
Bergoglio ha concesso un incontro privato all’UGEI. Il Presidente Luca Spizzichino gli ha chiesto conto della sua posizione.
Il 22 novembre 2024 usciva un articolo dal titolo “Bergoglio dissacra la Chiesa e strizza l’occhio all’Iran”. Parole che, a distanza di quasi un mese, non sono state smentite. In Vaticano si continua a mantenere un atteggiamento “cerchiobottista” che rischia di divenire letale per le vittime delle aggressioni, e giustificazionista nei confronti degli aggressori.

Nelle prime settimane di dicembre Jorge Mario Bergoglio ha invitato in Vaticano, per un incontro privato, i rappresentanti dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia – UGEI. A guidare la delegazione il Presidente dell’UGEI, Luca Spizzichino, che ha voluto al suo fianco il Vicepresidente, Ioel Roccas, e Benedetto Sacerdoti.
Al medesimo incontro erano presenti anche rappresentanti della Grande Moschea di Roma e, ovviamente, una rappresentanza della Chiesa Cattolica impegnata nel dialogo interreligioso.
Dagli uffici della comunicazione fanno sapere che “questo evento è stato possibile grazie a un progetto di dialogo interreligioso che l’UGEI porta avanti con impegno da anni, animata dalla convinzione che il confronto aperto e rispettoso sia fondamentale per costruire ponti tra i rappresentanti delle tre grandi fedi monoteiste”.
Da queste parole si evince che la Comunità Ebraica italiana crede fermamente nel dialogo, nel confronto schietto e nella necessità di collaborare con tutte le realtà di fede, per costruire ponti di pace, di speranza nel futuro e di cooperazione sincera.
Lo stesso non si può dire dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia – UCOII che, in un comunicato mai corretto, ha scritto: “Chiediamo a tutti i governatori di Regione e ai sindaci italiani di esporre la bandiera palestinese in segno di solidarietà con la popolazione palestinese vittima dell’ennesimo massacro”.
Queste parole sono state proferite dal Presidente dell’UCOII, Yassine Lafram, che, anziché costruire la pace, ha insistito col dire: “La storia ci chiederà conto delle nostre azioni e dell’inerzia nei confronti di un’aggressione che dura da oltre 75 anni e che sta avendo il suo epilogo con il tentativo di eliminare un intero popolo”.
L’Italia, precisamente il Governo Italiano, non ha ritenuto di seguire Spagna, Irlanda e Norvegia nel riconoscere lo “Stato di Palestina”. Non è con degli atti simili che si costruisce la pace.
Come ha più volte ribadito il Segretario della “Lega”, Matteo Salvini, dopo il terribile massacro del 7 ottobre 2023, “il nostro pensiero va al popolo israeliano, ai bimbi uccisi in culla, ai giovani strappati alla vita, alle donne stuprate, a chi è morto in prigionia e a chi è ancora tenuto in ostaggio”.
Il 7 ottobre 2023, infatti, per chi non lo ricordasse, vi è stato un truce attentato da parte di “Hamas”, organizzazione terroristica islamica con diverse, e ben radicate, cellule in tutto il territorio palestinese.
Ecco perché il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Salvini, ha ribadito che si deve “ricordare sempre il diritto di Israele ad esistere, a difendersi e a convivere finalmente in pace coi popoli vicini, contro l’orrore del terrorismo islamico”.
Parole chiare e nette di un politico che nel Governo ha un peso non indifferente.
Parole che andrebbero spiegate al Presidente di UCOII che parla di tentativo di Israele “di eliminare un intero popolo”. L’attentato che ha scatenato le ostilità e le violenze è universalmente imputato al terrorismo islamico. Perché mai, dunque, la colpa sarebbe dello Stato di Israele?
Forte di queste certezze acclarate il Presidente dell’UGEI, Luca Spizzichino, ha espresso al Vaticano “perplessità riguardo alle recenti dichiarazioni del Pontefice sulla guerra tra Israele e Hamas”.
Non solo le Comunità Ebraiche italiane sono perplesse rispetto alle dichiarazioni di Bergoglio. Milioni di Cattolici non riescono a comprendere l’assoluta, e vergognosa, equidistanza che la diplomazia vaticana ha posto in essere in oltre un anno di conflitto.
Gesù era ebreo, Maria, sua madre, era ebrea.
I musulmani chiamano, come abbiamo più volte detto, “cani infedeli” i seguaci di altre religioni. Al contempo non si può non ricordare che “sempre più difficile è diventata in particolare la situazione dei musulmani convertiti al Cristianesimo che subiscono minacce per indurli ad abiurare e riconvertirsi all’Islam”.
Dinanzi ad un simile scenario, vien da chiedersi come possa Bergoglio aver anche solo un piccolo dubbio rispetto alla posizione che la Città del Vaticano avrebbe già dovuto prendere molti mesi fa.
Spizzichino e i giovani ebrei italiani hanno fatto presente a Bergoglio che le sue parole possono “generare odio e degenerare in crescenti episodi di antisemitismo nel mondo”. Per questo gli hanno “chiesto con rispetto chiarimenti in merito alla sua posizione”.
Ciò che Bergoglio ha detto, o si è riservato di far sapere in un secondo momento, non è dato saperlo. Gli incontri privati di Bergoglio sono coperti da riserbo e difficilmente la Santa Sede ne rende poi conto all’opinione pubblica.
Il popolo italiano che ama la pace, desidera un mondo senza guerre, vuole vedere la Terra Santa unita e serena si unisce all’UGEI nel confidare che “questo incontro possa rappresentare un primo passo significativo verso un percorso leale e sincero per promuovere una comprensione più profonda e duratura tra le diverse comunità religiose, rafforzando la collaborazione e il rispetto reciproco”.
La strada verso la pace, l’azione diplomatica e il percorso di dialogo sono lunghi e complessi. Ciò che, però, non può essere ignorato, mai, è che “il diritto di Israele a difendersi” non può mai esser dimenticato.
E non può mai essere dimenticata la storia delle continue stragi da parte del l’Islam sui cristiani del medioriente e dell’Africa. Se si potessero contare sarebbero ben più dei palestinesi uccisi in questo conflitto. Se fossero stati gli israeliani ad attaccare a bruciapelo i palestinesi, tutto il mondo arabo sarebbe in guerra e i nostri studentelli che amano fare gli eroi tanto per bigiare la scuola e non lasciare svolgere le lezioni, avrebbero preso le stesse posizioni? Netaniahu non mi piace, ma non mi schiererei mai mai mai a favore dell’Islam, un immenso pericolo per l’umanità, la nostra libertà e cultura, la nostra fede; e li sostiene proprio quel mondo giovanile sostenitore della parità dei generi, del diritto all’aborto, all’amore omosessuale, all’eutanasia e alla follia del gender. Il mondo dei giovani è schizofrenico!E che dire di Bergoglio? Una malefica impostura, una buffonata che tanti si bevono, un’offesa al nostro Dio al di fuori di ogni immaginazione