
Il Medio Oriente non interessa al Vaticano. Bagnasco, Zuppi e Sarah pensano al loro prossimo esito in un eventuale Conclave.
La navigazione nel mare magnum dell’ipocrisia vaticana è sempre più complessa, ardua e, se vogliamo, inutile.

In questo periodo d’Avvento, in preparazione al Santo Natale, il Vaticano avrebbe potuto fare di più, molto di più, per cercare di creare occasioni di dialogo finalizzate alla pace duratura – se non definitiva – in Medio Oriente.
Dalle parti di Piazza San Pietro e di Via Aurelia, sede della Conferenza Episcopale Italiana – CEI, invece, si continua a fare demagogia spicciola, e a buon mercato, senza prendere una posizione vera ed autentica rispetto a ciò che sta accadendo.
L’ultimo commento vuoto e privo di senso lo ha rilasciato il Presidente della CEI, Cardinale Matteo Maria Zuppi, che, intervistato da Giorgia Bresciani di “TV2000”, sulla questione del Medio Oriente, ha detto: “L’unica possibilità è quella di imparare, riprendere, a vivere insieme. Non c’è niente da fare”.
Secondo il Cardinal Zuppi, da sempre vicino ai catto-comunisti della “Comunità di Sant’Egidio”, specializzati in migranti ed immigrazione, “Van sempre accolte tutte quante le vittime, tutti quanti coloro che hanno necessità di trovare una via di pace. Quanto prima si fa, meno sofferenza si genera, meno morti si generano”.
Come sempre accade, quando a parlare è il Presidente della CEI, non si dicono mai le cose per quello che sono. Si resta sul vago, non si scende nel particolare, si vaneggiano soluzioni fondate sui massimi sistemi ma non si dice mai “abbiamo fatto”, “stiamo facendo”, …
Nella chiesa sinodal-sincretista di Jorge Mario Bergoglio c’è una posizione imbarazzante su tutti i temi legati alla geopolitica.
La Segreteria di Stato della Città del Vaticano, retta dal Cardinale Pietro Parolin, tace vergognosamente su quanto sta accadendo in Medio Oriente per mano del mondo terroristico islamico.
Al contempo strizza l’occhio alle Comunità Ebraiche sparse nel mondo, senza però prendere posizione netta a loro vantaggio.

Il modus operandi di Bergoglio è quello che in gergo si definisce “cerchiobottista”. Si dà un colpo al cerchio e, parimenti, uno alla botte. Nessuno viene scontentato, per entrambi gli schieramenti il Vaticano appare “amico” ma, in realtà, la Santa Sede si sta semplicemente facendo “i cavoli suoi”.
Nei mesi scorsi il Governo Italiano, vista la posizione bizzarra della CEI riguardo ai migranti, ha deciso di limare l’8×1000 alla Chiesa Cattolica, destinando fondi maggiori a progetti di contrasto al consumo di sostanze stupefacenti.
Con il nuovo regolamento di ripartizione, “senza una preferenza espressa, i soldi andranno perlopiù a iniziative contro la dipendenza”. In tempo di Dichiarazione dei Redditi – 730 si parlava di circa 60milioni di euro in meno per la Conferenza Episcopale di Zuppi.
In queste settimane sono circolati alcuni sondaggi – veri o presunti – rispetto ai Cardinali “papabili” in caso di Conclave per eleggere il successore di Jorge Mario Bergoglio che, va detto, non è il Papa a norma del Canone 332§2 del Codice di Diritto Canonico e della Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gregis”.

In tali sondaggi il “preferito” risulta essere l’ex Ordinario Militare per l’Italia, ex Presidente della CEI ed ex Arcivescovo di Genova, Cardinale Angelo Bagnasco, seguito a ruota dall’attuale Presidente della CEI ed Arcivescovo di Bologna, Cardinale Matteo Maria Zuppi, inseguito dall’ex Prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, Robert Sarah.
Una triade decisamente inquietante dal momento che il Cardinal Bagnasco è quello che non ha mai avuto il coraggio di scomunicare don Andrea Gallo, prete amico dei transessuali al Porto di Genova.
Il Cardinal Zuppi ha idee deleterie per il futuro della Chiesa Cattolica, è pro-immigrazione, vicinissimo alla Sinistra parlamentare.

Il Cardinal Sarah, africano, strizza l’occhio al mondo della Tradizione, quello assillato da “pizzi, merletti e cappe magne”, critica continuamente Jorge Mario Bergoglio, l’8 gennaio 2024 si è dichiarato fermamente contrario a “Fiducia Supplicans”, Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede che autorizza le benedizioni delle coppie gay all’altare, però continua a riconoscere il cosiddetto “papa Francesco” e a celebrarvi “in unione”.
Mentre la povera gente in Israele, in Libano, in Siria, a Gaza, in Palestina, soffre sotto le bombe e paga le pene per colpe non sue, in Vaticano si gioca al “toto nomi” per cercare un successore di Bergoglio.
Il tutto è surreale e, sotto Natale, ha un sapore ancor più amaro e vergognoso.
La Sacra Scrittura insiste con veemenza sulla necessità di perseguire sempre, e comunque, la pace. Come mai, dunque, in Vaticano nessuno sta facendo nulla?
E’ forse vero quanto pensano in molti, ossia, che in Vaticano ormai la Fede non c’è più? Si spiegherebbero tante, tantissime, cose.
Il Vaticano è diventato un covo di vipere; dopodiché che altro dire se non c’è fede né pace né giustizia né verità? Il Papa Paolo VI aveva detto bene quando osservò i segni del “ fumo di satana” che aleggiava in Vaticano; e oggi “ aleggia “ ben di più! Immaginare chi sarà il prossimo Papa mi entusiasma poco, non perché non m’interessi, anzi; il fatto è che sono tutti, a mio modesto parere, indegni di fiducia, un po’ perché sono massoni e un po’ perché quelli che non lo sono in realtà tacciono per paura di ritorsioni da parte della più diffusa, cruenta ed eretica setta del mondo. Che il Signore che viene ci porti i suoi doni di verità e liberazione dal Male
Purtroppo in Vaticano stanno succedendo cose che mai ci si sarebbe aspettati.
Il mondo intero guarda a Roma con il cuore spaurito perché è ormai chiaro che in San Pietro non si venera più il Vangelo di Gesù Cristo ma un non ben noto pamphlet di teorie e dettami sincretisti.
Tantissimi Cattolici, a Natale, andranno alle celebrazioni della Chiesa Ortodossa e questo sarà solo uno dei tanti atti di dissenso verso Bergoglio e la sua corte pontificia.
È questo che allibisce: non c’è solo Bergoglio, ma tutti gli altri, pusillanimi o no, la pensano come lui ( vedi il predicatore ufficiale Pasolini) e forse qualcuno anche peggio