Altro immigrato tratto in arresto dai Carabinieri a Monticello d’Alba.
Mentre nella trasmissione “Dritto e Rovescio” del 21 marzo scorso, don Claudio Burgio, sacerdote della Diocesi di Milano, ha raccontato di come non si possa parlare di un fenomeno delittuoso legato all’etnia, noi siamo a narrare l’ennesimo episodio di immigrazione criminale.
I fatti che andiamo a narrare si sono svolti nel territorio albese, precisamente a Monticello d’Alba.
Il Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Cuneo, Tenente Colonnello Angelo Gerardi, in una precisa nota stampa ha parlato di “un’amicizia che ha rischiato di ridurre sul lastrico un anziano che, dal 2020, era costretto a pagare ingenti somme di denaro a un cittadino tunisino 46 enne”.
Queste notizie fanno molto indispettire l’opinione pubblica. Le persone, quando si parla di anziani, sono poco inclini al perdono e alla giustificazione del soggetto che li raggira.
Nella fattispecie sappiamo che “con un castello di menzogne architettato nei minimi particolari nonché tenendo condotte insistenti e aggressive, l’arrestato ha costretto la vittima ad elargire somme di denaro sempre più elevate”.
Da anni, ormai, poniamo l’accento su queste vicende e narriamo l’inerzia della giustizia nei confronti di chi usa il nostro Paese come un porto franco ove poter delinquere indisturbatamente. E’ incredibile che il Parlamento non abbia ancora cambiato la legislazione.
L’anziano ha fatto continui versamenti al tunisino in quanto, come emerso dalle indagini, “tra le condotte attuate vi era la costante minaccia implicita di aggredire la propria moglie, persona cara alla vittima, nel caso in cui l’indagato non avesse ricevuto il denaro”.
Il tutto si è scoperto grazie al fratello dell’anziano ricattato che, avendo notato strane movimentazioni sul conto corrente bancario, si è recato presso la Procura della Repubblica di Asti e ha presentato un esposto.
L’ottima Procura, guidata dal dottor Biagio Mazzeo, ha immediatamente incaricato l’Aliquota Operativa del Comando di Compagnia Carabinieri di Alba di effettuare indagini ed approfondimenti.
Gli uomini dell’ottimo Capitano Giuseppe Santoro, “dopo mesi di indagini e riscontri, soprattutto finalizzati a dimostrare l’attualità della condotta delittuosa, hanno tratto in arresto il sospettato in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Asti”.
Non è la prima volta che la sinergia tra la Procura della Repubblica di Asti e il Comando Compagnia Carabinieri di Alba produce arresti degni di nota e menzione.
Sono tanti i nostri lettori della Langa, dell’albese e delle zone interessate che esprimono grande soddisfazione per l’operato del Capitano Santoro e dei suoi militari che – a detta dei residenti – sono competenti, affabili e tempestivi.
Dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo tengono a far sapere che “Nel corso delle investigazioni si appurava che il tunisino era stato informato dalla persona offesa degli accertamenti in corso ma lo stesso minacciava la vittima di rendere pubbliche le false informazioni sul suo orientamento sessuale nel caso in cui non avesse cancellato le chat tra loro intrattenute”.
Comportamento deplorevole, volto ad intimidire l’anziano, che la Magistratura terrà senz’altro in conto durante i lavori dibattimentali.
Il tunisino, com’è doveroso, deve essere considerato innocente sino all’emanazione di una sentenza definitiva di condanna.
Ciò nonostante va detto che “l’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Asti”.
Sulla vicenda abbiamo sentito Margherita Ruffino, “Popolo della Famiglia” di Canale d’Alba, che ci ha detto: “Ottimo lavoro fatto dai Carabinieri! Li invitiamo a proseguire così; ci sentiamo protetti. Sarebbe bene che ci fossero le ronde notturne, come una volta. Bisogna potenziare il corpo dei Carabinieri”.
“Civico 20 News” è da sempre dalla parte delle Forze dell’Ordine e di quanti operano quotidianamente per la pubblica sicurezza.
La Provincia di Cuneo ha la fortuna di avere due parlamentari eletti nell’attuale maggioranza di Governo: il Senatore Giorgio Maria Bergesio, “Lega”, e l’Onorevole Monica Ciaburro, “Fratelli d’Italia”.
Molti cittadini della Granda vorrebbero vederli meno a eventi agricoli, enogastronomici, turistici, fieristici, e più in Aula a sostenere un cambio del Codice Penale, per l’inasprimento delle pene e il contrasto vero all’immigrazione criminale che ammorba i nostri centri urbani.
Nel ringraziare, ancora una volta, il Capitano Santoro e i suoi uomini per l’ottima operazione portata a termine, ci ripromettiamo di tornare sul tema.
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