I Carabinieri di Alba soccorrono una suora di 77 anni e arrestano un marocchino di 32 anni.
Torniamo a parlare di immigrazione criminale e della grande professionalità dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Alba, magistralmente comandata dal Capitano Giuseppe Santoro.
Come ci fa sapere il Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cuneo, Tenente Colonnello Angelo Gerardi, “nella mattinata dello scorso 4 aprile, i Carabinieri della Compagnia di Alba hanno arrestato per rapina aggravata, ricettazione, possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli un cittadino marocchino di 32 anni”.
Un quadro a cui siamo tristemente abituati dalla cronaca quotidiana delle nostre città.
Ciò che lascia ancor più sgomenti è il luogo preso di mira dall’immigrato.
Dal Comando Provinciale, infatti, ci fanno sapere che: “Una coraggiosa religiosa di 77 anni aveva sorpreso l’uomo all’interno dell’Istituto ove è ospitata e, rendendosi conto delle intenzioni truffaldine dello stesso, ha iniziato a urlare contro di lui minacciando di chiamare i Carabinieri con il telefono cellulare che teneva in mano”.
Sembra la trama di una fiction ma non lo è. Non stiamo parlando di “Don Matteo” o de “Le indagini di Sister Boniface” ma di ciò che – purtroppo – avviene quotidianamente nelle nostre città.
La suora in questione, con le sue urla, ha provocato una reazione violenta nel marocchino che l’ha spintonata al fine di portarle via il cellulare dalle mani e darsi alla fuga.
L’anziana suora ha inseguito il suo aguzzino al di fuori della struttura, urlando per avvisare le consorelle. Il tutto è durato pochi minuti dal momento che gli ottimi militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Alba, dopo un breve inseguimento, hanno fermato il soggetto.
Per i Carabinieri è stato subito chiaro che si trovavano dinanzi ad uno dei tanti, troppi, immigrati che si trovano a “fare il bello e cattivo tempo” sul nostro suolo nazionale, vivendo di ruberie ed espedienti.
Durante la perquisizione personale, infatti, “Il sospettato è stato trovato in possesso, oltre che del telefono cellulare sottratto alla vittima, anche di arnesi atti allo scasso, chiavi di un’auto rubata nella notte ad Alba ed una tessera sanitaria provento di furto consumato qualche giorno prima nel torinese”.
Insomma, un curriculum criminale di tutto rispetto che ha indotto i Carabinieri ad approfondire la conoscenza del soggetto.
Dalle ulteriori indagini è scaturito che il marocchino “era inottemperante all’ordine di abbandonare il territorio nazionale” ed è stato, quindi, nuovamente denunciato.
E’ incredibile come non si riescano ad espellere quanti vengono nel nostro Paese a delinquere e a creare problemi di ordine e sicurezza.
L’operato degli uomini alle dipendenze del Capitano Giuseppe Santoro è stato, come sempre, ineccepibile e gli albesi ringraziano sentitamente per la prontezza d’intervento con cui gli uomini della Benemerita svolgono le loro funzioni.
La prima buona notizia è che il marocchino “è stato ristretto nel Carcere di Asti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”.
La seconda buona notizia è che la religiosa 77enne non è stata fisicamente danneggiata ed è rientrata in possesso del cellulare.
La terza buona notizia arriverà quando il marocchino 32enne verrà finalmente espulso e tornerà al suo Paese.
Bisogna che entri l’esercito a dare aiuto alle forze dell’ordine! O potenziare quelle che ci sono! E anche organizzare meglio i rimpatri affinché i delinquenti non possano tornare! Personalmente faccio esperienza tutti i giorni di vandalismo e prepotenza di immigrati che pretendono di comandare a casa d’altri