei corsi d’acqua di pertinenza della città.
I colleghi di “Padova Oggi”, da sempre impegnati nella cronaca relativa alla splendida città veneta, scrivono che la Polizia Locale svolgerà questo importante servizio “con l’impiego del natante in dotazione al Corpo”.
Il personale della Polizia Locale, magistralmente comandato dal Capo Settore Polizia Locale Lorenzo Fontolan, accerterà e controllerà eventuali situazioni di degrado lungo gli argini del Piovego, situazioni non sempre visibili dalla strada.
Nei servizi svolti negli scorsi anni nell’ambiente fluviale era “stata individuata una piccola area, probabilmente frequentata da tossicodipendenti, che è stata subito segnalata al personale del Nucleo Ciclisti per un suo costante monitoraggio”, come fanno sapere dall’Ufficio Comunicazione del Corpo di Polizia Locale di Padova.
Certi racconti lasciano attoniti se si pensa che in alcune realtà – come abbiamo più volte narrato – non si riesce neppure a far sgomberare dei senza fissa dimora che hanno trasformato una piazza in un dormitorio e un orinatoio.
Come abbiamo più volte detto, con la consulenza di Comandanti di Polizia Locale a riposo, la differenza la fanno i Comandanti del Corpo. Le leggi ci sono e permettono a chi indossa una divisa di poter operare per il ripristino della legalità.
Laddove questo non avviene non è responsabilità del Legislatore ma di chi, per un motivo o per l’altro, non è sensibile al tema della sicurezza ed alla sua salvaguardia.
Sempre dal Comando di Polizia Locale di Padova tengono a far notare che il personale del Corpo “non si limita al controllo delle situazioni di degrado e delle criticità solo nelle vie cittadine; infatti il controllo si estende alle rive dei canali e dei fiumi presenti in Città dove, complice anche la folta vegetazione, vi possono essere delle emergenze non visibili anche per chi frequenta gli argini per le attività sportive o per rilassarsi tra il verde”.
Alcuni nostri affezionati lettori di Cuneo ci hanno subito fatto notare che non sembra la situazione del Parco Fluviale Gesso e Stura dove il controllo da parte della Polizia Locale del Comune di Cuneo e della Polizia Locale Faunistico Ambientale della Provincia di Cuneo sono assai carenti.
Parlando di chi frequenta il Parco Fluviale Gesso per attività sportiva, ad esempio, non è raro imbattersi in soggetti che compiono atti osceni, talvolta a bordo strada, fra le frasche, dall’ora del vespro in poi.
Se ci si allontana leggermente dal battuto di terra principale per avvicinarsi agli argini del torrente Gesso, poi, non è così difficile trovare persone completamente nude che prendono il sole, noncuranti del fatto che Cuneo non ha aree dedicate al nudismo e al naturismo.
I servizi svolti e portati avanti dal Comando della Polizia Locale di Padova, dunque, meritano un plauso sincero ed un’attenzione da parte dei cittadini.
Ecco perché i colleghi di “Padova Oggi” tengono a sottolineare come “con l’avvio della perlustrazione fluviale sono state effettuate alcune segnalazioni utili a migliorare il decoro urbano, sono stati effettuati alcuni controlli a persone e veicoli da parte degli Agenti in moto, dando un ulteriore segnale di puntuale presenza, presidio del territorio e sicurezza verso la cittadinanza”.
L’Assessore alla Sicurezza del Comune di Padova, Diego Bonavina, ha precisato come questi servizi – tra gli altri – mirano “a contrastare la possibile trasformazione di luoghi nascosti e poco accessibili in nascondigli riparati per il commercio di sostanze stupefacenti”.
Grazie a comandi di Polizia Locale come questi, il Corpo sta acquistando credibilità e rispettabilità tra i giovani.
Lo diciamo partendo dal fatto che tra i nostri lettori molti sono in età 15-18 anni e, bene sottolinearlo, stanno pensando di tentare un concorso pubblico per entrare a far parte della Polizia Locale.
Questo è un buon segno perché sottintende come i giovani covino in sé una positiva sete di sicurezza, ordine e decoro urbano.
Al contempo, è necessaria una riflessione che deve portare – qui sì – il Legislatore a porre in essere una Riforma della Polizia Locale utile a migliorare le condizioni di lavoro del personale ma, soprattutto, a mettere “nero su bianco” a quali compiti esso è chiamato.
Non è possibile, infatti, che in una stessa regione, nella medesima provincia, a volte fra comuni confinanti, un comando di Polizia Locale svolga dei servizi e il comando confinante dica di non avere competenza in materia.
I cittadini, che per loro disgrazia sono anche pubblici contribuenti, meritano di avere dei comandi di Polizia Locale funzionanti, competenti ma, in primis, operativi.
Non c’è nulla di peggio del sentirsi rispondere: “non abbiamo sufficienti Agenti”, “ci mancano le autovetture”, “siamo impegnati alla sagra”, …
Quando si indossa una divisa e si viene dotati di arma da fuoco le priorità devono essere la difesa del cittadino e la repressione dei reati. Il resto è orpello che al cittadino poco interessa.
Nel ringraziare il Comandante Lorenzo Fontolan e il suo personale sottoposto, garantiamo che torneremo ad occuparci di Polizia Locale e di necessità di una Riforma nazionale del Corpo.
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